RISOLUZIONI
Giovedì 25 settembre 2014. — Presidenza del vicepresidente Walter RIZZETTO. — Interviene il Sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali Massimo Cassano.
La seduta comincia alle 14.35.
7-00439 Tripiedi: Benefici previdenziali a favore dei soggetti impegnati in attività lavorative usuranti.
7-00464 Prataviera: Benefici previdenziali a favore di soggetti impegnati in attività lavorative usuranti.
7-00469 Damiano: Benefici previdenziali a favore di soggetti impegnati in attività lavorative usuranti.
(Seguito della discussione e rinvio).
7-00469. 7-00464 e Damiano ed altri n. 7-00439, rinviata nella seduta 18 settembre 2014 e avvia la discussione delle risoluzioni Prataviera ed altri n. La Commissione prosegue la discussione della risoluzione Tripiedi ed altri n.
Walter RIZZETTO, presidente7-00439 e che in quella sede era stata preannunciata la presentazione di una risoluzione sul medesimo argomento sottoscritta dai componenti del gruppo del Partito democratico. , ricorda che nella seduta del 18 settembre 2014 ha avuto inizio la discussione della risoluzione Tripiedi ed altri n.
7-00439, 7-00469, che trattano analogo argomento. Propone, quindi, di discuterle congiuntamente alla risoluzione Tripiedi ed altri n. 7-00464 e Damiano ed altri n. Al riguardo, fa presente che sono state nel frattempo assegnate alla XI Commissione le risoluzioni Prataviera ed altri n. anche in vista della possibile elaborazione di una risoluzione condivisa da tutti i gruppi.
La Commissione concorda.
Antonio BOCCUZZI (PD)5-03438, sono piuttosto preoccupanti, in quanto evidenziano la presenza di consistenti somme non utilizzate. Nell’auspicare che si possa pervenire ad una risoluzione condivisa dall’intera Commissione, ribadisce la richiesta, già formulata nella seduta del 18 settembre 2014, di avviare un breve ciclo di audizioni informali sulla materia, al fine di acquisire un quadro informativo più completo. 7-00469, la illustra brevemente, evidenziando come l’atto di indirizzo, analogamente a quello già presentato dai deputati del gruppo M5S, intenda sollecitare una verifica da parte del Governo in ordine all’effettivo utilizzo delle risorse destinate ai benefici pensionistici per i lavoratori addetti ad attività usuranti, anche al fine dell’adozione di opportuni interventi correttivi di carattere amministrativo o normativo. Ricorda, in proposito, che i dati forniti dal sottosegretario Cassano nella seduta di ieri, in risposta all’interrogazione Tripiedi n. , in qualità di firmatario della risoluzione Damiano ed altri n.
Roberto SIMONETTI (LNA) 201 del 2011, auspicando che essa possa arrivare al voto popolare nella prossima primavera. Fa altresì presente l’opportunità di un intervento normativo che estenda le tutele previste per i lavoratori addetti ad attività usuranti anche ai lavoratori marittimi. 201 del 2011. Ricorda, in proposito, come il proprio partito si sia fatto promotore di una iniziativa referendaria volta ad abrogare l’articolo 24 del medesimo decreto-legge n. 7-00464, ne illustra brevemente i contenuti, soffermandosi in particolare sugli impegni in essa previsti. Sottolinea, in primo luogo, l’esigenza di un intervento normativo volto a rimuovere le limitazioni introdotte, anche nel settore dei lavoratori addetti ad attività usuranti, dalla riforma pensionistica realizzata dall’allora Ministro Fornero con il decreto-legge n. in qualità di firmatario della risoluzione Prataviera ed altri n.
Il sottosegretario Massimo CASSANO si riserva di esprimersi sulle risoluzioni nel prosieguo della discussione.
Claudio COMINARDI (M5S) osserva come le audizioni richieste dovrebbero svolgersi entro termini molto stretti per consentire una rapida conclusione della discussione delle risoluzioni.
Walter RIZZETTO, presidente, fa presente che le decisioni sulla previsione di un breve ciclo di audizioni informali e sulla sua durata potranno essere assunte nella riunione dell’ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, convocato nella giornata odierna. Nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito della discussione congiunta delle risoluzioni ad altra seduta.
La seduta termina alle 14.45.
SEDE CONSULTIVA
Giovedì 25 settembre 2014. — Presidenza del vicepresidente Walter RIZZETTO. — Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali Massimo Cassano.
La seduta comincia alle 14.45.
DL 133/2014: Misure urgenti per l’apertura dei cantieri, la realizzazione delle opere pubbliche, la digitalizzazione del Paese, la semplificazione burocratica, l’emergenza del dissesto idrogeologico e per la ripresa delle attività produttive.
C. 2629 Governo.
(Parere alla VIII Commissione).
(Seguito dell’esame e rinvio).
La Commissione prosegue l’esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 23 settembre 2014.
Walter RIZZETTO, presidente, ricorda che nella seduta del 23 settembre 2014 il relatore ha svolto il proprio intervento introduttivo e si è avviato il dibattito sul provvedimento, segnalando, altresì, che, come convenuto nella riunione dell’ufficio di presidenza integrato dai rappresentanti dei gruppi della Commissione, l’espressione del parere alla VIII Commissione avrà luogo nel corso della prossima settimana.
Eleonora BECHIS (M5S) 845 del 1978. Si riserva, in ogni caso, di illustrare la proposta di parere del proprio gruppo nella prossima seduta. nel preannunciare la presentazione da parte del proprio gruppo di una proposta di parere contrario sul provvedimento, esprime un giudizio critico sui contenuti delle disposizioni dell’articolo 27, sulle misure in materia di indennità di volo contenute nell’articolo 28 e sull’intervento in materia di cassa integrazione guadagni in deroga, di cui all’articolo 40. Con riferimento a tale ultima disposizione, segnala infatti l’esigenza di una seria riforma degli ammortizzatori sociali, che vada nel senso dell’introduzione del reddito di cittadinanza, esprimendo altresì la propria contrarietà all’utilizzo con finalità di copertura delle risorse destinate a finanziare la formazione continua derivanti dall’aumento contributivo di cui all’articolo 25 della legge n.
Walter RIZZETTO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell’esame del provvedimento ad altra seduta.
La seduta termina alle 14.50.
UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI
Giovedì 25 settembre 2014.
L’ufficio di presidenza si è riunito dalle 14.50 alle 15.
SEDE CONSULTIVA
Mercoledì 24 settembre 2014. — Presidenza del presidente Cesare DAMIANO.
La seduta comincia alle 14.05.
Disciplina degli orari di apertura degli esercizi commerciali.
Nuovo testo unificato C. 750 e abb.
(Parere alla X Commissione).
(Seguito dell’esame e conclusione – Parere favorevole con osservazioni).
