Chi spende troppo e chi troppo poco. Oltre alle consuete “bacchettate” ai Paesi dell’area euro con debiti pubblici e deficit di bilancio troppo elevati, come l’Italia ma non solo, nel suo bollettino economico la Bce lancia richiami anche agli Stati rischiano eccessi di natura opposta: una linea troppo restrittiva sulla spesa pubblica. E lo fa menzionando esplicitamente la Germania, prima economia dell’area euro.
“Se da un lato l’attuale orientamento aggregato delle politiche di bilancio nell’area euro può essere ritenuto adeguato, dall’altro esso cela grandi differenze tra i singoli Stati membri – rileva La Bce – con crescenti rischi di inosservanza del Patto di stabilità e di crescita in alcuni dei paesi dove non vi è margine per interventi di bilancio”.
Ma “nel tarare l’intonazione delle proprie politiche fiscali, i governi devono trovare un equilibrio fra la riduzione dell’alto livello del debito e l’esigenza di non ostacolare la ripresa, rispettando pienamente nel contempo i requisiti del Patto. I paesi che dispongono di margine di manovra nei conti pubblici fanno bene a utilizzarlo; un esempio è la Germania – si legge – che deve far fronte al consistente impatto di bilancio dell’afflusso di rifugiati”.
“Per contro, i paesi dove tale margine è esaurito dovrebbero continuare ad attuare le misure necessarie alla piena conformità con il Patto, contrastando dunque i rischi per la sostenibilità delle finanze pubbliche – conclude la Bce – e rafforzando la propria capacità di tenuta a shock futuri”.