Questa mattina si è svolta a Corso D’Italia la conferenza in cui la Cgil ha presentato la “Piattaforma integrata per lo sviluppo sostenibile”. La conferenza presieduta dal segretario confederale Giuseppe Massafra ha visto gli interventi del segretario confederale, Gianna Fracassi, il direttore Ufficio Europeo Rifkin, Angelo Consoli, il presidente Geofor, Daniele Fortin, il professore di tor Vergata Leonardo Becchetti, il Commissario Arera, Valeria Termini, Michele Torsello di Missione Italiasicura, Maria Grazia Midulla di Coalizione Clima e Anna Parasacchi coordinatrice di Green Cites Network. La conclusione dei lavori è stata affidata alla segretaria Susanna Camusso. L’idea è quella di pensare una contrattazione multilivello per il lavoro,l’ambiente, il clima e il territorio.
“Per migliorare la qualità dell’ambiente e del territorio, la prospettiva di vita di chi lo abita e fare da leva per l’occupazione, favorendone qualità e quantità, abbiamo elaborato una strategia integrata”, ha dichiarato il segretario confederale della Cgil Giuseppe Massafra nel corso del convegno. “Strategia che, partendo dal nostro Piano del Lavoro, prova a indicare la strada per uscire dalla crisi e definire un nuovo modello di sviluppo sostenibile: più investimenti pubblici per riqualificare il territorio, l’industria e i servizi”.
Il documento illustrato quest’oggi, ha spiegato la segretaria confederale della Cgil Gianna Fracassi, “è stato elaborato sulle tre direttrici aria, terra, acqua, e su temi relativi alle città sostenibili”. “È una piattaforma multilivello integrata – ha sottolineato la dirigente sindacale – che partendo dal Lavoro intende costruire obiettivi vertenziali a livello nazionale e territoriale con tutte le nostre categorie, e affrontare le emergenze della transizione ambientale e della transizione tecnologica. Sono questi sono gli obiettivi e le sfide dei prossimi trent’anni”.
Per la Cgil, infine, servono “investimenti pubblici in ricerca e sviluppo, energie rinnovabili ed efficienza energetica e prevenzione sul territorio”. Le risorse necessarie vanno recuperate attraverso una “riforma fiscale ambientale che orienti il mercato verso produzioni e consumi sostenibili, una green tax o carbon tax, l’eliminazione dei sussidi alle fonti fossili e ambientalmente dannosi”.