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Il Diario del Lavoro

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Home - Senato - Commissione Lavoro, previdenza sociale (Dai Resoconti Sommari)

Commissione Lavoro, previdenza sociale (Dai Resoconti Sommari)

20 Aprile 2017
in Senato

313ª Seduta

Presidenza del Presidente

SACCONI 

Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali Cassano.                                        

La seduta inizia alle ore 8,45.

IN SEDE CONSULTIVA 

(Doc. LVII, n. 5) Documento di economia e finanza 2017 e connessi allegati

(Parere alla 5a Commissione. Seguito e conclusione dell’esame. Parere favorevole con osservazioni) 

Riprende l’esame, sospeso nella seduta di ieri.

Il relatore BERGER (Aut (SVP, UV, PATT, UPT)-PSI-MAIE) dà conto di un nuovo schema di parere di segno favorevole con osservazioni, pubblicato in allegato, redatto sulla base delle indicazioni emerse nella precedente seduta.

La senatrice GATTI (Art.1-MDP) chiede al relatore di inserire un riferimento alla necessità di disporre dei dati del monitoraggio sulla contrattazione collettiva raccolti dal Ministero del lavoro.

La senatrice CATALFO (M5S), pur condividendo punti specifici delle osservazioni dello schema di parere, ritiene che il Documento manchi delle riforme indispensabili per un rilancio dell’occupazione. Lamenta soprattutto l’assenza di valide politiche attive per il lavoro. Precisa che, se lo schema di parere fosse votato per parti separate, il proprio Gruppo voterebbe a favore delle singole osservazioni, ferma restando la contrarietà al Documento.

Il presidente SACCONI (AP-CpE) chiede che nello schema di parere sia inserito un riferimento alla necessità di prevedere nella prossima legge di stabilità specifici accantonamenti per la copertura della disciplina sul caregiver, attualmente all’esame della Commissione (disegni di legge nn. 2048, 2128 e 2266). Accedendo alla richiesta della senatrice Catalfo, annuncia che il parere verrà posto in votazione per parti separate, con precedenza per le osservazioni; successivamente verrà posto in votazione il capoverso comprendente l’espressione complessiva del parere stesso.

La Commissione prende atto.

Il relatore BERGER (Aut (SVP, UV, PATT, UPT)-PSI-MAIE) riformula quindi lo schema di parere, pubblicato in allegato.

Presente il prescritto numero di senatori, poste ai voti, le osservazioni dello schema di parere sono approvate a maggioranza, con il voto favorevole anche del Gruppo Movimento 5 Stelle, l’astensione del senatore Barozzino e il voto contrario del Gruppo Forza Italia; la Commissione, a maggioranza, col voto contrario dei Gruppi Movimento 5 Stelle e Forza Italia e del senatore Barozzino, approva altresì l’ultimo capoverso del parere, contenente l’espressione del parere favorevole.

IN SEDE CONSULTIVA SU ATTI DEL GOVERNO 

Schema di decreto legislativo recante disposizioni per l’incremento dei requisiti e la ridefinizione dei criteri per l’accesso ai trattamenti di pensione di vecchiaia anticipata dei giornalisti e per il riconoscimento degli stati di crisi delle imprese editrici (n. 406)

(Parere al Ministro per i rapporti con il Parlamento, ai sensi dell’articolo 2, commi 4, 5, lettera a), e 8, della legge 26 ottobre 2016, n. 198. Esame e rinvio)

Il relatore ANGIONI (PD) introduce l’esame dello schema di decreto legislativo, concernente i trattamenti pensionistici di vecchiaia anticipati per i giornalisti professionisti, dipendenti da aziende in ristrutturazione o riorganizzazione per crisi aziendale, e la revisione della disciplina sul riconoscimento degli stati di crisi delle imprese editrici, ai fini dell’accesso agli ammortizzatori sociali e ai suddetti prepensionamenti. Dopo aver ricordato i termini per l’esercizio della delega legislativa, si sofferma sugli articoli 1 e 3 dello schema, che riguardano il trattamento straordinario di integrazione salariale per le imprese editrici o stampatrici. L’articolo 1riformula la disciplina del trattamento straordinario di integrazione salariale per i dipendenti delle imprese editrici o stampatrici di giornali quotidiani, di periodici e di agenzie di stampa a diffusione nazionale. Tali  disposizioni si applicano ai trattamenti la cui domanda sia stata presentata decorsi tre mesi dall’entrata in vigore del presente decreto.

