Per gestire le propria attività nel 2004 l’Unione europea avrà bisogno di 100,6 miliardi di euro, solo il 3,3% in più delle risorse disponibili per il 2003, nonostante il passaggio da 15 a 25 Stati membri.
Lo ha reso noto oggi a Bruxelles la commissaria europea per il bilancio, Michaele Schreyer, osservando che la crescita limitata del fabbisogno di bilancio è principalmente dovuta «alla riduzione del volume di spese per l’Ue 15, stimata al 2%» e che ‘le spese previste per i 10 nuovi Stati membri ammontano a 5 miliardi di euro’.
Le spese iscritte nel progetto preventivo di bilancio per il 2004 adottato oggi dalla Commissione europea rappresentano lo 0, 99% delle entrate nazionali lorde dei 25 Stati membri, ‘risulta chiaro quindi che, anche dopo l’allargamento il tetto massimo per il budget comunitario, che si situa all’1,24%, resta ancora lontano’.
Il comparto destinato ad assorbire la maggior parte delle risorse è quello agricolo, al quale andranno 45,8 miliardi di euro, 4,8 dei quali destinati allo sviluppo rurale (+2,2% rispetto al 2003). Il volume di crediti destinati ai fondi strutturali è destinato ad aumentare del 20,8% per l’Ue a 25, ed ai nuovi Stati membri andranno cpomplessivamente 6,7 miliardi di euro. I crediti di pagamento per i fondi strutturali ammontano per l’Ue a 25 a 30,68 miliardi di euro.
Tra le altre voci di spesa riportate, 5 miliardi di euro andranno a finanziare le misure di politica estera, mentre il budget previsto per le spese amministrative delle istituzioni europee ammonteranno a 6.11 milioni di euro (pensioni escluse) con un aumento del 14% rispetto al 2003.
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