Nei primi tre mesi del 2017 prosegue il calo delle chiusure aziendali, si rafforza la diminuzione dei fallimenti e delle procedure concorsuali e, dopo tre trimestri negativi, torna a scendere il numero delle società liquidate volontariamente dagli imprenditori. Complessivamente, sono 19mila le imprese che hanno lasciato il mercato fra gennaio e marzo, il 5% in meno rispetto allo stesso periodo del 2016, toccando così il livello più basso dal 2009.
Sono questi i principali risultati emersi dall’Osservatorio su fallimenti, procedure e chiusure di imprese relativo al primo trimestre 20171, diffusi da Cerved.
Marco Nespolo, amministratore delegato di Cerved , addebita questi segnali positivi all’industria, “che è finalmente tornata ai valori pre-crisi. La diminuzione di nuovi default, che secondo le nostre attese proseguirà anche nei prossimi trimestri, è un fattore cruciale per favorire lo smaltimento dello stock di NPL e la ripresa del credito alle Pmi”.
Sono 3 mila le imprese che hanno aperto una procedura fallimentare nei primi tre mesi del 2017, una riduzione del 17% rispetto a quanto rilevato nello stesso periodo del 2016; si tratta, quindi, di un rafforzamento del calo in atto dalla fine del 2014, quando i fallimenti avevano toccato il massimo storico.
La diminuzione ha coinvolto tutte le diverse tipologie di impresa anche se le riduzioni risultano più marcate fra le società di persone (-27,4%) e fra le società di capitale (-17,6%) rispetto alle imprese organizzate in altre forme giuridiche (-4,3%).
A livello settoriale, il calo è generalizzato ma la tendenza risulta particolarmente marcata nell`industria (-22% rispetto allo stesso periodo del 2016), seguita dalle costruzioni (-18%) e dai servizi (-17%). Su un orizzonte di più lungo periodo, l`industria risulta tornata sui livelli pre-crisi (+7,3% rispetto al 2007), mentre costruzioni e servizi evidenziano ancora un importante gap (rispettivamente del +89% e +78%).