Giovedì 19 gennaio 2012
COMITATO RISTRETTO:
Disposizioni per il superamento del blocco delle assunzioni nelle pubbliche amministrazioni e per la chiamata dei vincitori e degli idonei nei concorsi. Nuovo testo unificato C. 4116 Damiano, C. 4366 Cazzola, C. 4455 Di Pietro … 75
COMITATO RISTRETTO
Giovedì 19 gennaio 2012.
Disposizioni per il superamento del blocco delle assunzioni nelle pubbliche amministrazioni e per la chiamata dei vincitori e degli idonei nei concorsi.
Nuovo testo unificato C. 4116 Damiano, C. 4366 Cazzola, C. 4455 Di Pietro.
Il comitato ristretto si è riunito dalle 10.10 alle 10.50.
SEDE REFERENTE
Mercoledì 18 gennaio 2012. – Presidenza del presidente Silvano MOFFA. – Interviene il viceministro del lavoro e delle politiche sociali Michel Martone.
La seduta comincia alle 12.05.
Norme per favorire l’inserimento lavorativo dei detenuti.
Testo unificato C. 124 Angeli, C. 859 Pisicchio, C. 937 D’Ippolito Vitale, C. 3010 Renato Farina.
(Seguito dell’esame e rinvio).
La Commissione prosegue l’esame del provvedimento, rinviato nella seduta dell’11 gennaio 2012.
Silvano MOFFA, presidente, ricorda che nella precedente seduta la Commissione ha deliberato di accantonare gli identici emendamenti Bobba 6.1 e Versace 6.2, riferiti al testo unificato delle proposte di legge in titolo, adottato come testo base per il seguito dell’esame in sede referente.
Alessia Maria MOSCA (PD), relatore, a seguito delle verifiche effettuate con i competenti dicasteri in ordine ai profili di copertura finanziaria, esprime parere favorevole sugli identici emendamenti Bobba 6.1 e Versace 6.2, a condizione che essi siano riformulati nel senso di indicare che la copertura degli oneri residui avviene a carico degli ordinari stanziamenti di cui alla legge n. 193 del 2000 (vedi allegato 1).
Il viceministro Michel MARTONE esprime un parere conforme a quello del relatore, precisando che la disponibilità al parziale utilizzo di fondi di competenza del suo dicastero è legata a un principio di sperimentalità biennale delle innovazioni introdotte dal provvedimento in esame.
Luigi BOBBA (PD) dichiara di accogliere la proposta di riformulazione degli identici emendamenti Bobba 6.1 e Versace 6.2.
La Commissione approva gli identici emendamenti Bobba 6.1 (nuova formulazione) e Versace 6.2 (nuova formulazione).
Silvano MOFFA, presidente, avverte che, essendosi così concluso l’esame delle proposte emendative presentate, il testo unificato in esame, come risultante dagli emendamenti approvati, sarà trasmesso alle competenti Commissioni parlamentari per l’espressione del prescritto parere.
Rinvia, quindi, il seguito dell’esame ad altra seduta.
Disposizioni in materia di trattamenti pensionistici di reversibilità.
Testo unificato C. 1847 Bragantini, C. 945 D’Ippolito Vitale, C. 1158 Lamorte, C. 2140 Capitanio Santolini, C. 2767 Franzoso, C. 2782 Lorenzin, C. 2837 Guzzanti, C. 2988 Bitonci, C. 3166 Milo, C. 4010 Schirru, C. 4011 Gnecchi, C. 4016 Bobba e C. 4150 Poli.
(Rinvio del seguito dell’esame).
Massimiliano FEDRIGA (LNP), relatore, nell’avvertire che non sono pervenuti subemendamenti riferiti al suo emendamento 4.10, presentato nella seduta dello scorso 11 gennaio, prospetta l’opportunità di rinviare alla prossima settimana il seguito dell’esame del provvedimento in titolo, atteso che sono in corso approfondimenti sulla possibile presentazione di proprie, ulteriori, proposte emendative dirette a individuare idonee soluzioni alla rideterminazione della tabella F, allegata alla legge n. 335 del 1995.
Silvano MOFFA, presidente, secondo quanto richiesto dal relatore, propone di rinviare il seguito dell’esame del provvedimento alla prossima settimana.
La Commissione conviene.
Silvano MOFFA, presidente, rinvia, quindi, il seguito dell’esame ad altra seduta.
La seduta termina alle 12.10.
