“L’operazione di Quantitative easing decisa dalla Bce è un fatto positivo per l’Europa. Così si dà ossigeno alle dissestate finanze di molti Paesi dell’Unione, compresa l’Italia, e si possono liberare risorse da destinare ad altri scopi, piuttosto che al pagamento di esosi interessi sul debito”. Lo ha affermato il leader della Uil Carmelo Barbagallo.
“Ciò detto, resta il problema dello sviluppo e dell’occupazione, che negli Stati Uniti è stato risolto iniettando nell’economia reale 1000 miliardi di dollari l’anno e, invece, in Europa si vorrebbe affrontare con soli 100 miliardi, peraltro aleatori, previsti dal piano Junker. In Italia e in Europa si potrà dire davvero che si sarà cambiato verso – ha sottolineato Barbagallo- solo quando si sarà ridotta sensibilmente la disoccupazione”.
”Purtroppo, però –conclude il leader Uil- i dati diffusi nei giorni scorsi dall’Ilo disegnano, per i prossimi anni, un quadro ancora stagnante e desolante. Che la mossa apprezzabile della Bce, dunque, non diventi un alibi per abbassare la guardia sui problemi del lavoro”.