La Commissione prosegue l’esame del provvedimento rinviato nella seduta del 23 settembre 2014.
Cesare DAMIANO, presidente, ricorda che nella seduta di ieri il relatore ha svolto un intervento introduttivo. Comunica che la X Commissione ha trasmesso un nuovo testo risultante a seguito dall’esame degli emendamenti. Dà quindi la parola al relatore, chiedendogli di dare conto delle modifiche introdotte e di formulare una proposta di parere.
Luisella ALBANELLA (PD), relatore750 e abbinate, ha introdotto alcune importanti modifiche al medesimo testo – delle quali darà conto in questa sede – conservandone l’impianto generale. In primo luogo, fa presente che la Commissione ha modificato l’articolo 1 al fine di rendere meno vincolante il rispetto delle dodici giornate di chiusura indicate dalla nuova lettera , osserva che la Commissione attività produttive, nel corso dell’esame delle proposte emendative riferite al testo unificato della proposta di legge n. d-bis) 114 del 1998, anche per le attività di somministrazione di alimenti e bevande. Si precisa, inoltre, che resta confermata l’assenza di limiti riferiti alla mezza giornata di chiusura infrasettimanale dell’esercizio e che la nuova disciplina si applicherà dal 1 223 del 2006. Si consente, infatti, a ciascun esercente di derogare a tale disposizione, fino a un massimo di sei giorni di chiusura obbligatoria, previa comunicazione al comune competente, sulla base di modalità da individuare con decreto del Ministro dello sviluppo economico, da adottare sentita l’ANCI. Si prevede altresì l’esclusione dall’obbligo di chiusura domenicale o festiva, oltre che per le attività già esentate dal rispetto delle norme sugli orari di vendita di cui al decreto legislativo n. dell’articolo 3, comma 1, del decreto-legge n.o gennaio dell’anno successivo a quello dell’entrata in vigore del provvedimento. Fa notare che l’articolo 2 è rimasto sostanzialmente inalterato rispetto al testo già esaminato. Osserva che al comma 7 sono stati, peraltro, introdotti due periodi volti a garantire che dal funzionamento degli osservatori previsti dal medesimo articolo 2 non derivino nuovi o maggiori oneri per la finanza pubblica. Anche l’impianto dell’articolo 3, relativo ai poteri del sindaco e alle sanzioni per il mancato rispetto delle disposizioni di cui all’articolo 1 è stato confermato. Per quanto riguarda le limitazioni che possono essere stabilite dai sindaci in materia di orari di apertura degli esercizi pubblici e delle attività commerciali e artigianali, si è specificato che esse possono essere adottate per un periodo non superiore a tre mesi, sentito il comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica e possono riferirsi solo a zone interessate da fenomeni di aggregazione notturna. Segnala che il comma 2 rivede, invece, la disciplina sanzionatoria per la violazione delle disposizioni di cui all’articolo 1. Fa notare che l’articolo 4 è stato, invece, profondamente modificato al fine di individuare una copertura finanziaria al fondo, istituito dal medesimo articolo, finalizzato al sostegno delle micro, piccole e medio imprese del commercio per il finanziamento di contributi per l’ampliamento dell’attività, per la dotazione di nuovi strumenti e sistemi di sicurezza innovativi, per l’accrescimento dell’efficienza energetica, nonché di contributi per il pagamento dei canoni di locazione e per l’acquisizione di servizi. Per quanto riguarda la Commissione XI, segnala che la parte più rilevante della copertura, riferita agli interventi in conto capitale, è reperita attraverso l’utilizzo di 15 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2015 al 2020 di risorse disponibili nell’ambito dell’accantonamento del fondo speciale di conto capitale relativo al Ministero del lavoro e delle politiche sociali. Illustra, quindi, una proposta di parere, recente tre osservazioni, riferite agli articoli 1, 2 e 4 (vedi allegato 1).
Davide BARUFFI (PD), pur riconoscendo che liberalizzazione del settore attuata dal Governo Monti ha contribuito a «svecchiare» la normativa in materia, fa notare che essa, impattando in maniera forte su rilevanti interessi pubblici e significativi aspetti della vita sociale, rischia di apparire poco rispettosa di fondamentali prerogative delle comunità e degli enti locali. Fa notare, quindi, che il testo in esame, elaborato dalla X Commissione, costituisce un passo avanti rispetto alla riforma operata nel 2011, ma non appare ancora in grado di salvaguardare i tanti interessi in gioco, omettendo di regolamentare aspetti delle attività commerciali che rischiano, a suo avviso, di incidere 1240, a sua prima firma, che risultava abbinata al provvedimento in esame – mira rafforzare il grado di vincolatività degli accordi territoriali e a rafforzare il ruolo dei Comuni, nel tentativo di restituire alle comunità locali e alle rappresentanze sociali la possibilità di gestire in prima battuta gli interessi delle proprie collettività, anche rispetto alla definizione degli orari e delle chiusure degli esercizi commerciali. Osserva, del resto, che la tutela della libertà di concorrenza non richiede necessariamente l’assoluta rinuncia da parte degli enti territoriali ad ogni potere decisionale in materia di commercio, come testimoniano le esperienze di altri Paesi membri dell’Unione europea. sull’organizzazione del lavoro pubblico e privato e sulla vita delle persone. Ritiene, in particolare, che il provvedimento non dia sufficiente forza alle possibili intese locali tra le parti sociali, che, a suo avviso, hanno consentito, in passato, di contemperare le diverse esigenze delle categorie. Dichiara, quindi, di condividere l’impianto della proposta di parere formulata dalla relatrice, dal momento che – al pari la proposta di legge n.
Tiziana CIPRINI (M5S) fa notare che sarebbe stato più opportuno un intervento normativo teso ad abrogare le disposizioni di liberalizzazione introdotte con il cosiddetto decreto «Salva Italia», considerato che esse hanno determinato conseguenze negative sia sulle piccole e medie imprese – costrette a cessare le proprie attività per l’impossibilità di stare al passo della concorrenza della grande distribuzione – sia sulla vita dei cittadini. Nel far notare che in nessun Paese dell’Unione europea si è giunti ad un simile livello di liberalizzazione, auspica un ampliamento delle giornate di chiusura degli esercizi commerciali – da a sei a dodici, come era originariamente previsto nel testo unificato – oltre all’eliminazione della possibilità di deroghe. Fa altresì notare che il testo in esame, facendo riferimento esclusivamente alle festività cristiane, rischia di essere in contrasto con altre disposizioni di legge, vigenti ad esempio nel settore pubblico, che contemplano la salvaguardia di altre confessioni religiose.