L’articolo 3 reca una norma di abrogazione, concernente l’attuale disciplina specifica sul trattamento straordinario per le imprese editrici, ed una novella di mero coordinamento, in conseguenza dell’intervento normativo di cui all’articolo 1.

Con l’articolo 2si definiscono i trattamenti pensionistici di vecchiaia anticipati dei giornalisti nelle imprese editrici. Dopo aver ricordato la normativa vigente, il relatore specifica che il trattamento in esame decorre dal mese successivo alla cessazione del rapporto di lavoro e che non sono ammessi a fruire del trattamento anticipato i giornalisti che risultino già titolari di pensione a carico dell’assicurazione generale obbligatoria. I requisiti per l’accesso al pensionamento anticipato possono avvenire solo con un limite minimo contributivo di 25 anni e il requisito anagrafico di 58 anni è sostituito dalla condizione di un’età inferiore al massimo di 5 anni rispetto al requisito anagrafico per la pensione di vecchiaia nel regime previdenziale dell’INPGI. Sempre in base all’articolo 2si fa divieto di instaurazione di rapporti di lavoro, da parte del gruppo editoriale con i giornalisti che abbiano optato per il prepensionamento.

Il seguito dell’esame è quindi rinviato.

AFFARI ASSEGNATI 

Affare assegnato concernente “L’impatto sul mercato del lavoro della quarta rivoluzione industriale” (n. 974)

(Esame, ai sensi dell’articolo 34, comma 1, primo periodo, e per gli effetti di cui all’articolo 50, comma 2, del Regolamento, e rinvio)

Il presidente SACCONI introduce l’esame, rilevando che esso consentirà di approfondire l’impatto sul mercato del lavoro italiano delle nuove tecnologie, che contribuiscono alla digitalizzazione delle attività lavorative. Saranno oggetto di indagine la polarizzazione del lavoro sia in termini di reddito che di competenze richieste, la nuova distribuzione geografica dei lavori, le competenze e le abilità corrispondenti alle domande del mercato, i modi con cui promuoverle tra i giovani e tra gli adulti con le relative modalità di certificazione, la regolazione dinamica delle mansioni e degli inquadramenti, la flessibilità spazio-temporale delle prestazioni lavorative, la struttura del salario, le prestazioni sociali necessarie a proteggere le transizioni occupazionali e professionali, la contrattazione collettiva funzionale ad una piena condivisione tra le parti dei cambiamenti. Informa infine che sarà trasmessa a tutti i componenti un’ipotesi di lavoro, affinché ciascuno possa avanzare indicazioni e proporre approfondimenti, anche attraverso consultazioni e sopralluoghi.

Il seguito dell’esame è quindi rinviato.

IN SEDE REFERENTE 

(2048) Cristina DE PIETRO ed altri.  –  Misure in favore di persone che forniscono assistenza a parenti o affini anziani  

(2128) Laura BIGNAMI ed altri.  –  Norme per il riconoscimento ed il sostegno del caregiver familiare  

(2266) ANGIONI ed altri.  –  Legge quadro nazionale per il riconoscimento e la valorizzazione del caregiver familiare

(Seguito dell’esame congiunto e rinvio)

Prosegue l’esame congiunto, sospeso nella seduta del 29 marzo.

Il sottosegretario CASSANO, premesso l’interesse del Governo per le finalità individuate dai disegni di legge in esame, auspica la presentazione di un testo unificato, attese le divergenze e le incertezze riscontrabili nei tre disegni di legge in esame. Invita in particolare a tenere in considerazione gli oneri finanziari connessi alla disciplina della figura. Richiamato il riparto costituzionale di competenze fra Stato e regioni, sottolinea che la normativa sul caregiver non dovrà creare sovrapposizioni con le altre discipline di settore, ormai consolidate, come la legge n. 104 del 1992.

