“Pur con una necessaria prudenza è ragionevole supporre che il contesto dell`industria sia destinato a migliorare ulteriormente nei prossimi mesi. Ma le prospettive della domanda interna restano appese all`incertezza”. Lo ha affermato il presidente di Confindustria, Carlo Bonomi, all`assemblea privata dell’associazione.
In merito al Recovery Plan, il numero uno degli industriali ha sottolineato come l`aspetto “più importante è che le riforme vengono prima dei pesi usati per allocare le risorse tra le 6 missioni e le diverse componenti del piano”.
“Se si fallisce su questo – ha detto – l`intero Pnrr inizierà a imbarcare acqua. Ci sono pochi mesi per avviare con decisione le riforme annunciate. A cominciare da quella della P.A. e della giustizia. Pochi mesi in cui mettere in atto ciò che al Pnrr continua invece a mancare: cioè come garantire il dispiegamento degli investimenti privati a fianco di quelli pubblici. Senza questo – ha aggiunto – lo stesso Pnrr stima una crescita aggiuntiva del Pil in 6 anni tra il +1,8% e il +3,6%. Sappiamo benissimo che bisogna mirare ad altro per rendere sostenibile un debito pubblico che resterà al 150% del Pil per diversi anni”.
Sull’avvento di Mario Draghi nella politica, Bonomi parla di “novità più positiva da diversi anni a questa parte nella vita pubblica italiana”.
“Il nostro giudizio si fonda su constatazioni oggettive, non diamo pagelle politiche – ha detto – il nuovo Governo ha impresso una forte discontinuità rispetto al piano vaccinale adottato dal Governo Conte. Draghi ha immediatamente accresciuto il peso dell`Italia nei consessi europei e internazionali”.
Bonomi ha sottolineato che sui vaccini il presidente del consiglio ha raccolto “l`appello rimasto inascoltato nell`autunno 2020, quando proponemmo che fossero convogliate tutte le energie per accelerare la vaccinazione di massa, a partire da noi: le imprese. Siamo fieri e orgogliosi, di fare la nostra parte per la miglior tutela dell`intera societa` italiana”.
Il leader degli industriali ha aggiunto che Draghi “è per l`Italia un moltiplicatore di autorevolezza e credibilità, che bisogna sperare duri il più a lungo possibile. Confindustria affianca comunque il premier in questo sforzo, collaborando con le altre confederazioni europee sulle scelte di Bruxelles e guidando quest`anno il B20, il principale tavolo globale delle business policy”.
Anche nelle nomine “abbiamo percepito discontinuità – ha aggiunto – metodo che ci auguriamo di veder confermato tra poco, quando molte decine di nuovi incarichi apicali verranno rinnovati nelle società pubbliche. Ma, soprattutto, Draghi ha inserito la sua azione in una visione generale del Paese per il futuro.
L`abbiamo ritrovata nelle prime 80 pagine del Pnrr che l`attuale Governo ha presentato. Finalmente la giusta enfasi sulle riforme strutturali, la necessità di intervenire sul blocco degli ascensori sociali, e di contrastare l`aumento della povertà e dei divari con l`annuncio di molte misure pro-concorrenza in numerosi ambiti dell`economia italiana, come abbiamo sempre chiesto”.
TN