Emanuele PRATAVIERA (LNA), pur condividendo quanto dichiarato dal deputato Baruffi, dichiara che non potrà votare a favore della proposta di parere formulata dal relatore, dal momento che si limita a recare semplici osservazioni, che rischiano di rimanere inascoltate presso la Commissione di merito, senza alcuna possibilità di incidere su un provvedimento giudicato insufficiente e lesivo dei valori culturali e sociali più tradizionali della società. Entrando nel merito delle questioni, esprime forti perplessità sul testo in esame, che, a suo avviso, incide negativamente sul ruolo degli enti locali, e contribuisce ad imporre un modello di società fondato esclusivamente su valori consumistici, a scapito dei diritti dei lavoratori e delle esigenze della famiglia. Si augura, pertanto, che venga modificata l’impostazione del provvedimento, ad esempio incrementando a dodici il numero di giornate di chiusura delle attività commerciali, e che venga contrastato un principio che rischia, a suo avviso, di mettere a repentaglio la tutela del made in Italy, avvantaggiando esclusivamente la grande distribuzione ai danni delle piccole imprese artigiane.
Antimo CESARO (SCpI)201 del 2011, ritiene sia sbagliato tornare indietro rispetto a quella normativa, atteso che, in tal modo, sarebbe elevato il rischio di ingessare un settore strategico per la ripresa economica. Giudica, comunque, soddisfacente la mediazione raggiunta sul merito delle questioni presso la X Commissione, non condividendo, invece, il contenuto della proposta di parere formulata dal relatore, nella parte relativa alle prime due osservazioni, che, se recepite in sede referente, potrebbero, a suo avviso, appesantire dal punto di vista burocratico le attività delle , nel dichiararsi a favore della liberalizzazione del settore delle attività commerciali, in linea con quanto disposto dall’articolo 31 del decreto-legge n. imprese. Fa notare che dal dibattito odierno sono emerse posizioni che rischiano di confondere tra piano etico e piano economico, senza che si tenga conto della necessità di alimentare le prospettive economiche del Paese. Soffermandosi su quanto affermato dal deputato Ciprini, ad esempio, fa notare che il nesso di causalità tra la chiusura di molti esercizi commerciali e l’introduzione di principi liberalizzazione nella disciplina degli orari di apertura degli esercizi commerciali – evocato nel suo intervento – non è assolutamente provato. In conclusione, preannuncia il voto di astensione del suo gruppo sulla proposta di parere del relatore, che, seppure favorevole al provvedimento, reca talune osservazioni che ritiene non condivisibili.
Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere formulata dal relatore.
La seduta termina alle 14.35.
INDAGINE CONOSCITIVA
Mercoledì 24 settembre 2014. — Presidenza del presidente Cesare DAMIANO.
La seduta comincia alle 14.35.
Indagine conoscitiva sulla gestione dei servizi per il mercato del lavoro e sul ruolo degli operatori pubblici e privati.
Sulla pubblicità dei lavori.
Cesare DAMIANO, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata sarà assicurata anche attraverso l’attivazione di impianti audiovisivi a circuito chiuso e la trasmissione televisiva sul canale satellitare della Camera dei deputati.
Audizione di rappresentanti del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili.
(Svolgimento e conclusione).
Cesare DAMIANO, presidente, introduce l’audizione, avvertendo che i rappresentanti del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili hanno depositato agli atti della Commissione un documento, del quale autorizza la pubblicazione in allegato al resoconto stenografico della seduta odierna.
Vito JACONO, Consigliere nazionale delegato alle aree Commercialista del lavoro e Previdenza della professione, svolge una relazione sui temi oggetto dell’indagine conoscitiva.
Intervengono, per porre quesiti e formulare osservazioni, i deputati Walter RIZZETTO (M5S), Emanuele PRATAVIERA(LNA), Luisella ALBANELLA (PD) e Irene TINAGLI (SCpI).
Vito JACONO, Consigliere nazionale delegato alle aree Commercialista del lavoro e Previdenza della professione, eLorenzo DI PACE, Presidente del Gruppo ODCEC Area Lavoro, replicando, rendono precisazioni rispetto ai quesiti posti.
Cesare DAMIANO, presidente, dopo aver svolto talune considerazioni conclusive, ringrazia gli ospiti per il contributo fornito all’indagine conoscitiva e dichiara conclusa l’audizione.
Audizione di rappresentanti dell’UPI.
(Svolgimento e conclusione).
Cesare DAMIANO, presidente, introduce l’audizione, avvertendo che i rappresentanti dell’UPI hanno depositato agli atti della Commissione un documento, del quale autorizza la pubblicazione in allegato al resoconto stenografico della seduta odierna.
Carlo CHIAMA, Coordinatore nazionale degli assessori provinciali al lavoro dell’UPI, svolge una relazione sui temi oggetto dell’indagine conoscitiva.
Intervengono, per porre quesiti e formulare osservazioni, i deputati Irene TINAGLI (SCpI) e Luisella ALBANELLA (PD).
Carlo CHIAMA, Coordinatore nazionale degli assessori provinciali al lavoro dell’UPI, replicando, rende precisazioni rispetto ai quesiti posti.
Cesare DAMIANO, presidente, dopo aver svolto talune considerazioni conclusive, ringrazia gli ospiti per il contributo fornito all’indagine conoscitiva e dichiara conclusa l’audizione.
La seduta termina alle 15.30.
N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.
INTERROGAZIONI
Mercoledì 24 settembre 2014. — Presidenza del vicepresidente Renata POLVERINI. – Interviene il sottosegretario di Stato per il lavoro e le politiche sociali Massimo Cassano.
La seduta comincia alle 15.30.
Sui lavori della Commissione.
Renata POLVERINI, presidente5-03498 Gnecchi, al fine di poter acquisire tutti gli elementi della risposta. Se il presentatore consente, propone, pertanto, di rinviare lo svolgimento di tale interrogazione ad altra seduta. , fa presente che il rappresentante del Ministero del lavoro e delle politiche sociali ha chiesto un breve rinvio dello svolgimento dell’interrogazione n.
Marialuisa GNECCHI (PD) concorda con la proposta del presidente, augurandosi che tale supplemento di istruttoria possa agevolare l’individuazione da parte del Governo di soluzioni adeguate per la delicata problematica illustrata nella sua interrogazione.
Renata POLVERINI, presidente5-03498 Gnecchi ad altra seduta. , rinvia, quindi, lo svolgimento dell’interrogazione n.
5-03436 Rizzetto: Ricollocazione dei lavoratori della Getek Ict srl impegnati in servizi del contact center INPS-INAIL.
Il sottosegretario Massimo CASSANO risponde all’interrogazione nei termini riportati in allegato (vedi allegato 2).
