150ª Seduta
Presidenza del Presidente
SACCONI
Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali Cassano.
La seduta inizia alle ore 15,05.
SULLA PUBBLICAZIONE DI DOCUMENTI ACQUISITI NEL CORSO DI AUDIZIONI
Il presidente SACCONI comunica che le documentazioni consegnate nel corso delle audizioni sugli atti del Governo nn. 157 e 158 svolte dal 21 al 29 aprile in sede di Ufficio di presidenza integrato dai rappresentanti dei Gruppi, saranno rese disponibili sulla pagina webdella Commissione.
IN SEDE CONSULTIVA SU ATTI DEL GOVERNO
Schema di decreto legislativo recante misure di conciliazione delle esigenze di cura, di vita e di lavoro (n. 157)
(Parere al Ministro per le riforme costituzionali e i rapporti con il Parlamento, ai sensi dell’articolo 1, commi 8, 9 e 11, della legge 10 dicembre 2014, n. 183. Seguito dell’esame e rinvio)
Prosegue l’esame, sospeso nella seduta del 15 aprile.
Il senatore BAROZZINO (Misto-SEL) osserva che, quando un lavoratore viene privato di tutti i suoi diritti, ogni disciplina, anche se scritta, è a piena discrezione del datore di lavoro; si augura quindi che le sue perplessità, di ordine generale, vengano raccolte, a maggior ragione da esponenti di Gruppi il cui radicamento culturale si richiama ai valori della sinistra. Nella fase attuale si sta assistendo ad un regresso senza precedenti nella cultura giuslavoristica del Paese; ma l’esperienza insegna che, quando la democrazia comincia a mancare nei luoghi di lavoro, ciò finirà prima o poi per permeare l’intera realtà. In questo senso, l’Esecutivo in carica, concentrato più che altro sulla comunicazione, spesso finisce col dare abbellimenti di superficie alle pareti di quello che oramai è ridotto ad un rudere. Questa è infatti la situazione attuale del mondo del lavoro, e questo è l’effetto dei provvedimenti finora assunti, prima col Jobs Act e poi con i decreti attuativi.
Il senatore ICHINO (PD) nota che, a differenza dell’Atto di Governo n. 158, la tecnica normativa che ha ispirato le disposizioni contenute nello schema di decreto legislativo in materia di conciliazione non mantiene l’impegno, che pure il Governo si era assunto, di condurre un’opera di semplificazione. Si riscontra dunque una contraddizione evidente con il mandato a normare avvalendosi di un nuovo linguaggio, coerente con quei principi del decalogo dell’Unione europea che vuole la norma comprensibile da tutti i cittadini. In questo senso, egli auspica che il testo venga complessivamente rivisto.
Il seguito dell’esame è quindi rinviato.
Schema di decreto legislativo recante testo organico delle tipologie contrattuali e revisione della disciplina delle mansioni(n. 158)
(Parere al Ministro per le riforme costituzionali e i rapporti con il Parlamento, ai sensi dell’articolo 1, commi 7 e 11, della legge 10 dicembre 2014, n. 183. Seguito dell’esame e rinvio)
Prosegue l’esame, sospeso nella seduta del 15 aprile.
Il senatore BAROZZINO (Misto-SEL) nota che l’andamento delle audizioni e le considerazioni in quella sede avanzate da molti degli auditi hanno per molti versi confortato e rafforzato le sue perplessità sull’atto in esame. La finalità dichiarata dello schema di decreto, che risiedeva in una riduzione della giungla delle tipologie contrattuali, in realtà non è stata conseguita, mentre, per converso, si è distrutto un principio fondamentale del diritto del lavoro con lo smantellamento dell’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori, e si è incrementata in modo preoccupante e pericoloso la precarietà. Con l’occasione, esprime ancora una volta preoccupazione per la situazione dei lavoratori stagionali, ai quali verrà dato per qualche mese una sorta di contentino, ma che si vedranno ridurre il trattamento di disoccupazione. Ciò rende vieppiù incomprensibile l’atteggiamento del ministro Poletti e le considerazioni da lui espresse nel corso dell’ultimo question time svoltosi nell’aula del Senato.
La verità è che i lavoratori si vedono tutti i giorni ridotti i diritti e le garanzie anche minime di poter vivere una vita dignitosa. Un ulteriore colpo di fantasia del Governo è rappresentato dal disegno di legge cosiddetto “Buona scuola”: al riguardo egli conferma la sua assoluta contrarietà a consentire l’avvio all’apprendistato di ragazzi di soli 14 anni, il cui primo ed essenziale diritto è quello all’istruzione.
