“Di fronte all’avanzare della crisi, non dovremmo facilitare con la riforma la fuoriuscita di posti di lavoro. Creare nuovi spazi, magari a giovani e donne, eliminando quelli vecchi equivarrebbe ad un’operazione con risultato nullo che impoverirebbe comunque tante famiglie”. È il commento del segretario generale dell’Ugl, Giovanni Centrella, sui dati destagionalizzati dell’Istat che vedono crescere nel quarto trimestre del 2011 il tasso di disoccupazione al 9,6 per cento.
“Ecco perché – sottolinea il sindacalista – continueremo a ribadire la necessità di prevedere anche il reintegro in caso di licenziamenti economici, perché nel prossimo futuro saranno la maggior parte e perché ai lavoratori non restano armi per difendersi dagli abusi e dalla disoccupazione una volta terminati gli ammortizzatori, visto che è ancora da dimostrare l’efficienza dei servizi per l’impiego e delle politiche attive per il lavoro”.
“Con la battaglia sull’articolo 18 – conclude – l’ideologia non c’entra nulla, c’entra invece la realtà denunciata chiaramente non da una sola sigla sindacale ma da tutte e quattro le maggiori Confederazioni”. (LF)
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