Il sistema del welfare non rassicura più, è indispensabile cambiare: solo il 36% degli italiani ritiene infatti adeguata la copertura del welfare mentre il 68% è preoccupato per il proprio reddito in vecchiaia. È quanto rileva uno studio del Censis secondo cui nel 2030 gli over 80 saranno 5,4 milioni (+54% rispetto a quest’anno) e nel 2040 6,7 milioni di persone saranno non autosufficienti.
Più degli altri cittadini europei, gli italiani si sentono ai margini della società (il 21% contro il 9% della media europea), non inclusi dalle politiche sociali e da un sistema di welfare che risponde ai loro bisogni in maniera meno efficace che altrove. Un italiano su tre si sente a rischio di povertà (il 36% contro il 25% della media europea). Il 62% inoltre esprime un giudizio negativo anche sugli strumenti di tutela dei disoccupati ed il 44% ritiene che negli ultimi cinque anni la situazione sia perfino peggiorata.
Con particolare apprensione è vissuta anche la propria condizione di futuro pensionato. Il 28% degli italiani è molto preoccupato e il 40% abbastanza preoccupato per il fatto che il proprio reddito in vecchiaia sarà insufficiente a garantire un livello di vita dignitoso. I due dati sono superiori ai valori medi europei. L’invecchiamento della popolazione e la progressiva erosione della quota di popolazione attiva sono i fenomeni che impatteranno di più sui futuri scenari sociali. La quota di over 65 anni sulla popolazione totale ha già raggiunto il 20% (12,2 milioni di persone) e nel 2030 supererà il 26% (16,5 milioni, +35% in 20 anni). Ci saranno 4 milioni di persone non attive in più a fronte di una diminuzione di 2 milioni di attivi. L’aumento del tasso di dipendenza degli anziani (dal 30,9% del 2010 al 43,7% del 2030) innescherà crescenti squilibri tra contributori e beneficiari del sistema pensionistico, che verrà sottoposto a nuove sfide di compatibilità.
La sostenibilità del sistema pensionistico rimane un nodo cruciale da affrontare, afferma ancora il Censis. In Italia la spesa sociale è pari al 27,8% del Pil, in linea con la media europea (26,4%). Ma rispetto agli altri Paesi, in Italia la spesa previdenziale pesa in modo abnorme sulla spesa sociale complessiva. I 5.880 euro di spesa sociale pro-capite vengono assorbiti in gran parte dalla spesa pensionistica: 3.404 euro.
(LF)
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