Walter RIZZETTO (M5S) si dichiara completamente insoddisfatto della risposta del Governo, esprimendo delusione e indignazione per il fatto che il rappresentante del Governo, limitandosi ad una mera ricostruzione storica della vicenda peraltro già illustrata nella sua interrogazione, abbia omesso di fornire una effettiva risposta ai quesiti posti. Si chiede che senso abbia presentare atti di sindacato ispettivo se poi il Governo non fornisce alcuna risposta. Fa presente che il caso in questione riguarda la messa in mobilità di 73 lavoratori che erano stati assunti con contratto a tempo indeterminato dalla società Getek Information Comunication Technology, i quali per cinque anni, hanno svolto le proprie mansioni per una commessa INPS/INAIL, effettuando un servizio informativo al numero verde 803164. Ricordato che per tale mansione detti operatori hanno ricevuto una specifica formazione in materia previdenziale direttamente dai funzionari INPS, paventa il rischio che tale capitale umano venga perduto, dal momento che il periodo di mobilità è prossimo alla scadenza e che tali soggetti rischiano di rimanere disoccupati. Nel far notare che appare scandaloso che, nel mese di dicembre 2011, in altro sito, sono stati formati e assunti 250 nuovi operatori per svolgere il servizio informativo INPS/INAIL, invece, di provvedere al riassorbimento dei dipendenti di Crotone, ricorda di aver da tempo richiesto al Ministro del lavoro e delle politiche sociali Poletti un incontro urgente per individuare soluzioni alla vertenza in questione, senza che a tale richiesta sia seguito alcun riscontro. Ricorda, poi, che lo stesso direttore generale dell’INPS Mauro Nori, aveva prospettato la possibilità di un ricollocamento di tali lavoratori. In conclusione, non può che prendere atto della totale inerzia del Governo sul punto, che rischia di pregiudicare gravemente la posizione dei soggetti interessati, i cui ammortizzatori sociali sono prossimi alla scadenza.
5-03438 Tripiedi: Benefici previdenziali a favore dei soggetti impegnati in attività lavorative usuranti.
Il sottosegretario Massimo CASSANO risponde all’interrogazione nei termini riportati in allegato (vedi allegato 3).
Davide TRIPIEDI (M5S), nel prendere atto della risposta del rappresentante del Governo, ritiene opportuno che l’Esecutivo chiarisca meglio i motivi per i quali siano state scarsamente utilizzate le risorse destinate al riconoscimento dei benefici previdenziali in favore dei lavoratori impiegati in attività usuranti. Giudica positivamente il fatto che finalmente si stanno acquisendo dati che dimostrano come le somme stanziate in larga parte non sono state spese. A questo punto, a suo avviso, è necessario un ulteriore sforzo per comprendere le ragioni dei risparmi al fine di poter elaborare possibili interventi che, auspicabilmente, potrebbero estendere la platea dei benefici anche ai lavoratori del settore edile.
Renata POLVERINI, presidente, nel sottolineare che le questioni oggetto dell’interrogazione 5-03436 Rizzetto sono oggetto di particolare attenzione da parte di tutti i componenti della Commissione e nell’auspicare una positiva soluzione della vicenda, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all’ordine del giorno.
La seduta termina alle 15.50.
SEDE REFERENTE
Mercoledì 24 settembre 2014. — Presidenza del vicepresidente Renata POLVERINI.
La seduta comincia alle 15.50.
Disciplina del rapporto di lavoro tra i membri del Parlamento e i loro collaboratori.
C. 1105 Gnecchi, C. 2555 Baldassarre e C. 2612 Airaudo.
(Seguito dell’esame e rinvio – Nomina di un Comitato ristretto).
La Commissione prosegue l’esame del provvedimento, rinviato, da ultimo, nella seduta del 7 agosto 2014.
Renata POLVERINI, presidente2612. 2255, ne è stato disposto l’abbinamento d’ufficio, ai sensi dell’articolo 77, comma 1, del Regolamento. Chiede alla relatrice se voglia integrare la propria relazione con riferimento alla proposta di legge n. 1105 e n. 2612, a prima firma del deputato Airaudo: poiché tale proposta verte su materia identica a quella recata dalle proposte di legge n. , comunica che è stata assegnata alla Commissione la proposta di legge n.
Monica GREGORI (PD), relatore1105, a prima firma del deputato Gnecchi, distinguendosi esclusivamente per talune limitate differenze, propone di nominare un Comitato ristretto, nel quale si potrà valutare l’elaborazione di un testo unificato condiviso, che possa tenere conto degli elementi normativi più significativi contenuti nelle varie proposte di legge. 2612, a prima firma del deputato Airaudo, presenta numerosi punti di contatto con la proposta di legge n. , nel far presente che la proposta di legge n.
Renata POLVERINI, presidente1105, 2555 e 2612. , alla luce di quanto testé prospettato dalla relatrice, propone che la Commissione proceda alla nomina di un Comitato ristretto per il seguito dell’istruttoria legislativa delle proposte di legge n.
La Commissione delibera di nominare un Comitato ristretto, riservandosi la presidenza di indicarne i componenti sulla base delle designazioni dei gruppi.
Renata POLVERINI, presidente, rinvia, quindi, il seguito dell’esame ad altra seduta.
La seduta termina alle 15.55.
INDAGINE CONOSCITIVA
Martedì 23 settembre 2014. — Presidenza del presidente Cesare DAMIANO.
La seduta comincia alle 14.30.
Indagine conoscitiva sui rapporti di lavoro presso i call center presenti sul territorio italiano.
Sulla pubblicità dei lavori.
Cesare DAMIANO, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso la trasmissione televisiva sul canale satellitare della Camera dei deputati e la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.
Audizione del Presidente del Garante per la protezione dei dati personali.
(Svolgimento e conclusione).
Cesare DAMIANO, presidente, introduce l’audizione, avvertendo che il Presidente del Garante per la protezione dei dati personali ha depositato agli atti della Commissione un documento, del quale autorizza la pubblicazione in allegato al resoconto stenografico della seduta odierna.
Antonello SORO, Presidente del Garante per la protezione dei dati personali, svolge una relazione sui temi oggetto dell’indagine conoscitiva.
Interviene, per porre quesiti e formulare osservazioni, il deputato Luisella ALBANELLA (PD).
Antonello SORO, Presidente del Garante per la protezione dei dati personali, replicando, rende precisazioni rispetto ai quesiti posti.
Cesare DAMIANO, presidente, ringrazia il Presidente del Garante per la protezione dei dati personali per l’importante contributo fornito all’indagine conoscitiva e dichiara conclusa l’audizione.
La seduta termina alle 15.
N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.
SEDE CONSULTIVA
Martedì 23 settembre 2014. — Presidenza del presidente Cesare DAMIANO.
La seduta comincia alle 15.
DL 133/2014: Misure urgenti per l’apertura dei cantieri, la realizzazione delle opere pubbliche, la digitalizzazione del Paese, la semplificazione burocratica, l’emergenza del dissesto idrogeologico e per la ripresa delle attività produttive.