SEDE CONSULTIVA
Mercoledì 18 gennaio 2012. – Presidenza del presidente Silvano MOFFA. – Interviene il viceministro del lavoro e delle politiche sociali, Michel Martone.
La seduta comincia alle 12.10.
DL 215/2011 Proroga delle missioni internazionali delle Forze armate e di polizia, iniziative di cooperazione allo sviluppo e sostegno ai processi di ricostruzione e partecipazione alle iniziative delle organizzazioni internazionali per il consolidamento dei processi di pace e di stabilizzazione, nonché disposizioni urgenti per l’amministrazione della difesa.
C. 4864 Governo.
(Parere alle Commissioni riunite III e IV).
(Esame e rinvio).
La Commissione inizia l’esame del provvedimento in titolo.
Michele SCANDROGLIO (PdL), relatore, osserva che il disegno di legge n. 4864, di conversione in legge del decreto-legge 29 dicembre 2011, n. 215, reca la consueta proroga della partecipazione del personale delle Forze armate e di polizia alle missioni internazionali, nonché degli interventi di cooperazione allo sviluppo e sostegno ai processi di ricostruzione e partecipazione alle iniziative delle organizzazioni internazionali per il consolidamento dei processi di pace e di stabilizzazione, per il periodo dal 1o gennaio 2012 al 31 dicembre 2012. Fa notare che esso prevede, altresì, disposizioni urgenti per l’Amministrazione della difesa, nonché intese ad apportare alcune circoscritte modifiche alla disciplina sul ricorso alle guardie giurate per la protezione di navi mercantili battenti bandiera italiana che transitano in aree marittime a rischio pirateria.
Sotto i profili di più diretta competenza della XI Commissione, segnala anzitutto l’articolo 2, che prevede disposizioni in materia di personale impiegato nelle missioni; in particolare, il comma 1 rinvia alle disposizioni previgenti, le quali prevedono norme in materia di indennità e trattamento economico, trattamento assicurativo e pensionistico nei casi di decesso e invalidità per causa di servizio e, altresì, nei casi di infermità contratta in servizio; le disposizioni a cui si rinvia intervengono, altresì, in materia di prolungamento del periodo di ferma dei volontari in ferma prefissata, richiamata in servizio di ufficiali appartenenti alla riserva di complemento, valutazione dei periodi di comando ai fini dell’assolvimento degli obblighi previsti per l’avanzamento al grado superiore, estensione della disciplina prevista per il personale militare al personale civile eventualmente impiegato nelle missioni. Inoltre, sottolinea che i commi 2, 3 e 4 del predetto articolo 2 prevedono ulteriori misure in materia di trattamento economico accessorio e di indennità di missione da corrispondere al personale che partecipa alle diverse missioni internazionali, nonché di supporto sanitario del personale appartenente alla Croce Rossa Italiana ausiliario delle Forze armate.
Fa, quindi, notare che l’articolo 5 contiene disposizioni necessarie e urgenti per l’Amministrazione della difesa, intese a potenziare, sotto il profilo organizzativo e finanziario, l’operatività dello strumento militare per le esigenze connesse con l’impiego del personale militare nelle missioni internazionali e nelle attività istituzionali svolte sul territorio nazionale. In particolare, rileva che il comma 1 dispone che, per il triennio 2012-2014, il 60 per cento delle assunzioni di personale civile consentite al Ministero della difesa dalle disposizioni vigenti in materia di turn over sia destinato al personale tecnico da destinare agli arsenali e agli stabilimenti militari e che tali assunzioni siano effettuate in deroga alle disposizioni che prevedono che le amministrazioni, prima di procedere all’espletamento di procedure concorsuali finalizzate alla copertura dei posti vacanti in organico, devono attivare le procedure di mobilità di cui al comma 1 del medesimo articolo. Osserva che l’intervento – secondo le intenzioni del Governo – si rende necessario e urgente per consentire ai poli di mantenimento dell’Esercito e agli arsenali militari, organi di produzione e di lavoro a carattere industriale del Ministero della difesa per il supporto tecnico e logistico delle Forze armate, di disporre del personale tecnico occorrente a garantire i livelli minimi delle attività di riparazione, manutenzione e trasformazione di mezzi e materiali impiegati soprattutto nei teatri all’estero secondo quanto richiesto dalle esigenze operative; esso prevede una parziale e temporanea deroga alla disciplina sulla mobilità del personale tra pubbliche amministrazioni, motivata dalla necessità di garantire le più rapide procedure di assunzione possibili per quelle categorie di personale tecnico, per le quali le riduzioni di assunzioni nel pubblico impiego imposte dalle necessarie misure di contenimento della spesa pubblica adottate negli ultimi anni hanno determinato gravi carenze non altrimenti compensabili. Osserva che l’espletamento delle ordinarie procedure di mobilità, infatti, richiederebbe tempi lunghi e avrebbe presumibilmente limitate possibilità di riscontro, dato il carattere tecnico-specialistico delle professionalità ricercate, scarsamente presenti nelle amministrazioni pubbliche.