Il presidente SACCONI ribadisce la priorità di identificare la figura del caregiver e riconosce la necessità di una disciplina omogenea;. rimarca tuttavia che nell’intervento del rappresentante del Governo manca un chiaro impegno in vista della prossima legge di stabilità.

Il seguito dell’esame congiunto è quindi rinviato.

La seduta termina alle ore 9,20.

PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE SUL DOCUMENTO LVII, N. 5 E CONNESSI ALLEGATI

La Commissione lavoro, previdenza sociale, esaminati, per le parti di competenza, il Documento di economia e finanza 2017 e i connessi allegati, premesso che il Documento prevede un incremento del PIL pari all’1,1 per cento per l’anno in corso, all’1 per cento per ciascuno degli anni 2018 e 2019, all’1,1 per cento per il 2020 e un tasso di disoccupazione pari all’11,5 per cento per l’anno in corso, all’11,1 per cento per il 2018, al 10,5 per cento per il 2019, al 10 per cento per il 2020;

preso atto che i decreti attuativi del Jobs Act si basano su un equilibrio tra le politiche passive di sostegno al reddito e le politiche attive del lavoro e che queste ultime sono dirette all’effettiva ricollocazione lavorativa del singolo soggetto,

formula le seguenti osservazioni:

1) con riferimento all’abrogazione dell’istituto del lavoro accessorio, di cui al decreto-legge  n. 25 del 2017, attualmente in corso di conversione presso il Senato, il Documento osserva che, al fine di contrastare il lavoro sommerso, occorre definire una nuova disciplina di tale fattispecie di lavoro, possibilmente entro il prossimo mese di luglio. A tal proposito, si invita la Commissione di merito a prevedere l’adozione di tale disciplina al più tardi entro il prossimo mese di maggio, considerato il fatto che in molti segmenti del mercato del lavoro tale fattispecie è la più adeguata per far emergere forme di lavoro sommerso;

2) in merito allo sgravio contributivo di 36 mesi per i datori di lavoro che, negli anni 2017 e 2018, assumano a tempo indeterminato studenti che abbiano svolto attività di alternanza scuola-lavoro, ferma restando la valutazione positiva della misura, si invita la Commissione di merito a introdurre ulteriori forme di incentivazione per valorizzare tale attività e favorire l’occupazione giovanile. Su quest’ultimo aspetto, si fa rilevare che nel Documento in esame non si riscontra alcuna forma di incentivazione nei confronti di uno dei principali canali per l’ingresso nel mondo del lavoro da parte dei giovani, ossia l’apprendistato. Sul tema la Commissione lavoro ha recentemente approvato una risoluzione (Doc. XXIV, n. 74) che impegna il Governo a sostenere l’incontro tra domanda e offerta di lavoro, nonché l’integrazione tra istruzione, formazione, mondo produttivo, a favorire le sperimentazioni territoriali relativamente ai contratti di apprendistato e a rimuovere gli ostacoli che impediscono l’utilizzo di tale strumento anche nel settore pubblico. Si invita pertanto la Commissione di merito ad inserire misure che permettano di valorizzare l’apprendistato quale strumento di placement, così come delineato nella citata risoluzione;

3) sempre con riferimento al mercato del lavoro e in particolare al miglioramento della produttività dei lavoratori adulti, si fa osservare che le innovazioni introdotte dalla nuova rivoluzione industriale, caratterizzata da processi sempre più digitalizzati, rischiano di lasciare fuori dal tessuto produttivo molti lavoratori non adeguatamente formati. Sarebbe pertanto opportuno inserire nel Documento in esame un intervento specifico a livello nazionale finalizzato all’alfabetizzazione digitale dei lavoratori adulti;

4) sarebbe inoltre importante che, con riferimento agli interventi per l’incentivazione della riforma della contrattazione collettiva, fosse sostenuta anche la contrattazione territoriale e aziendale per dare maggiore certezza ai contratti di secondo livello e che fossero posti a disposizione i dati relativi al monitoraggio della contrattazione raccolti dal Ministero;

5) in merito al Piano di rafforzamento dei servizi e delle misure di politica attiva del lavoro, predisposto congiuntamente dall’ANPAL e dalle Regioni, si invita a prevedere un potenziamento della collaborazione tra servizi pubblici per l’impiego e soggetti privati, al fine di rendere maggiormente incisiva la politica di contrasto alla disoccupazione;

6) si segnala infine la necessità di prevedere un accantonamento specifico per la copertura della disciplina della figura del caregiver, attualmente in esame presso la Commissione lavoro;

esprime, per quanto di competenza, parere favorevole.

