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Caporalato, l’appello della Flai Cgil al ministro Lollobrigida: il terreno di sfida è la prevenzione

redazione
Agosto28/ 2023

L’emergenza caporalato fa sentire il peso della sua morsa soprattutto nei mesi estivi, quando il lavoro agricolo è più intenso. In particolare nel Sud Italia, zona d’elezione della produzione agroalimentare, la piaga dello sfruttamento è in continua crescita ed è soprattutto dalla Puglia che si leva il grido d’emergenza per fermare questo male che se lasciato al suo corso rischia di diventare endemico. E in questo senso “le ferie pugliesi del governo Meloni sono una ghiotta occasione per prendere posizione contro lo sfruttamento del lavoro e il caporalato in agricoltura”, osserva Jean René Bilongo, presidente Osservatorio Placido Rizzotto della Flai Cgil.

“La Puglia – aggiunge Bilongo – così come altre Regioni del Mezzogiorno e non solo, è un esempio impareggiabile di abbondanza in un settore come quello dell’agroalimentare italiano, sempre in crescita. Da Ceglie Messapica, dove è in ferie un pezzo di Esecutivo, dovrebbero alzarsi forti le voci di condanna del caporalato, anche nel ricordo di Pompea Argentiero, Lucia Altavilla e Donata Lombardi, giovanissime lavoratrici agricole morte mentre tornavano dai campi, in un tragico incidente stradale il 19 maggio 1980. Avevano 16, 17 e 23 anni”.

“Invece – precisa Bilongo – il ministro Lollobrigida rivendica l’aggravio di pena in termini economici per gli sfruttatori. A guardar bene, il Ministro ha semplicemente preso atto della clausola della condizionalità sociale, che è il terzo pilastro della ‘Politica Agricola Comune’. Si tratta di un principio vincolante a partire da gennaio 2025 per tutti gli Stati Ue. La condizionalità sociale consta di un sistema di sanzioni amministrative che prevede il progressivo taglio dei pagamenti di base, partendo da una soglia minima fino alla revoca per intero degli stessi, in caso di violazioni della normativa sul lavoro. Un meccanismo deciso nelle sedi europee e che non può essere considerato in alcun modo merito del Governo”.

“Ricordiamo al ministro – conclude il presidente dell’Osservatorio Placido Rizzotto – che nell’ordinamento attuale c’è già un ecosistema normativo, declinato sia in chiave repressiva che preventiva, di cui è paradigma la legge 199 del 2016. La Magistratura e le Forze dell’Ordine sono in trincea, le innumerevoli operazioni di Polizia Giudiziaria ne sono la cifra. Il terreno di sfida sul quale le Istituzioni sono chiamate a rispondere è quello della prevenzione. Lo strumento c’è, si chiama Rete del Lavoro Agricolo di Qualità”.

e.m.

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