Fa, quindi, presente che il comma 2 del medesimo articolo 5 prevede disposizioni intese a modificare alcuni articoli del codice dell’ordinamento militare, di cui al decreto legislativo 15 marzo 2010, n. 66, in materia di transito nei ruoli normali e speciali dei corpi sanitari – al fine di garantire l’avvicendamento del personale sanitario nei teatri operativi – nonché di transito dal ruolo normale delle Armi di fanteria, cavalleria, artiglieria, genio, trasmissioni dell’Esercito al corrispondente ruolo speciale anche degli ufficiali con il grado di capitano, oltre che di quelli rivestenti il grado di maggiore e di tenente colonnello, al fine di riequilibrare le consistenze dei capitani del ruolo normale e del ruolo speciale; si prevedono, altresì, disposizioni intese a realizzare il transito nel ruolo normale del corpo del genio navale degli ufficiali operanti nel settore infrastrutture, attualmente appartenenti al corpo delle armi navali o ad altri corpi della Marina nonché norme tese a conferire la necessaria flessibilità di impiego per il personale con incarichi di comando e a consentire all’AID (Agenzie industrie difesa) di continuare ad avvalersi, fino all’anno 2014, dello stesso personale qualificato già in servizio sulla base di contratti a tempo determinato.
In conclusione, preso atto del contenuto del disegno di legge in esame e atteso che esso reca disposizioni, più volte prorogate, dirette ad assicurare la prosecuzione delle iniziative in favore dei processi di pace nonché la partecipazione del personale delle Forze armate e di polizia alle missioni internazionali in corso, ritiene che vi siano le condizioni per un orientamento favorevole da parte della Commissione, fermo restando che occorrerà attendere l’esame degli emendamenti presso le Commissioni di merito, prima della presentazione formale di una proposta di parere.
Elisabetta RAMPI (PD) si riserva di svolgere un proprio intervento dopo avere valutato il testo risultante dagli emendamenti eventualmente approvati presso le Commissioni riunite.
Silvano MOFFA, presidente, preso atto che non vi sono ulteriori richieste di intervento, rinvia il seguito dell’esame ad altra seduta.
DL 216/2011 Proroga di termini previsti da disposizioni legislative.
C. 4865 Governo.
(Parere alle Commissioni riunite I e V).
(Seguito dell’esame e conclusione – Parere favorevole con condizioni e osservazioni).
La Commissione prosegue l’esame del provvedimento in titolo, rinviato nella seduta di ieri.
Cesare DAMIANO (PD), relatore, alla luce del dibattito svolto nella seduta di ieri, presenta una proposta di parere favorevole con condizioni e osservazioni (vedi allegato 2). Nell’illustrarne il contenuto, precisa che con essa non si intende invitare le Commissioni di merito a stravolgere la riforma previdenziale approvata con il decreto-legge cosiddetto «Salva Italia», bensì solo apportare taluni aggiustamenti tesi a rendere più eque le misure in materia pensionistica introdotte in quel provvedimento. Dopo avere osservato che la propria proposta di parere riprende il contenuto della relazione svolta nella seduta di ieri, ne raccomanda l’approvazione, auspicando anche che il rappresentante del Governo sappia fornire opportune rassicurazioni circa il possibile recepimento delle relative indicazioni all’interno del decreto-legge in esame.
