“Se, come tutto fa pensare, Fiat è orientata a ridimensionare la produzione, il governo deve interrogarsi su come attirare un altro produttore. L’Italia ha sempre dato per scontato che le auto le produce la Fiat o nessuno, invece è da affermare il concetto che la produzione dei mezzi di trasporto nel Paese non può essere il risultato delle scelte di una singola azienda”. Così, in un’intervista all’Unità, il segretario della Cgil Susanna Camusso, secondo cui sulla Fiat “il sindacato deve rispondere con unità”. “Il lavoro è la priorità del Paese. Con le imprese possiamo incalzare insieme il governo”, dice Camusso. “Si può fare un accordo con Confindustria per l’applicazione dell’intesa del 28 giugno, perché questa venga estesa anche alle altre associazioni d’impresa”. Per ridare fiato all’economia, il governo dovrebbe “detassare le tredicesime, definire i finanziamenti per la cassa integrazione in deroga, specificare e chiarire il piano energetico e decidere di non liquidare pezzi importanti dell’apparato produttivo industriale”, afferma la leader sindacale. “E’ un governo che è andato avanti a forza di decreti, anche pochi mesi possono bastare”. Per Camusso “la ragione del nostro graduale calo di produttività degli ultimi 20 anni è una questione di infrastrutture e di mancati investimenti nel sistema Paese. Questo è il punto di partenza”, ed “è chiaro che a un sistema che non ha investito per 20 anni non si può dire ‘fate vobis’, piuttosto occorre intervenire con incentivi e sostegni”.
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