C. 2629 Governo.
(Parere alla VIII Commissione).
(Esame e rinvio).
La Commissione inizia l’esame del provvedimento.
Cesare DAMIANO, presidente133 del 2014, recante misure urgenti per l’apertura dei cantieri, la realizzazione delle opere pubbliche, la digitalizzazione del Paese, la semplificazione burocratica, l’emergenza del dissesto idrogeologico e per la ripresa delle attività produttive. Come convenuto nella riunione dell’Ufficio di presidenza integrato dai rappresentanti dei gruppi del 18 settembre scorso, fa presente che l’esame proseguirà nella giornata di giovedì 25 settembre, mentre l’espressione del parere alla VIII Commissione potrà avere luogo nel corso della prossima settimana. 2629, di conversione del decreto-legge n, avverte che ha inizio oggi l’esame in sede consultiva del disegno di legge n.
Carlo DELL’ARINGA (PD), relatore, osserva preliminarmente che il provvedimento in esame presenta un particolare rilievo nell’ambito dell’azione di governo, in quanto i plurimi interventi contenuti nei quarantacinque articoli del decreto intendono, nel loro insieme, perseguire l’obiettivo del miglioramento della competitività del nostro sistema economico attraverso misure che, da un lato, incidono sulle procedure amministrative, al fine di semplificarle e accelerarle, e, dall’altro, mirano a sostenere le attività produttive e a stimolare la ripresa e lo sviluppo degli investimenti con norme che coniugano previsioni di carattere congiunturale con riforme di carattere strutturale. Fa notare che l’ampiezza del decreto-legge, i cui articoli sono suddivisi in dieci capi, non consente una puntuale analisi del complesso delle sue disposizioni, che – come si è detto – affrontano una vasta gamma di temi non direttamente riconducibili a materie di competenza della Commissione lavoro. Fa presente che il decreto reca, in primo luogo, un consistente numero di disposizioni in materia di interventi infrastrutturali. Rientrano in questo ambito, in particolare, i Capi I e II del decreto, che recano misure per la riapertura dei cantieri e per il potenziamento delle reti autostradali e di telecomunicazioni, il Capo VI, che reca misure urgenti in materia di porti e aeroporti, nonché alcune disposizioni contenute nel Capo IV, che reca misure di semplificazione, quali l’articolo 10, che contiene disposizioni volte a rafforzare il ruolo di Cassa depositi e prestiti nel finanziamento degli investimenti, l’articolo 11, che rafforza le disposizioni vigenti in materia di defiscalizzazione degli investimenti infrastrutturali finanziati attraverso forme di partenariato pubblico-privato, nonché l’articolo 14, che ribadisce il divieto di gold plating nel settore delle opere pubbliche. Un ulteriore filone di intervento attiene alla materia della tutela dell’ambiente, alla quale sono riconducibili le disposizioni del Capo III, che reca norme urgenti in materia ambientale e per la mitigazione del dissesto idrogeologico, nonché quelle del Capo VIII, anch’esso riferito a misure urgenti di carattere ambientale. Un significativo numero di disposizioni, in particolare nell’ambito del Capo V, interviene in materia di edilizia, con norme incidenti su un settore particolarmente colpito dalla crisi, anche con riferimento agli immobili e agli investimenti immobiliari pubblici. Richiamati i già menzionati interventi di semplificazione procedurale che non si limitano alle sole disposizioni del Capo IV del provvedimento, ma attraversano trasversalmente l’intero decreto, segnala altresì la presenza di misure in materia di energia, sia con riferimento alla disciplina del conto termico di cui all’articolo 22, sia per quanto attiene alle disposizioni del Capo IX, che reca misure per garantire l’approvvigionamento energetico e favorire la valorizzazione delle risorse energetiche nazionali. In questo ambito si iscrivono anche le norme che rivedono gli incentivi per i veicoli a basse emissioni. Il Capo VII del decreto è espressamente dedicato a misure urgenti per le imprese, che contemplano, tra l’altro, interventi volti alla promozione delMade in Italy e misure tese a favorire l’attrazione di investimenti esteri. Il Capo X reca, infine, le disposizioni relative al rifinanziamento degli ammortizzatori sociali in deroga, nonché ulteriori norme in materia di finanza degli enti territoriali.
Per quanto attiene alle disposizioni del decreto incidenti su materie di competenza della XI Commissione, fa notare che la norma più rilevante è senz’altro costituita dall’articolo 40, che prevede il rifinanziamento nell’esercizio 2014 degli ammortizzatori sociali in deroga. Più in dettaglio, il comma 1 prevede l’incremento, per 728 milioni di euro nel 2014, del Fondo sociale per l’occupazione e la formazione ai fini delle rifinanziamento degli ammortizzatori sociali in deroga e l’incremento, di 70 milioni di euro per il 2015, della dotazione relativa all’incentivo per le nuove assunzion i di cui all’articolo 1, comma 12, lettera b)92 del 2012 e i principi in via di approvazione nell’ambito del disegno di legge delega sul lavoro in discussione al Senato. La disposizione in esame incrementa, dunque, di 728 milioni di euro gli stanziamenti previsti per il 2014 ricorrendo a risorse non utilizzate per la maggior parte nella disponibilità del Ministero del lavoro e delle politiche sociali e del Ministero dell’economia e delle finanze. Il rifinanziamento è sostanzialmente contestuale alla definizione del contenuto del decreto ministeriale che definisce nuovi criteri per l’erogazione degli ammortizzatori sociali in deroga, già pubblicato nel sito del Ministero del lavoro e delle politiche sociali. 76 del 2013 (cosiddetto bonus Giovannini), relativo alle Regioni diverse dalle Regioni Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sardegna e Sicilia, Tale ultimo incremento corrisponde alla riduzione di pari importo operata per il 2014 ai sensi del successivo comma 2. Fa presente che, come già chiarito dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali, la disposizione intende dare una risposta ad una situazione ancora emergenziale, mentre si va definendo un nuovo assetto complessivo degli ammortizzatori sociali in linea con quanto stabilito nella legge n. , del decreto-legge n.
