La Fincantieri si impegna a riprendere la produzione nello stabilimento di Ancona già a partire da ottobre, grazie all’affidamento di nuove commesse. Il gruppo navalmeccanico ha anche offerto garanzie sulla ripresa dell’attività dell’indotto, e la volontà di collaborare con il Centro servizi della navalmeccanica. Il cantiere operarà in integrazione con quelli di Monfalcone e Marghera. Questi i progetti che l’amministratore delegato di Fincantieri, Giuseppe Bono, ha discusso con il governatore delle Marche Gian Mario Spacca nel corso di un incontro che si è svolto oggi.
I progetti comporteranno una riorganizzazione dello stabilimento, con un piano industriale che Bono presenterà ai sindacati il 21 settembre prossimo, ad Ancona. Anche se ha confermato lo stato di “gravissima crisi” in cui versa il comparto della cantieristica navale, e ricordato le difficoltà che investono l’azienda a tutti i livelli e in tutte le strutture, Bono ha ribadito “l’impegno di Fincantieri per la salvaguardia e il rilancio dello stabilimento marchigiano e del suo indotto attraverso una riorganizzazione dell’impianto, nell’ambito di una necessaria integrazione con gli altri siti adriatici, Monfalcone e Marghera”.