Nella giornata odierna il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, ha incontrato i sindacati dei metalmeccanici per tre tavoli su auto, elettrodomestici e siderurgia. Al termine del primo incontro sul settore automotive, la segretaria confederale Uil, Tiziana Bocchi, il segretario nazionale della Uilm, Gianluca Ficco, dichiarano di aver chiesto al governo “tre azioni concrete: una in ambito europeo per razionalizzare il percorso di elettrificazione, una prettamente nazionale per sostenere le necessarie riconversioni industriali e una di sostegno ai lavoratori colpiti dalle ricadute occupazionali della transizione energetica”.
Sul primo punto, i due segretari spiegano che è necessario un intervento al livello europeo per bloccare il motore endotermico euro 7, “che rappresenterà un aggravio per le case automobilistiche non solo insostenibile, ma addirittura irragionevole se si pensa che è già iniziato il percorso a marce forzate verso l’elettrico”. Quanto invece agli investimenti stanziati per il settore automotive, la richiesta di Bocchi e Ficco è di spendere “presto e bene al fine di aiutare l’intera catena produttiva a sostenere il peso delle riconversioni, a iniziare dalle grandi imprese della componentistica come Bosch e Marelli”. Infine, sul capitolo lavoro, “abbiamo bisogno di strumenti di sostegno per i lavoratori che saranno colpiti dalle ricadute della elettrificazione, che di per sé si stima ridurrà l’occupazione di almeno il 30%”.
“L’interesse dichiarato dal ministro Urso – continuano Bocchi e Ficco – a difendere la produzione nazionale non può che trovarci d’accordo in termini di principio, ma deve tradursi in azioni mirate e tempestive, senza inutili rimpianti per le tante occasioni perse. Speriamo che un dialogo sindacale più strutturato e continuo possa favorire l’elaborazione di una efficace politica industriale”. L’urgenza sottolineata dai segretari è quella di oltrepassare la logica di gestione delle emergenze in favore di un approccio di maggiore programmazione “e, a valle di ciò, di dare continuità ai tavoli specifici già insediati, ad esempio su Blutec, Industria italiana Autobus e naturalmente Stellantis. Ci aspettiamo anzi che il tavolo Stellantis sia riconvocato presto , per riprendere la discussione a cominciare dalla nascente fabbrica di batterie di Termoli”.
Quanto al tavolo sul settore elettrodomestici, il secondo incontro della giornata, Bocchi e Ficco apprezzano l’impegno dimostrato dal governo sulle vicende societarie di Electrolux e di Whirlpool, “nonché a insediare un tavolo di settore per restituire competitività alla industria degli elettrodomestici in Italia”.
“Il settore degli elettrodomestici presenta aspetti paradigmatici della situazione in cui versa l’industria italiana – dicono -. Da una parte difatti potremmo cogliere alcune opportunità in seguito al ridisegno delle catene di produzione globali, ma dall’altra scontiamo un livello di costi troppo alto che ci rende poco competitivi. Inoltre, paghiamo il fatto che in Italia non abbiamo saputo favorire a suo tempo la nascita di un grande produttore nazionale ed anzi ciò che resta delle vecchie gloriose realtà di una volta è oggi quasi del tutto di proprietà straniera”. Come per il settore auto, i segretari rilevano ancora una volta la necessità di un cambio di metodo nell’approccio ai temi dell’industria, “considerandola non più un comparto da spremere con oneri di ogni sorta, bensì un patrimonio nazionale da preservare per tenere in equilibrio il conto delle partite correnti con l’estero”.
e.m.