Osserva che il comma 2 individua le coperture finanziarie per il rifinanziamento di cui al comma 1. In particolare, si prevedono le seguenti misure: la riduzione di 150 milioni di euro per il 2014 e di 70 milioni di euro per il 2015 della dotazione di risorse a favore delle regioni Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sardegna e Sicilia ai fini del finanziamento dell’incentivo straordinario per le assunzioni a tempo indeterminato di lavoratori fino a 29 anni di età in determinate condizioni di svantaggio (cosiddetto bonus Giovannini). È altresì prevista un’ulteriore riduzione, per 70 milioni di euro per il 2014, della dotazione per le restanti regioni; la riduzione di 11.757.411 di euro per il 2014 del Fondo per il finanziamento di interventi a favore dell’incremento in termini quantitativi e qualitativi dell’occupazione giovanile e 845 del 1978, per il 2014, destinato a finanziare la formazione continua; tali risorse gravano per un importo massimo di 200 milioni di euro sulla quota inoptata e per la restante parte sulle quote destinate ai fondi interprofessionali per la formazione continua; l’utilizzo delle risorse finanziarie stanziate, per l’anno 2012, ai fini dell’attribuzione degli sgravi contributivi sulle retribuzioni previste dalla contrattazione di secondo livello, e rimaste inutilizzate, pari a 103.899.045 euro; la riduzione di 50 milioni di euro per l’anno 2014, del Fondo relativo agli sgravi contributivi per la contrattazione di secondo livello, con conseguente rideterminazione dello stesso Fondo nell’importo di 557 milioni di euro per il 2014 medesimo; l’utilizzo per 50 milioni di euro delle somme versate all’entrata del bilancio dello Stato derivanti da sanzioni amministrative irrogate dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato che restano acquisite al bilancio dello Stato. La relazione tecnica allegata al decreto dà analiticamente conto delle riduzioni operate, chiarendo per ciascuna categoria di spesa le ragioni che consentono di utilizzare le risorse disponibili. Segnala che i commi da 3 a 6 recano ulteriori disposizioni in materia di ammortizzatori sociali e incentivi alle assunzioni. Più specificamente, il comma 3 dispone che non ci sia un’ulteriore ripartizione degli stanziamenti delle risorse per il finanziamento dell’incentivo straordinario per le assunzioni a tempo indeterminato di lavoratori fino a 29 anni di età in determinate condizioni di svantaggio ( delle donne; il versamento all’entrata del bilancio dello Stato, da parte dell’INPS, di 292.343.544 euro a valere sulle risorse derivanti dall’aumento contributivo di cui all’articolo 25 della legge n.bonus 92 del 2012. Il comma 5 rende strutturale la possibilità, già prevista per il 2013, di utilizzare le risorse del Piano di azione e coesione ai fini del finanziamento degli ammortizzatori sociali nelle regioni coinvolte nel medesimo piano (Basilicata, Calabria, Campania e Sicilia). Per effetto delle riduzioni apportate, che determinano effetti non coincidenti sui saldi di finanza pubblica, il comma 6 incrementa la dotazione del Fondo per la compensazione degli effetti finanziari non previsti a legislazione vigente conseguenti all’attualizzazione di contributi pluriennali per una somma pari a 151,2 milioni di euro per il 2014 e di 20 milioni di euro annui per il triennio 2015-2017. Come risulta evidente, si tratta di un provvedimento di particolare rilievo, considerando la delicatezza del tema della misura del finanziamento degli ammortizzatori sociali in deroga, rispetto al quale reputa senz’altro utile acquisire anche ulteriori elementi di valutazione da parte dell’Esecutivo. Giovannini) a favore delle regioni (risorse di entità diversa a secondo se concernenti le regioni del Mezzogiorno più Abruzzo, Molise e Sardegna o le restanti regioni). In relazione a ciò, il comma contestualmente abroga il riferimento ai criteri di riparto dei Fondi strutturali quale modalità da adottare per le regioni non del Mezzogiorno, Il comma 4 destina 8 milioni di euro nel quadro del Fondo per l’occupazione e formazione al fine di completare l’erogazione dell’ASpI di competenza dell’anno 2013 in favore dei lavoratori sospesi a causa di crisi aziendale od occupazionale fino ad un massimo di novanta giornate nel biennio «mobile», sulla base della disciplina di cui all’articolo 3, comma 17, della legge n. 153 del 1969, dando priorità alle opere in stato di realizzazione avanzato. La relazione illustrativa del decreto, nel sottolineare il rilievo dell’intervento, indica quali possibili linee di intervento la realizzazione di opere di edilizia sanitaria e scolastica, la ricostruzione di edifici danneggiati Quanto alle altre disposizioni del decreto, segnala che l’articolo 27 dispone che, con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, da adottarsi, su proposta del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, entro 30 giorni dall’entrata in vigore del decreto-legge in esame, vengano individuate le opere di pubblica utilità da finanziare, in via d’urgenza nell’ambito degli investimenti immobiliari dell’INAIL rientranti nel piano di impiego dei fondi disponibili di cui all’articolo 65 della legge n. in seguito ad eventi sismici, nonché interventi di edilizia sociale. Fa presente che il comma 2 dell’articolo 27 prevede che l’INAIL, fatti salvi gli investimenti immobiliari già programmati, destini al finanziamento delle opere le risorse autorizzate sulla base del piano triennale degli investimenti immobiliari per il triennio 2014-2016, adottato ai sensi del decreto del Ministero dell’economia e delle finanze del 10 novembre 2010, che disciplina le operazioni immobiliari attuate da parte degli enti pubblici e privati che gestiscono forme di previdenza e di assistenza sociale. Al riguardo, nel considerare particolarmente apprezzabile la disposizione, che – muovendosi nell’ambito delle risorse disponibili – punta a promuovere il completamento e la realizzazione di opere infrastrutturali di pubblico interesse, ritiene che possa essere utile acquisire dal Governo ulteriori elementi informativi circa le risorse che potrebbero essere movimentate e gli interventi finanziabili.
Osserva che il successivo articolo 28 reca invece una serie di disposizioni in favore del settore del volo. Per quanto attiene alle materie di competenza della Commissione, i commi 1 e 2, intervengono sul regime contributivo delle indennità di volo previste dalla legge o dal contratto collettivo, confermando anche per il triennio 2015-2017 l’agevolazione già prevista per il 2014 dalla normativa vigente. Più specificamente, il comma 1 dispone che le indennità di volo previste dalla legge o dal contratto collettivo non concorrono alla formazione del reddito ai fini contributivi e concorrono alla determinazione della retribuzione pensionabile nella misura del 50 per cento del loro ammontare attraverso la contribuzione figurativa a carico dell’Inps. Il comma 2 reca la copertura degli oneri derivanti dal comma 1, pari a 28 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2015 al 2017. Segnala poi che il comma 3 dell’articolo 28 estende, in determinati casi tassativamente indicati nel testo, il regime di esenzione dal diritto di imbarco al personale di volo degli aeromobili per ragioni di servizio.
