I requisiti contributivi per quota 100 rendono “assolutamente impraticabile l’accesso agli operai edili, con il perdurare della presenza di lavoratori ‘anziani’ occupati in attività faticose, senza peraltro la possibilità di effettuare l’auspicato ricambio generazionale”. E’ quanto afferma l’Ance nel corso dell’audizione sul decretone con il reddito di cittadinanza e quota 100.
Secondo l’Ance è pertanto “indispensabile provvedere a una specifica normativa per la categoria degli operai del settore dell’edilizia che tenga conto anche delle novità introdotte dai contratti collettivi del comparto”. E’ quindi “urgente un intervento normativo e un tavolo di confronto con il ministero del Lavoro e l’Inps per agevolare il percorso di prepensionamento degli operai del settore”.
L’operaio edile, spiega l’Ance, accumula mediamente 26-28 anni di contributi. Ciò non consente un agevole raggiungimento dei requisiti contributivi previsti dal pensionamento anticipato.
TN