NUOVO SCHEMA DI PARERE PROPOSTO DAL RELATORE SUL DOCUMENTO LVII, N. 5 E CONNESSI ALLEGATI

La Commissione lavoro, previdenza sociale, esaminati, per le parti di competenza, il Documento di economia e finanza 2017 e i connessi allegati, premesso che il Documento prevede un incremento del PIL pari all’1,1 per cento per l’anno in corso, all’1 per cento per ciascuno degli anni 2018 e 2019, all’1,1 per cento per il 2020 e un tasso di disoccupazione pari all’11,5 per cento per l’anno in corso, all’11,1 per cento per il 2018, al 10,5 per cento per il 2019, al 10 per cento per il 2020;

preso atto che i decreti attuativi del Jobs Act si basano su un equilibrio tra le politiche passive di sostegno al reddito e le politiche attive del lavoro e che queste ultime sono dirette all’effettiva ricollocazione lavorativa del singolo soggetto,

esprime, per quanto di competenza, parere favorevole con le seguenti osservazioni.

Con riferimento all’abrogazione dell’istituto del lavoro accessorio, di cui al decreto-legge  n. 25 del 2017, attualmente in corso di conversione presso il Senato, il Documento osserva che, al fine di contrastare il lavoro sommerso, occorre definire una nuova disciplina di tale fattispecie di lavoro, possibilmente entro il prossimo mese di luglio. A tal proposito, si invita la Commissione di merito a prevedere l’adozione di tale disciplina al più tardi entro il prossimo mese di maggio, considerato il fatto che in molti segmenti del mercato del lavoro tale fattispecie è la più adeguata per far emergere forme di lavoro sommerso.

In merito allo sgravio contributivo di 36 mesi per i datori di lavoro che, negli anni 2017 e 2018, assumano a tempo indeterminato studenti che abbiano svolto attività di alternanza scuola-lavoro, ferma restando la valutazione positiva della misura, si invita la Commissione di merito a introdurre ulteriori forme di incentivazione per valorizzare tale attività e favorire l’occupazione giovanile. Su quest’ultimo aspetto, si fa rilevare che nel Documento in esame non si riscontra alcuna forma di incentivazione nei confronti di uno dei principali canali per l’ingresso nel mondo del lavoro da parte dei giovani, ossia l’apprendistato. Sul tema la Commissione lavoro ha recentemente approvato una risoluzione (Doc. XXIV, n. 74) che impegna il Governo a sostenere l’incontro tra domanda e offerta di lavoro, nonché l’integrazione tra istruzione, formazione, mondo produttivo, a favorire le sperimentazioni territoriali relativamente ai contratti di apprendistato e a rimuovere gli ostacoli che impediscono l’utilizzo di tale strumento anche nel settore pubblico. Si invita pertanto la Commissione di merito ad inserire misure che permettano di valorizzare l’apprendistato quale strumento di placement, così come delineato nella citata risoluzione.

Sempre con riferimento al mercato del lavoro e in particolare al miglioramento della produttività dei lavoratori adulti, si fa osservare che le innovazioni introdotte dalla nuova rivoluzione industriale, caratterizzata da processi sempre più digitalizzati, rischiano di lasciare fuori dal tessuto produttivo molti lavoratori non adeguatamente formati. Sarebbe pertanto opportuno inserire nel Documento in esame un intervento specifico a livello nazionale finalizzato all’alfabetizzazione digitale dei lavoratori adulti.

Sarebbe inoltre importante che, con riferimento agli interventi per l’incentivazione della riforma della contrattazione collettiva, fosse sostenuta anche la contrattazione territoriale e aziendale per dare maggiore certezza ai contratti di secondo livello.