Giuliano CAZZOLA (PdL) presenta una proposta di parere alternativa a quella del relatore (vedi allegato 3), di cui illustra il contenuto, rivendicando la legittimità della sua posizione personale, che ritiene si distacchi dall’orientamento espresso dallo stesso relatore, al quale riconosce comunque l’onestà nel portare avanti la propria battaglia politica. Osserva, infatti, che la proposta di parere formulata dal medesimo relatore contiene condizioni e osservazioni che, se fossero accolte, inciderebbero in modo significativo sulla riforma previdenziale assunta dal Governo in carica, alterandone l’originaria impostazione. Ferma restando la sottolineatura di taluni punti riguardanti la tutela dei soggetti disagiati e la proroga delle graduatorie dei concorsi pubblici, su cui ritiene che non possa che esservi un unanime consenso, giudica sbagliato intervenire per modificare in senso strutturale talune misure adottate in materia di penalizzazioni a valere sull’assegno pensionistico e di innalzamento dei requisiti previdenziali, pur sottolineando l’opportunità di apportare limitati correttivi che sappiano tenere conto di particolari condizioni di vita e di lavoro di determinati soggetti. Ritiene, pertanto, che la riforma previdenziale posta in essere dal Governo – pur non corrispondendo pienamente al suo ideale, dal momento che, a suo avviso, presenta taluni limiti e avrebbe potuto contenere profili diversi, soprattutto sotto l’aspetto del sistema delle quote, eventualmente da mantenere e rendere più rigorose – sia allo stato la migliore possibile, non richiedendo i pesanti aggiustamenti prospettati dal relatore. Al contempo, si stupisce del fatto che la proposta di parere dello stesso relatore contenga apposite condizioni, al cui accoglimento sembrerebbe sostanzialmente essere vincolata l’espressione di un parere favorevole sul provvedimento, mentre la prassi seguita in Commissione in occasione dell’esame di precedenti decreti-legge si è sempre attestata sulla formulazione di osservazioni.
Rivolgendosi, quindi, agli esponenti del suo gruppo, si domanda quale possa essere il loro atteggiamento in futuro – essendo oggi sostanzialmente favorevole alla proposta di parere formulata dal relatore – quando si tratterà di affrontare in Commissione l’esame dei provvedimenti che promuoveranno la riforma del mercato del lavoro, in fase di definizione da parte del Governo, tenuto conto che sul punto taluni gruppi della nuova maggioranza che sostiene lo stesso Governo – tra cui cita quello del Partito Democratico – hanno posizioni molto nette, che divergono in misura significativa dagli orientamenti del gruppo di maggioranza relativa.
Ritiene, in conclusione, che sia sterile parlare dello spostamento di taluni «paletti» posti al confine dell’accesso alla pensione o prospettare «tra le righe» uno snaturamento della riforma previdenziale, ignorando che la questione principale sta nel fronteggiare con determinazione la grave situazione di crisi che vede il Paese alle soglie di un vero e proprio disastro economico, che potrebbe portare addirittura al crollo dell’intera Europa.
Il viceministro Michel MARTONE dichiara di ritenere preferibile acquisire gli elementi che emergeranno dal dibattito odierno, prima di esprimersi sulle proposte di parere presentate.
Silvano MOFFA, presidente, ricorda che il relatore ha auspicato un intervento di chiarimento da parte del rappresentate del Governo.
Il viceministro Michel MARTONE manifesta il proprio apprezzamento per le finalità contenute in entrambe le proposte di parere presentate, che vede – senza entrare nell’ambito di possibili divisioni politiche – caratterizzate da diversi punti di convergenza, non proponendosi esse di stravolgere l’impianto della riforma previdenziale di fine anno, bensì di migliorarla nella sua applicazione, offrendo soprattutto una maggiore tutela nei confronti di taluni soggetti in difficoltà. Si riserva, peraltro, di verificare se la scelta di presentare sotto forma di condizioni alcune proposte di modifica rappresenti una novità per la Commissione in sede consultiva.
Silvano MOFFA, presidente, intervenendo per una precisazione, fa notare che la Commissione può stabilire nella propria autonomia – come è sempre avvenuto – di approvare pareri contenenti condizioni e non soltanto osservazioni, proprio per porre vincoli più stringenti alle Commissioni di merito, soprattutto su argomenti di propria stretta competenza.
Il viceministro Michel MARTONE, nel pieno rispetto della precisazione appena svolta dalla presidenza, dichiara che il Governo è consapevole della necessità di affrontare taluni elementi di criticità delle misure pensionistiche assunte con il decreto-legge n. 201 del 2011 – soprattutto nella parte in cui disciplinano alcune particolari fattispecie (come il comma 14 dell’articolo 24 del predetto decreto-legge) – così come indicato con precisione nella proposta di parere del relatore e in quella alternativa del deputato Cazzola. Osserva, pertanto, che sono al vaglio dell’Esecutivo talune ipotesi di soluzione ai problemi sollevati, rispetto ai quali ritiene che il Governo interverrà con misure adeguate.