163, per la semplificazione delle procedure in materia di bonifica e messa in sicurezza di siti contaminati, nonché misure urgenti per la realizzazione di opere lineari realizzate nel corso di attività di messa in sicurezza e di bonifica, al comma 7, stabilisce che, nei siti inquinati, nei quali sono in corso o non sono ancora avviate attività di messa in sicurezza e di bonifica, possono essere realizzati interventi e opere richiesti dalla normativa sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, di manutenzione ordinaria e straordinaria di impianti e infrastrutture, compresi adeguamenti alle prescrizioni autorizzative, nonché opere lineari necessarie per l’esercizio di impianti e forniture di servizi e, più in generale, altre opere lineari di pubblico interesse a condizione che detti interventi e opere siano realizzati secondo modalità e tecniche che non pregiudicano né interferiscono con il completamento e l’esecuzione della bonifica, né determinano rischi per la salute dei lavoratori e degli altri fruitori dell’area. Rileva, quindi, che l’articolo 34, recante modifiche al decreto legislativo 12 aprile 2006, n.
Segnala, quindi, che l’articolo 36 esclude dai vincoli del patto di stabilità interno le spese sostenute dalle regioni per la realizzazione degli interventi di sviluppo dell’occupazione e delle attività economiche, di sviluppo industriale e di miglioramento ambientale nonché per il finanziamento di strumenti della programmazione negoziata. L’esclusione è limitata alle aree in cui si svolgono le ricerche e le coltivazioni di idrocarburi, al quadriennio 2015-2018, alle maggiori entrate delle aliquote di prodotto (royalties) destinate alle regioni che verranno versate dagli operatori nel quadriennio.
66 del 2014. In questo ambito, viene meno Da ultimo, rileva che l’articolo 42 elimina l’esclusione dal patto di stabilità interno di specifiche categorie di spesa, recependo l’intesa sancita nell’ambito della Conferenza permanente tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano, che ha assicurato un contributo di 500 milioni di euro per l’anno 2014, in attuazione del decreto-legge n. l’esclusione dal patto di stabilità interno delle spese relative al fondo per il diritto al lavoro dei disabili per un importo complessivamente pari a 20 milioni di euro per l’anno 2014. Per effetto di tale previsione, quindi, le Regioni dovranno effettuare le spese nei confronti dei beneficiari nel rispetto dei vincoli del patto di stabilità interno.
Antimo CESARO (SCpI) 76 del 2013 per le assunzioni di giovani nel Mezzogiorno. Chiede al relatore, in particolare, di approfondire i motivi di tale intervento, chiarendo eventualmente in che misura sia stata data applicazione finora al chiede al relatore chiarimenti in ordine al comma 2 dell’articolo 40, che sembrerebbe provvedere alla copertura del rifinanziamento degli ammortizzatori sociali in deroga attraverso una riduzione dalle risorse precedentemente stanziate dal decreto-legge n. bonus Giovannini nelle diverse zone del territorio nazionale, fornendo i dati relativi sia al Nord sia al Sud del Paese.
Antonella INCERTI (PD) chiede al relatore di approfondire, eventualmente anche attraverso una interlocuzione con il Governo, il contenuto dell’articolo 42 del provvedimento in esame, dal momento che esso elimina l’esclusione dal patto di stabilità interno delle spese relative al fondo per il diritto al lavoro dei disabili per un importo complessivamente pari a 20 milioni di euro per l’anno 2014, rischiando di pregiudicare il finanziamento degli interventi degli enti territoriali a favore di tali soggetti svantaggiati.
Carlo DELL’ARINGA (PD), relatore, nel rispondere alle richieste di chiarimenti formulate nei precedenti interventi, conferma anzitutto che il comma 2 dell’articolo 40 dispone la riduzione di 150 milioni di euro per il 2014 e di 70 milioni di euro per il 2015 della dotazione di risorse a favore delle regioni Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sardegna e Sicilia ai fini del finanziamento del cosiddetto bonus Giovannini. Conferma, altresì, la previsione di un’ulteriore riduzione, per 70 milioni di euro per il 2014, della dotazione per le restanti regioni. Al riguardo, fa notare, quindi, che si tratta di somme destinate al finanziamento del cosiddetto bonus Giovannini in gran parte non utilizzate dalle Regioni del Mezzogiorno, a testimonianza della difficoltà di contrastare il fenomeno della disoccupazione giovanile nel meridione attraverso la mera previsione di incentivi, tenuto conto della complessità delle motivazioni che sono alla base della situazione di crisi economica in quei territori. Nel riservarsi di svolgere ulteriori approfondimenti sul tema fornendo dati più precisi al riguardo, fa notare che al Nord, dai dati in suo possesso, risulterebbe una maggiore applicazione del bonus Giovannini, a differenza di quanto accade nel Mezzogiorno, per il quale, in ogni caso, era stato stanziato un maggiore ammontare di risorse. Precisa, in ogni caso, che la disposizione in esame dispone una mera rideterminazione degli stanziamenti sulla base dell’effettivo utilizzo delle risorse stanziate, non mettendo in discussione l’applicazione dell’incentivo per le assunzioni dei giovani del Sud, la cui dotazione, a suo avviso, potrebbe essere eventualmente reintegrata in futuro in base alle effettive necessità. Ritiene sia opportuno, in ogni caso, avviare una discussione di natura più complessiva con il Governo al fine di riflettere con attenzione sulla natura degli incentivi e sulla loro capacità di favorire l’occupazione, soprattutto laddove siano subordinati al rispetto di determinati criteri dettati dalla normativa dell’Unione europea, che impongono di circoscriverli ai soli soggetti svantaggiati ed esclusivamente in prospettiva di occupazione aggiuntiva. Quanto alla questione posta in ordine all’articolo 42, ritiene che le richieste di chiarimento del deputato Incerti siano legittime e meritino un approfondimento con il Governo, atteso che, per effetto di tale previsione, le Regioni dovranno effettivamente effettuare le spese nei confronti dei beneficiari nel rispetto dei vincoli del patto di stabilità interno.
Cesare DAMIANO, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell’esame del provvedimento ad altra seduta.
Disciplina degli orari di apertura degli esercizi commerciali.
Testo unificato C. 750 e abb.
(Parere alla X Commissione).
(Esame e rinvio).
La Commissione inizia l’esame del provvedimento.
Cesare DAMIANO, presidente750 ed abbinate, recante disciplina degli orari di apertura degli esercizi commerciali, ai fini dell’espressione del parere alla X Commissione, che avrà luogo nella giornata di domani. Fa presente poi che la Commissione Attività produttive non ha ancora concluso l’esame delle proposte emendative, che dovrebbe chiudersi nella giornata di oggi, precisando che la Commissione avvierà quindi l’esame del testo unificato nella giornata di oggi, mentre nella giornata di domani la relatrice potrà dare conto delle modifiche introdotte e formulare la propria proposta di parere, avverte che ha inizio oggi l’esame in sede consultiva del testo unificato della proposta di legge n.