Da ultimo, in merito al Piano di rafforzamento dei servizi e delle misure di politica attiva del lavoro, predisposto congiuntamente dall’ANPAL e dalle Regioni, si invita a prevedere un potenziamento della collaborazione tra servizi pubblici per l’impiego e soggetti privati, al fine di rendere maggiormente incisiva la politica di contrasto alla disoccupazione.


312ª Seduta

Presidenza del Presidente

SACCONI 

Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali Cassano.                                       

La seduta inizia alle ore 15.

IN SEDE CONSULTIVA 

(Doc. LVII, n. 5) Documento di economia e finanza 2017 e connessi allegati

(Parere alla 5a Commissione. Esame e rinvio) 

Il relatore BERGER (Aut (SVP, UV, PATT, UPT)-PSI-MAIE), dopo aver dato conto degli andamenti tendenziali dell’economia, illustra, per le parti di competenza, il Documento in esame, soffermandosi anzitutto sul mercato del lavoro a seguito dell’entrata in vigore dei decreti attuativi del Jobs Act. Ricorda che con il decreto-legge n. 25 del 2017 è stato abrogato l’istituto del lavoro accessorio e che una nuova disciplina di tale fattispecie verrà adottata entro il mese di luglio. Fa presente altresì che è attualmente all’esame delle Camere un disegno di legge per ridefinire i diritti e le tutele per i rapporti di lavoro autonomo e disciplinare il lavoro agile.

Si sofferma poi sugli incentivi finanziari per l’occupazione, sulle misure per sostenere i redditi familiari più bassi e sugli interventi per favorire l’evoluzione della contrattazione collettiva e dare certezza ai contratti di secondo livello. In merito alle politiche attive del lavoro, il Documento conferma la piena operatività dell’ANPAL e il sostegno al Piano di rafforzamento dei servizi pubblici per l’impiego.

Riguardo al settore pensionistico, il relatore ricorda che è stato introdotto, in via sperimentale, l’istituto dell’APE (“anticipo finanziario a garanzia pensionistica”); rammenta inoltre che a marzo scorso è stata approvata la legge delega relativa al contrasto della povertà, al riordino delle prestazioni assistenziali ed al sistema degli interventi e dei servizi sociali.

Conclusivamente, illustra una bozza di parere favorevole con osservazioni (testo allegato al resoconto della seduta).

La senatrice GATTI (Art.1-MDP), pur anticipando il voto favorevole sul Documento, solleva una serie di perplessità. In primo luogo, ritiene che il sostegno dell’occupazione richieda un intervento sul lato della domanda e una nuova politica degli investimenti pubblici. Si sofferma criticamente sulle misure volte a sostenere l’occupazione femminile e in particolare sulle forme di detassazione del reddito delle lavoratrici, definite “secondo reddito”. Paventa, da ultimo, che gli incentivi al welfare aziendale abbiano l’effetto di limitare politiche di segno universale.

Il senatore ICHINO (PD) fornisce una serie di puntualizzazioni sulla detassazione del reddito delle lavoratrici, precisando che la domanda di lavoro femminile è connotata da maggiore elasticità rispetto a quella maschile. Chiarisce che le misure denominate “secondo reddito” rispondono agli obiettivi del Trattato di Lisbona in materia di crescita dell’occupazione femminile. Plaude alle politiche di decontribuzione adottate negli anni passati, in quanto hanno generato una crescita dell’occupazione che ha anticipato la crescita del PIL. Reputa che la disoccupazione giovanile sia da attribuirsi quasi interamente all’inefficacia dei servizi di orientamento professionale e dei sistemi dell’alternanza scuola-lavoro. Si tratta di gravi ritardi rispetto al resto d’Europa, che coinvolgono in particolare le regioni. Invita infine a non dare per scontata l’attivazione delle politiche attive del lavoro.

Il senatore BAROZZINO (Misto-SI-SEL) lamenta che i tempi ridotti per la discussione non permettono di svolgere i dovuti approfondimenti. Rimarca che il DEF non contiene misure innovative e che non ci saranno serie prospettive di crescita in assenza di adeguati investimenti pubblici. In tal senso, non aiuta la diffusione dei contratti di secondo livello. Si sofferma infine sulle condizioni dei lavoratori più anziani e sulla inefficacia delle politiche di contrasto alla povertà.