Massimiliano FEDRIGA (LNP), dopo avere preannunciato la contrarietà del suo gruppo rispetto alla proposta alternativa di parere del deputato Cazzola, si congratula con il relatore per l’ottimo lavoro svolto, manifestando apprezzamento per una impostazione che, a suo avviso, mira giustamente a stravolgere il contenuto della riforma previdenziale, introdotta dal Governo alla fine dello scorso anno, giudicata iniqua e sbagliata. Osserva, tuttavia, che il relatore avrebbe dovuto dimostrare più coraggio, proponendo una completa abrogazione di talune delle misure in esame (tra cui quelle sulla decurtazione dei trattamenti) e formulando, quindi, una proposta di parere contrario sul provvedimento in questione, che avrebbe indotto il gruppo della Lega Nord Padania a votare a favore. Nonostante ciò non sia avvenuto, fa presente che il suo gruppo sarebbe comunque disponibile ad astenersi sulla predetta proposta di parere, purché si introducano talune modifiche, tese a trasformare in condizioni quanto meno le osservazioni sub a) e d) – sul lavoro femminile e sulle attività usuranti – e a mutare, al contrario, in osservazione la condizione posta in relazione alla questione della decorrenza della proroga delle graduatorie dei concorsi pubblici. Giudica poco comprensibile, infatti, che si sia conferita maggiore importanza a tale ultima questione rispetto alle ben più importanti problematiche del lavoro femminile e usurante – sulle quali sembra esserci, paradossalmente, un atteggiamento più indulgente – facendo notare, peraltro, che tale orientamento sui concorsi pubblici ostacola l’accesso alla pubblica amministrazione da parte dei giovani, a vantaggio di soggetti presenti in graduatorie ormai considerate obsolete.
Si chiede, in conclusione, come sia stato possibile che taluni gruppi, che oggi criticano aspramente la riforma previdenziale, abbiano potuto votare la fiducia ad un Governo così ostile ai lavoratori e ai pensionati.
Silvano MOFFA, presidente, fa notare al deputato Fedriga che la Commissione è chiamata ad esprimere un parere su un provvedimento che non ha come oggetto specifico la disciplina delle pensioni, limitandosi a prevedere la proroga di taluni termini legislativi in scadenza: non sarebbe, pertanto, ragionevole che il relatore facesse emergere una contrarietà complessiva rispetto al testo, essendo invece possibile chiederne un allargamento ad altre materie.
Michele SCANDROGLIO (PdL) giudica eccessiva la scelta di presentare sotto forma di condizioni taluni condivisibili rilievi, che, a suo avviso, avrebbero acquisito maggior forza se rappresentati come osservazioni, favorendo l’instaurarsi di un rapporto con il Governo improntato alla massima pacatezza e lealtà. Auspica che su tale punto possa esservi un ripensamento del relatore, anche tenuto conto che sulle questioni in gioco il Governo ha già manifestato la piena disponibilità a confrontarsi nel merito.
Luigi BOBBA (PD) ritiene che la proposta di parere con condizioni e osservazioni formulata dal relatore costituisca il naturale sviluppo di quanto espresso e condiviso in sede parlamentare sia in Commissione (attraverso l’espressione del parere sul decreto cosiddetto «Salva Italia») sia in Assemblea (con l’accoglimento da parte del Governo di taluni ordini del giorno sulla materia pensionistica), richiedendo solo un aggiustamento della riforma previdenziale e non un suo stravolgimento. Giudica necessario, pertanto, portare a compimento questo lungo e articolato impegno, approvando una proposta di parere che si pone soltanto il fine di mitigare il contenuto di alcune pesanti misure assunte dal Governo.
