“I numeri sono chiari: l’Italia ha invertito la rotta lungo il percorso di lunga ma costante ripresa iniziata nel 2014. Siamo oggi in attesa del dato relativo al Pil del quarto trimestre 2018 che l’Istat rilascerà il 31 gennaio, ma i numeri finora disponibili lasciano poco spazio all’ottimismo e con ogni probabilità quel dato attesterà ufficialmente, e innegabilmente, l’entrata dell’Italia in recessione tecnica”. Lo ha rilevato il presidente di Assolombarda, Carlo Bonomi, aprendo la presentazione del XXIII Rapporto sull’Economia Globale e l’Italia curato da Mario Deaglio e promosso da Centro Einaudi e Ubi Banca. “Ora più che mai” secondo Bonomi, abbiamo dunque “bisogno di politiche a sostegno della crescita, politiche anti-cicliche per frenare e invertire il pericoloso ripiegamento che abbiamo imboccato e che intravediamo per il prossimo futuro alla luce del rallentamento internazionale”.
“Se guardiamo infatti i dati disponibili sull’andamento economico di fine 2018 – ha aggiunto Bonomi – vediamo che la produzione industriale italiana è crollata a novembre, registrando un calo del -1,6% rispetto ad ottobre 2018 e del -2,6% su base annua. E in parallelo si rafforzano i rischi al ribasso per l’economia mondiale. La guerra fredda tra Usa e Cina, il braccio di ferro don la Russia, la Brexit, le elezioni europee imminenti sono tra i principali fattori di attenzione”.
“Lo scenario geopolitico mondiale e il quadro nazionale – ha detto ancora Bonomi – non ci consentono di perdere tempo nell’attesa della verifica dei saldi di finanza pubblica, quelli li vedremo tra sei mesi. Sono convinto che molti pensano con questa legge di bilancio di aver ‘comprato tempo’ nella speranza che avvenga il miracolo economico e/o per fini puramente elettorali. Chi si occupa del futuro del Paese si deve invece porre il tema, immediatamente, di come utilizzare il tempo al meglio per il suo sviluppo e la sua crescita”.
TN