La senatrice PARENTE (PD) considera la discussione sul DEF preparatoria a quella sulla legge di stabilità e invita a considerare le materie di competenza della Commissione insieme alle politiche generali di sviluppo. Cita, a tale proposito, le misure sulle start-up, che rappresentano un importante strumento per creare occupazione.

Il presidente SACCONI (AP-CpE) ricorda le vicende che portarono all’introduzione del DEF nell’ordinamento ed invita a considerarne attentamente la portata alla luce anche delle prossime manovre finanziarie. Richiama i dati ISTAT che registrano un progressivo peggioramento nella composizione della spesa pubblica, di cui si riduce la parte destinata agli investimenti e cresce quella di parte corrente. Tale situazione è aggravata dalla difficoltà di dare corretta attuazione alle politiche di spesa. Lamenta nel complesso un’assenza di priorità nel provvedimento in esame, come l’adozione di piani nazionali per l’alfabetizzazione digitale e per la formazione degli adulti. Denuncia che agli alti livelli di decontribuzione, adottati negli anni, non abbiano corrisposto adeguati livelli di detassazione dei redditi da lavoro; ritiene pertanto necessaria una riduzione del costo del lavoro che liberi risorse per il salario. Cita il contratto nazionale dei metalmeccanici, recentemente firmato da tutte le sigle sindacali, che incoraggia l’adozione di accordi di prossimità che disciplinino anche ipotesi di welfare aziendale e anche in questo caso denuncia l’assenza di adeguati richiami nel DEF. Ritiene utile, infine, l’introduzione di opportuni riferimenti alla figura del caregiver, in considerazione dell’esame dei disegni di legge nn. 2048, 2128 e 2266, che si sta svolgendo presso la Commissione.

La senatrice PAGLINI (M5S) chiede di differire a domani la conclusione dell’esame, preannunciando l’intendimento di presentare uno schema di parere alternativo a quello oggi illustrato dal relatore.

Il seguito dell’esame è quindi rinviato.

Schema di decreto del Presidente della Repubblica recante approvazione dello statuto della Fondazione Italia sociale (n. 403)

(Osservazioni alla 1a Commissione. Seguito e conclusione dell’esame. Osservazioni favorevoli con rilievi)

Prosegue l’esame, sospeso nella seduta dell’11 aprile.

Il relatore LEPRI (PD) illustra uno schema di osservazioni di segno positivo con rilievi, pubblicato in allegato.

La senatrice GATTI (Art.1-MDP), nel richiamarsi alle considerazioni svolte nella precedente seduta, conferma le critiche allo schema di decreto e annuncia la propria contrarietà.

La senatrice D’ADDA (PD) manifesta una serie di perplessità, in particolare sull’ipotesi di sottrarre la Fondazione alla vigilanza del Ministero del lavoro e soprattutto al controllo della Corte dei Conti. Annuncia il proprio voto di astensione, qualora il relatore non  riformulasse l’ultimo periodo dello schema di osservazioni.

Il relatore LEPRI (PD) chiarisce che la Fondazione, pur perseguendo finalità di rilevanza pubblica, ha personalità giuridica privata. Dà conto della composizione dei suoi organi e ribadisce l’opportunità dei rilievi inseriti nello schema di osservazioni.

Il presidente SACCONI (AP-CpE) esprime perplessità sul ruolo della Fondazione Italia sociale, che potrebbe avere effetti distorsivi sul Terzo settore. Dopo aver auspicato un’attenzione alle attività della Fondazione più che ai meccanismi di controllo dei suoi organi, invita il relatore a espungere dallo schema di osservazioni l’ultimo periodo.

Il relatore LEPRI (PD) riformula conseguentemente lo schema di osservazioni.

La senatrice GATTI (Art.1-MDP), nel prendere atto della riformulazione, dichiara che non prenderà parte alla votazione.

