La norma introdotta dal governo per regime fiscale delle locazioni brevi “appare potenzialmente idonea ad alterare le dinamiche concorrenziali tra i diversi operatori, con possibili ricadute negative sui consumatori finali dei servizi di locazione breve”. E’ quanto afferma l’Autorità Antitrust in una segnalazione al Parlamento sulla tassa Airbnb, la cedolare secca sugli affitti brevi introdotta nella manovrina di primavera.
L`Autorità è “pienamente consapevole che l`intervento del legislatore mira a realizzare un interesse pubblico di natura fiscale e a contrastare il fenomeno dell`evasione”.
Tuttavia l`introduzione di una serie di obblighi “non appare proporzionata rispetto al perseguimento di tali finalità, in quanto si ritiene che le stesse potrebbero essere perseguite altrettanto efficacemente con strumenti che non diano al contempo luogo a possibili distorsioni concorrenziali nell`ambito interessato. Tra l`altro, si evidenzia che la normativa in questione rappresenta, allo stato, un unicum nell`ambito del panorama europeo”.
e.g.