L’analisi della Coldiretti relativa al mese di maggio, su base dei dati Istat, rileva che la maggiore crescita tendenziale delle esportazioni si è avuta nel settore agroalimentaee Made in Italy, con un aumento record del 12,1%. Già nel 2015, l’esportazione di settore aveva raggiunto il valore massimo di sempre, pari a 36,9 miliardi di euro.
La crescita maggiore si ha all’interno dell’Unione Europea (+13,6%), ma l’aumento dell’agroalimentare è rilevante anche fuori dai confini comunitari con un +9,6%, a partire dagli Usa (+65,%) che sono il principale mercato di sbocco extracomunitario, mentre torna a salire l’export in Russia (+11,5%) dove tuttavia si è verificato un drastico ridimensionamento a causa dell’embargo deciso nei confronti di formaggi, carne, salumi e ortofrutta circa 2 anni fa.
“L’agroalimentare svolge un effetto traino unico sull’intera economia per l’impatto positivo di immagine sui mercati esteri dove il cibo Made in Italy è sinonimo di qualità”, ha affermato il presidente della Coldiretti, Roberto Moncalvo, che aggiunge: “Non si è mai consumato così tanto Made in Italy alimentare nel mondo e ciò certamente per le condizioni economiche positive dovute alla ripresa internazionale e ai tassi di cambio favorevoli su mercati, ma anche perché l’Italia ha saputo cogliere l’opportunità di Expo per raccontare al mondo il modello agroalimentare e i suoi valori unici”.
Secondo Coldiretti, inoltre, l’andamento el Mde in Italy agroalimentare sui mercati internazionali potrebbe essere ulteriormente implementato attraverso una più efficace tutela nei confronti della “agropirateria” internazionale, che fattura oltre 60 miliardi di euro, quasi il doppio del valore delle nostre esportazioni agroalimentari.