Presente il prescritto numero di senatori, lo schema di osservazioni favorevoli con rilievi, come modificato e pubblicato in allegato, posto ai voti, è approvato.

POSTICIPAZIONE DELLA SEDUTA DI DOMANI  

Il presidente SACCONI avverte che, in considerazione dell’andamento dei lavori, la seduta della Commissione di domani, giovedì 20 aprile, avrà inizio alle ore 8,45.

La seduta termina alle ore 16,20.

SCHEMA DI PARERE PROPOSTO DAL RELATORE SUL DOCUMENTO LVII, N. 5 E CONNESSI ALLEGATI

La Commissione lavoro, previdenza sociale, esaminati, per le parti di competenza, il Documento di economia e finanza 2017 e i connessi allegati, premesso che il Documento prevede un incremento del PIL pari all’1,1 per cento per l’anno in corso, all’1,0 per cento per ciascuno degli anni 2018 e 2019, all’1,1 per cento per il 2020 e un tasso di disoccupazione pari all’11,5 per cento per l’anno in corso, all’11,1 per cento per il 2018, al 10,5 per cento per il 2019, al 10,0 per cento per il 2020;

preso atto che i decreti attuativi del Jobs Act si basano su un equilibrio tra le politiche passive di sostegno al reddito e le politiche attive del lavoro e che queste ultime sono dirette all’effettiva ricollocazione lavorativa del singolo soggetto, esprime, per quanto di competenza, parere favorevole con le seguenti osservazioni.

Con riferimento all’abrogazione dell’istituto del lavoro accessorio, di cui al decreto-legge n. 25 del 2017, attualmente in corso di conversione presso il Senato, il Documento osserva che, al fine di contrastare il lavoro sommerso, occorre definire una nuova disciplina di tale fattispecie di lavoro, possibilmente entro il prossimo mese di luglio. A tal proposito, si invita la Commissione di merito a prevedere l’adozione di tale disciplina in una data precedente a quella qui indicata, considerato il fatto che in molti segmenti del mercato del lavoro tale fattispecie è la più adeguata per far emergere forme di lavoro sommerso.

In merito allo sgravio contributivo di 36 mesi per i datori di lavoro che, negli anni 2017 e 2018, assumano a tempo indeterminato studenti che abbiano svolto attività di alternanza scuola-lavoro, ferma restando la valutazione positiva della misura, si invita la Commissione di merito a introdurre ulteriori forme di incentivazione per valorizzare tale attività e favorire l’occupazione giovanile.

Sarebbe inoltre importante che, con riferimento agli interventi per l’incentivazione della riforma della contrattazione collettiva, fosse sostenuta anche la contrattazione territoriale e aziendale per dare maggiore certezza ai contratti di secondo livello.

Da ultimo, in merito al Piano di rafforzamento dei servizi e delle misure di politica attiva del lavoro, predisposto congiuntamente dall’ANPAL e dalle Regioni, si invita a prevedere un potenziamento della collaborazione tra servizi pubblici per l’impiego e soggetti privati, al fine di rendere maggiormente incisiva la politica di contrasto alla disoccupazione.

OSSERVAZIONI APPROVATE DALLA COMMISSIONE SULL’ATTO DEL GOVERNO N. 403  

L’11a Commissione permanente, esaminato lo schema di decreto in titolo, premesso che lo statuto della Fondazione Italia Sociale è stato adottato ai sensi dell’articolo 10, comma 4, della legge 6 giugno 2016, n. 106, ed ha l’obiettivo di individuare lo scopo e l’ambito di attività della fondazione, determinare le risorse costituenti il patrimonio e definire le competenze degli organi e le modalità procedurali per il loro funzionamento,

esprime, per quanto di competenza, osservazioni favorevoli con i seguenti rilievi.

Con riferimento alla governance della Fondazione, si fa presente che alcune previsioni statutarie appaiono non coerenti con la mission della Fondazione stessa, con il rischio di determinare un ente ibrido, con caratteristiche sia privatistiche che pubblicistiche, di difficile gestione.