Giulio SANTAGATA (PD) intende anzitutto riconoscere che soltanto un mese fa, votando una manovra che in molti non avrebbero avuto il coraggio di sostenere in differenti condizioni politiche, il Parlamento ha accettato di fronteggiare una grave emergenza economica e di avviare percorsi virtuosi nella gestione dei conti pubblici: giudica, pertanto, opportuno dire con chiarezza che il percorso intrapreso in occasione dell’esame della recente manovra economica non può essere messo in discussione. Al contempo, tuttavia, ritiene che la questione delle pensioni sia ben lontana dall’essere considerata chiusa e potrà essere valutata con maggiore attenzione anche in una fase successiva, nel momento in cui si deciderà di intervenire sul mercato del lavoro, nell’ambito di un quadro più complessivo di riflessioni organiche. Pur sottolineando che – proprio per non dare l’impressione che non si possa riportare all’attenzione del Parlamento la questione previdenziale – avrebbe preferito la formulazione di osservazioni in luogo di condizioni, preannuncia, in ogni caso, la sua intenzione di votare a favore della proposta di parere del relatore, per ragioni di disciplina rispetto all’orientamento del suo gruppo.
Giovanni PALADINI (IdV) giudica condivisibili le questioni poste dal relatore nella sua proposta di parere, soprattutto laddove si fa riferimento all’esigenza di superare il meccanismo della decurtazione dei trattamenti pensionistici e alla necessità di assicurare una maggiore gradualità nella convergenza dei sistemi di pensionamento tra uomini e donne, prestando una particolare attenzione a talune categorie di soggetti deboli. Preannuncia, tuttavia, il voto di astensione del suo gruppo sulla proposta di parere formulata dal relatore, dal momento che occorrerà dettare con maggiore forza taluni interventi di modifica nel prosieguo dell’esame parlamentare.
Nedo Lorenzo POLI (UdCpTP) ritiene che la condizioni contenute nella proposta di parere formulata dal relatore sottolineino con forza argomenti importanti, su cui non si può che esprimere il massimo consenso, dal momento che non mirano a cambiare radicalmente il contenuto della riforma previdenziale introdotta alla fine dello scorso anno, ma a migliorarne taluni aspetti. Preannunciando, pertanto, il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta di parere del relatore, auspica che anche il Governo possa recepire tali proposte di intervento.
Luigi MURO (FLpTP) osserva che la sua adesione alle ragioni legittime espresse dal relatore in materia previdenziale, in piena coerenza con taluni atti di indirizzo presentati a livello parlamentare, è attenuata, in parte, dalla delusione suscitata dalla limitata considerazione prestata ad alcuni temi, tra cui quello dei lavori usuranti, sul quale ritiene che la proposta di parere in esame avrebbe potuto essere più coraggiosa. Al contempo, dichiara di poter comprendere anche le riflessioni di chi ha ritenuto di richiamare la maggioranza che sostiene il Governo al sostanziale rispetto delle misure di rigore introdotte con il decreto-legge di fine anno; tuttavia, prevalendo la volontà di dare seguito a talune proposte di modifica tese a rendere più eque le misure pensionistiche adottate con detto decreto, preannuncia che il suo gruppo voterà a favore della proposta di parere favorevole con condizioni e osservazioni formulata dal relatore.
Luigi FABBRI (Misto-ApI) dichiara di condividere la proposta alternativa di parere formulata dal deputato Cazzola, preannunciando su di essa il proprio voto favorevole, ove respinta la proposta di parere del relatore.
Antonino FOTI (PdL), dopo avere osservato che la proposta di parere del relatore non snatura in alcun modo il contenuto della riforma previdenziale adottata dal Governo, invita anzitutto il deputato Cazzola a porre maggiore fiducia nelle capacità di ripresa dell’Italia, assicurando, peraltro, che il suo gruppo manterrà un orientamento univoco e ben definito sui provvedimenti relativi alla riforma del mercato del lavoro che il Governo riterrà di adottare, in totale coerenza con le posizioni politiche assunte nella corrente legislatura su tali importanti tematiche. Giudicate di scarsa importanza le polemiche riguardanti la veste formale dei rilievi contenuti nella proposta di parere e non comprendendo la possibilità di creare una divisione politica a seconda che si formulino condizioni o osservazioni, ritiene fondamentale tenere ben in vista l’obiettivo sostanziale di garantire maggiore equità sociale alla riforma previdenziale del dicembre scorso, in linea con precedenti atti di indirizzo presentati a livello parlamentare, di cui richiama il contenuto.
Preannuncia, per queste ragioni, il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta di parere del relatore.
