Dopo la crisi politica “i costruttori vanno cercati nel Paese. Mi aspetto che il Governo convochi le parti sociali e si inizi il lavoro che in questi mesi si è bloccato”. Lo ha detto il leader della Cgil, Maurizio Landini, ad “Agorà”.
Landini ha poi sottolineato che “un Governo c’è. Il Parlamento ha votato e io prendo atto che c’è una maggioranza, un Governo con le debolezze che può avere. Faccia quello che non ha fatto prima e coinvolga davvero le parti sociali. Mi fa piacere che ci ringrazino e che ringrazino i lavoratori. Ora dai ringraziamenti bisogna passare ai fatti. Non parole, ma fatti”.
Secondo il leader della Cgil “le scelte sono da fare adesso. Si poteva fare prima, ma gennaio è un mese in cui si può discutere del recovery plan, decidere come si presentano i progetti in Europa, coinvolgere le parti sociali e avviare le riforme necessarie della pubblica amministrazione, del fisco e degli ammortizzatori. Il Governo o fa queste cose o non ha futuro”.
I ringraziamenti del premier Giuseppe Conte ai sindacati, nell’intervento al Senato, “li ho presi come ringraziamenti non tanto ai sindacalisti, ma ai lavoratori che il sindacato rappresenta perché lo sforzo e i sacrifici li stanno facendo le persone. Tutti i giorni”, ha rimarcato Landini.
Il numero uno della Cgil ha ribadito che la crisi è stata “incomprensibile”. Ha inoltre insistito sul tema del blocco dei licenziamenti, che “è un problema che c’è”, e della riforma degli ammortizzatori: “Abbiamo avuto come Cgil, Cisl e Uil un incontro con il ministro Catalfo e le abbiamo detto in modo esplicito che va prorogato il blocco dei licenziamenti. E’ necessario, come necessaria è la riforma degli ammortizzatori per andare verso un sistema universale. E poi bisogna far partire gli investimenti e avviare un confronto di merito sul recovery plan”.
E.G.