Luisella ALBANELLA (PD), relatore750 e abbinate. Ricorda, in via preliminare, che l’ , osserva che la Commissione è chiamata ad esprimere alla X Commissione il parere di competenza sul testo unificato delle proposte di legge n.iter750 Dell’Orco, alla quale, una volta iniziato l’esame in sede referente, sono state abbinate altre iniziative sia di natura parlamentare che popolare. Dopo il disabbinamento della proposta di legge C. 750, la X Commissione ha approvato taluni emendamenti, interamente soppressivi dei due unici articoli di cui si componeva il provvedimento. La Commissione in sede referente conferì mandato al relatore di riferire all’Assemblea in senso contrario, mentre il gruppo del M5S nominò un proprio relatore di minoranza, presentando un testo alternativo alla stessa proposta C. 750. Il provvedimento, quindi, passò all’esame dell’Assemblea, che ebbe inizio il 14 ottobre 2013 e terminò con il rinvio in Commissione nella seduta del 22 ottobre 2013. La Commissione di merito ha così ripreso, nella seduta del 30 ottobre 2013, l’esame in sede referente, predisponendo un nuovo testo unificato delle proposte di legge in questione. del provvedimento è stato avviato, presso la X Commissione, il 20 giugno 2013, a seguito dell’iscrizione nel programma dei lavori dell’Assemblea di una proposta di legge in quota opposizione, la proposta n.
201 del 2011, che – modificando l’articolo 3, comma 1, lettera Entrando nel merito di tale testo unificato, composto da quattro articoli, fa presente che esso disciplina in materia di orari di apertura e chiusura degli esercizi commerciali, intervenendo su quanto disposto dall’articolo 31 del decreto-legge n. d-bis) 223 del 2006 – ha reso la liberalizzazione degli orari di apertura degli esercizi commerciali permanente, superandone la sperimentalità ed estendendone l’applicazione, prima limitata alle località turis del decreto-legge n.tiche e d’arte, a tutto il territorio nazionale.
Nel segnalare che l’Autorità garante della concorrenza e del mercato ha inviato alla presidenza della X Commissione una segnalazione riferita al provvedimento in esame, con la quale sono state formulate talune osservazioni critiche sul testo in oggetto, fa presente che la presente proposta di legge reintroduce alcune limitazioni alla liberalizzazione – prevista dalla disciplina vigente – degli orari degli esercizi commerciali. In particolare l’articolo 1 riformula l’articolo 3, comma 1, lettera d-bis223 del 2006, prevedendo che in dodici giorni festivi dell’anno specificamente individuati dal testo le attività commerciali debbano essere svolte nel rispetto degli orari di apertura e di chiusura domenicale e festiva. L’articolo 1, comma 1, lettera ), del decreto-legge n. b), prevede, tuttavia, che siano 114 del 1998, consentendo a ciascun comune di sostituire – per motivate ragioni e caratteristiche socio-economiche e territoriali, sentite le organizzazioni dei consumatori, delle imprese del commercio e dei lavoratori dipendenti – un massimo di sei giorni festivi di chiusura obbligatoria, sui dodici indicati dal testo, con un pari numero di giorni di chiusura. escluse dal campo di applicazione di tali limiti le attività già esentate dal rispetto delle norme sugli orari di vendita di cui al decreto legislativo n.
Osserva che le parti del provvedimento più direttamente riferibili alle materie di competenza della Commissione sono contenute nell’articolo 2 del testo in esame, sulla base del quale ciascun comune, anche in coordinamento con altri comuni contigui, in particolare nelle aree metropolitane, può predisporre accordi territoriali non vincolanti per la definizione degli orari e delle chiusure degli esercizi commerciali, ferme restando le summenzionate limitazioni. In particolare, fa presente che il comma 3 prevede che, per la predisposizione degli accordi territoriali di cui al comma 1, i comuni consultino le organizzazioni locali dei consumatori, delle imprese del commercio e dei lavoratori dipendenti. Rileva che il successivo comma 6 prevede che le regioni definiscano criteri e parametri per l’individuazione di aree ove gli accordi territoriali in materia di orari degli esercizi commerciali possono essere adottati in forma coordinata tra i comuni interessati, nonché criteri generali di determinazione e coordinamento degli orari di apertura al pubblico dei servizi pubblici e privati, degli uffici della pubblica amministrazione, dei pubblici esercizi commerciali e turistici, delle attività culturali e dello spettacolo, dei trasporti. Anche in questo caso si prevede la consultazione delle organizzazioni locali dei consumatori, delle imprese del commercio e dei lavoratori dipendenti. Segnala, per completezza, che il comma 5 prevede che, al fine di favorire l’adesione a tali accordi territoriali da parte delle micro, piccole e medie imprese del commercio, le regioni e i comuni possano stabilire incentivi, anche sotto forma di agevolazioni fiscali relative ai tributi di propria competenza. Segnala che il successivo comma 7 prevede che ciascuna regione istituisca un osservatorio, senza nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica, con il compito di verificare gli effetti derivanti dall’attuazione dei commi da 1 a 6 del medesimo articolo 2, nonché dall’articolo 1 del presente provvedimento, con la partecipazione di rappresentanti delle amministrazioni pubbliche regionali e locali competenti, delle organizzazioni di rappresentanza delle imprese e dei lavoratori dei settori interessati e dei consumatori.
Fa notare che l’articolo 3 del testo unificato, modificando la disciplina del testo unico delle leggi sull’ordinamento degli enti locali attribuisce al sindaco il potere di definire gli orari di apertura di esercizi pubblici e attività commerciali in particolari aree del territorio comunale qualora per particolari esigenze puntualmente individuate dalla norma si renda necessario limitare l’afflusso di pubblico. Osserva che il comma 2 del medesimo articolo reca la disciplina relativa alle sanzioni amministrative applicabili per la mancata applicazione delle disposizioni relative agli orari di apertura degli esercizi commerciali di cui all’articolo 1.
Fa presente che l’articolo 4 dispone l’istituzione presso il Ministero dello sviluppo economico di un Fondo per il sostegno delle micro, piccole e medio imprese del commercio, destinato al finanziamento di contributi per l’ampliamento dell’attività, per la dotazione di nuovi strumenti e sistemi di sicurezza innovativi, per l’acquisizione di servizi, per l’accrescimento dell’efficienza energetica, nonché di contributi per il pagamento dei canoni di locazione. Con successivo decreto ministeriale – da emanare entro novanta giorni dall’entrata in vigore del provvedimento in esame – è sono definiti i requisiti di accesso ai contributi e i criteri per la determinazione dell’entità degli stessi. Il comma 4 del medesimo articolo disciplina la ripartizione delle risorse assegnate al Fondo tra le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano.
In conclusione, preso atto del contenuto del provvedimento e dei profili di competenza della XI Commissione, si riserva di formulare per la prossima seduta una proposta di parere che possa tenere conto dell’esito del dibattito e dell’esame degli emendamenti presso la Commissione di merito.
Cesare DAMIANO, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell’esame ad altra seduta.
La seduta termina alle 15.45.