“Apprendiamo che il board di Thyssenkrupp di oggi ha reso certe tutte le nostre peggiori preoccupazioni relative allo scorporo del settore Inox del Gruppo”. Lo denuncia in una nota, Marco Bentivolgi, segretario nazionale Fim Cisl. “Il Gruppo – scrive – ne ha deciso la vendita e questa operazione riguarda il futuro di 35.000 lavoratori in Europa e nel mondo di cui oltre 3000 in Italia. Questa scelta è per noi di una gravità inaccettabile per il salto nel buio che porterebbe a un’incerta collocazione sul mercato del segmento Inox in una fase già difficile. E’ ancora più grave che questa decisione, da alcuni mesi in gestazione, sia stata nei giorni scorsi strumentalmente ricondotta alla sentenza di condanna del Gruppo da parte del tribunale di Torino”.
“Dopo – prosegue – aver avuto rassicurazioni dal sindacato metalmeccanico tedesco relativamente ad una loro opposizione a tale misura, registriamo che ancora prima della riunione del board tenutasi oggi e ancor prima del confronto sindacale nel nostro paese, il Gruppo TK ha potuto vantare l’accordo preliminare proprio col sindacato metalmeccanico tedesco. Riteniamo che l’opposizione alla chiusura degli stabilimenti in tutto il mondo e la tutela dei lavoratori non possano essere indebolite da atteggiamenti di protezionismo nazionalistico”.
“Rinnoviamo perciò – conclude – l’invito alla Federazione europea dei metalmeccanici (FEM) a sostenere questa vertenza che si presenta anche come un banco di prova della tenuta del sindacalismo europeo e internazionale. Per questi obiettivi la Fim Cisl avvierà nei prossimi giorni una forte mobilitazione dei lavoratori”. (LF)
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