Ulteriori critiche egli avanza con riferimento al demansionamento, che a giudizio di taluno consentirebbe al lavoratore di non vedersi diminuito il salario. Nella sua precedente esperienza di delegato sindacale molte volte ha visto lavoratori cedere diritti per conservare il proprio posto di lavoro; in questo caso, però, la norma introduce elementi di assoluta arbitrarietà a favore dell’imprenditore. Di fatto l’intero impianto del decreto sembra muovere da una sorta di convincimento che la responsabilità della crisi spetti ai lavoratori. Lungi dal rappresentare una riforma, lo schema di decreto sostanzia invece una autentica umiliazione nei confronti dei lavoratori stessi.
Il senatore ICHINO (PD) nota preliminarmente che lo schema complessivamente risponde all’impegno che il Governo si era assunto in ordine ad uno sfrondamento della normativa nelle materie toccate dall’Atto; è tuttavia possibile un’opera di semplificazione ulteriore, a cui egli ritiene che il Governo possa corrispondere. Si sofferma quindi in particolare su alcune disposizioni del testo. In tema di part-time, nota che la disciplina presenta ancora qualche scoria di un’antica diffidenza, in particolare con riferimento alle clausole cosiddette flessibili o elastiche. Sul punto, ritiene che la norma dovrebbe allinearsi alla giurisprudenza costituzionale, collegando la componente elastica ad eventi oggettivi, predeterminati o predeterminabili, in modo da sottrarla al mero arbitrio del datore di lavoro.
Un’ottica di maggiore semplificazione consentirebbe inoltre di spazzare via la figura del lavoro intermittente.
Quanto alla revisione della disciplina sull’attribuzione e variazione di mansioni, anche con riferimento ad alcune preoccupazioni espresse dal senatore Barozzino, non comprende le ragioni per le quali, una volta escluse le ipotesi di discriminazione e di rappresaglia, un imprenditore dovrebbe chiedere ad un lavoratore di svolgere una mansione meno elevata, a fronte, peraltro, della medesima retribuzione. Si tratterebbe di un paradosso, che conferma come la finalità della norma sia quella di salvaguardare il posto di lavoro.
In materia di staff leasing, egli non vede ragione per la drastica limitazione posta dalla norma, trattandosi di lavoro a tempo indeterminato, con tutte le caratteristiche proprie.
Infine, suggerisce un approfondimento della norma di cui all’articolo 47, in tema di collaborazioni coordinate e continuative, non ritenendo che i due criteri di eteroorganizzazione e continuità abbiano valore definitorio.
Il seguito dell’esame è quindi rinviato.
La seduta termina alle ore 15,30.
Riunione n. 45
MERCOLEDÌ 29 APRILE 2015
Presidenza del Presidente
SACCONI
Orario: dalle ore 8,40 alle ore 9,30
AUDIZIONI INFORMALI SUGLI ATTI DEL GOVERNO N. 157 (MISURE DI CONCILIAZIONE SU ESIGENZE DI CURA, VITA E LAVORO) E N. 158 (TIPOLOGIE CONTRATTUALI E REVISIONE DELLA DISCIPLINA DELLE MANSIONI)
Riunione n. 45
MERCOLEDÌ 29 APRILE 2015
Presidenza del Presidente
SACCONI
Orario: dalle ore 8,40 alle ore 9,30
AUDIZIONI INFORMALI SUGLI ATTI DEL GOVERNO N. 157 (MISURE DI CONCILIAZIONE SU ESIGENZE DI CURA, VITA E LAVORO) E N. 158 (TIPOLOGIE CONTRATTUALI E REVISIONE DELLA DISCIPLINA DELLE MANSIONI)
Riunione n. 44
MARTEDÌ 28 APRILE 2015
Presidenza del Presidente
SACCONI
Orario: dalle ore 13,30 alle ore 16,25
AUDIZIONI INFORMALI SUGLI ATTI DEL GOVERNO N. 157 (MISURE DI CONCILIAZIONE SU ESIGENZE DI CURA, VITA E LAVORO) E N. 158 (TIPOLOGIE CONTRATTUALI E REVISIONE DELLA DISCIPLINA DELLE MANSIONI)