Si suggerisce quindi alla Commissione di merito di prevedere che il Comitato di gestione sia composto inizialmente solo dai tre membri designati ai sensi dell’articolo 8, comma 1, lettera a). Solo dopo che si è costituito il Collegio dei Partecipanti, entro tre mesi dalla propria costituzione, quest’ultimo provvederebbe a nominare direttamente i propri consiglieri in seno al Comitato di gestione. Di conseguenza, solo il componente del Comitato designato dal Consiglio Nazionale del Terzo settore e quelli designati dal Governo sarebbero nominati con decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali. Tale soluzione eviterebbe che tutte le nomine dei membri del Comitato di gestione avvengano almeno inizialmente con decreto del Ministro del lavoro, con il rischio di ritardi o di inutili complicazioni.

In merito all’articolo 15, si fa osservare come l’approvazione del bilancio preventivo da parte del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, sentito il Ministro dell’economia e delle finanze, determini un’inopportuna azione di indirizzo, in quanto già esercitata con la presenza dei componenti del Comitato di Gestione designati dal Governo. Si suggerisce pertanto alla Commissione di merito di escludere l’approvazione preventiva del bilancio da parte del Ministro del lavoro. Con analoghe motivazioni e tenendo conto che l’attività di revisione è affidata in esclusiva a membri indicati dal Governo, si propone altresì di escludere che il Ministro del lavoro debba approvare il conto consuntivo o lo possa restituire indicando le motivazioni della mancata approvazione.

SCHEMA DI OSSERVAZIONI PROPOSTO DAL RELATORE SULL’ATTO DEL GOVERNO N. 403  

L’11a Commissione permanente, esaminato lo schema di decreto in titolo, premesso che lo statuto della Fondazione Italia Sociale è stato adottato ai sensi dell’articolo 10, comma 4, della legge 6 giugno 2016, n. 106, ed ha l’obiettivo di individuare lo scopo e l’ambito di attività della fondazione, determinare le risorse costituenti il patrimonio e definire le competenze degli organi e le modalità procedurali per il loro funzionamento,

esprime, per quanto di competenza, osservazioni favorevoli con i seguenti rilievi.

Con riferimento alla governance della Fondazione, si fa presente che alcune previsioni statutarie appaiono non coerenti con la mission della Fondazione stessa, con il rischio di determinare un ente ibrido, con caratteristiche sia privatistiche che pubblicistiche, di difficile gestione.

Si suggerisce quindi alla Commissione di merito di prevedere che il Comitato di gestione sia composto inizialmente solo dai tre membri designati ai sensi dell’articolo 8, comma 1, lettera a). Solo dopo che si è costituito il Collegio dei Partecipanti, entro tre mesi dalla propria costituzione, quest’ultimo provvederebbe a nominare direttamente i propri consiglieri in seno al Comitato di gestione. Di conseguenza, solo il componente del Comitato designato dal Consiglio Nazionale del Terzo settore e quelli designati dal Governo sarebbero nominati con decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali. Tale soluzione eviterebbe che tutte le nomine dei membri del Comitato di gestione avvengano almeno inizialmente con decreto del Ministro del lavoro, con il rischio di ritardi o di inutili complicazioni.

In merito all’articolo 15, si fa osservare come l’approvazione del bilancio preventivo da parte del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, sentito il Ministro dell’economia e delle finanze, determini un’inopportuna azione di indirizzo, in quanto già esercitata con la presenza dei componenti del Comitato di Gestione designati dal Governo. Si suggerisce pertanto alla Commissione di merito di escludere l’approvazione preventiva del bilancio da parte del Ministro del lavoro. Con analoghe motivazioni e tenendo conto che l’attività di revisione è affidata in esclusiva a membri indicati dal Governo, si propone altresì di escludere che il Ministro del lavoro debba approvare il conto consuntivo o lo possa restituire indicando le motivazioni della mancata approvazione.

Da ultimo, si propone di valutare la possibilità di abrogare l’articolo 4, liberando la Fondazione dalla vigilanza del Ministero del lavoro e delle politiche sociali e dal controllo della Corte dei conti. Si ritiene infatti che la significativa presenza del Governo all’interno degli organi di indirizzo e controllo, nonché i vincoli no-profit, siano elementi significativi e tali da garantire le finalità di interesse generale.

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