Cesare DAMIANO (PD), relatore, con riferimento alla richiesta di riformulare alcuni punti della sua proposta di parere, osserva che il documento presentato appare già pienamente rispondente alle esigenze emerse nel corso delle lunghe e articolate discussioni svolte in Commissione sull’argomento, riflettendo in toto il grado di convergenza raggiunto tra i gruppi su importanti tematiche di carattere previdenziale. Fa, altresì, notare che non vi è alcuna intenzione di «forzare la mano» alle Commissioni di merito su queste delicate questioni, dal momento che l’apposizione di condizioni nella proposta di parere mira esclusivamente a dare il giusto risalto alla soluzione di problematiche riguardanti l’equità di specifiche misure pensionistiche, sulle quali lo stesso Governo appare orientato ad intervenire, proprio in accoglimento di tali indicazioni.
Raccomanda, pertanto, l’approvazione della propria proposta di parere favorevole con condizioni e osservazioni.
Silvano MOFFA, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, avverte che sarà ora posta in votazione la proposta di parere del relatore e che – ove questa fosse approvata – risulterebbe conseguentemente preclusa la proposta alternativa di parere presentata dal deputato Cazzola.
La Commissione approva la proposta di parere favorevole con condizioni e osservazioni del relatore, risultando conseguentemente preclusa la proposta alternativa di parere presentata dal deputato Cazzola.
La seduta termina alle 13.
UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI
Mercoledì 18 gennaio 2012.
L’ufficio di presidenza si è riunito dalle 13 alle 13.10.
ALLEGATO 1
Norme per favorire l’inserimento lavorativo dei detenuti. (Testo unificato C. 124 Angeli, C. 859 Pisicchio, C. 937 D’Ippolito Vitale, C. 3010 Renato Farina).
EMENDAMENTI
ART. 6.
Al comma 1, sostituire le parole: 3.423.000 euro annui con le seguenti: 6.500.000 euro annui.
Conseguentemente, al medesimo comma 1, dopo le parole: parzialmente utilizzando inserire le seguenti: , quanto a 3.077.000 euro, le risorse già disponibili ai sensi dell’articolo 6 della legge 22 giugno 2000, n. 193, e, quanto a 3.423.000 euro.
*6. 1. (Nuova formulazione) Bobba.
(Approvato)
Al comma 1, sostituire le parole: 3.423.000 euro annui con le seguenti: 6.500.000 euro annui.
Conseguentemente, al medesimo comma 1, dopo le parole: parzialmente utilizzando inserire le seguenti: , quanto a 3.077.000 euro, le risorse già disponibili ai sensi dell’articolo 6 della legge 22 giugno 2000, n. 193, e, quanto a 3.423.000 euro.
*6. 2. (Nuova formulazione) Versace.
(Approvato)
ALLEGATO 2
DL 216/2011 Proroga di termini previsti da disposizioni legislative. (C. 4865 Governo).
PARERE APPROVATO DALLA COMMISSIONE
La XI Commissione,
esaminato il disegno di legge n. 4865, di conversione in legge del decreto-legge n. 216 del 2011;
rilevato che esso reca norme per la consueta proroga di termini previsti da disposizioni legislative ed è stato significativamente contenuto rispetto ai precedenti decreti di analoga natura, concentrandosi essenzialmente sulla proroga di termini relativi a disposizioni di carattere ordinamentale o procedurale;
osservato che l’articolo 1, al comma 4, proroga al 31 dicembre 2012 l’efficacia delle graduatorie dei concorsi pubblici per assunzioni a tempo indeterminato, relative alle amministrazioni pubbliche soggette a limitazioni delle assunzioni, approvate successivamente al 31 dicembre 2005;
segnalata l’esigenza di fissare la decorrenza delle predette graduatorie al 30 settembre 2003, come già previsto nell’ultima proroga in materia;
sottolineato, peraltro, che all’interno del provvedimento non mancano le opportunità per affrontare anche altri temi di grande rilievo sociale e offrire prime risposte per la loro soluzione, nonché per il perfezionamento di recenti interventi riformatori di interesse della Commissione, a partire dal quello delle pensioni;
giudicato evidente, infatti, che il meccanismo introdotto con la riforma del sistema pensionistico, a seguito dell’adozione del decreto-legge n. 201 del 2011, ha prodotto significative criticità: vi è un problema legato alla sostenibilità sociale ed economica delle penalizzazioni per le pensioni di anzianità; l’avvenuta eliminazione del sistema delle quote richiederebbe una maggiore gradualità; vi è l’esigenza di affrontare la questione dei differenti regimi della normativa pensionistica tra settore pubblico e settore privato, nonché tra diversi comparti, come, ad esempio, quello della scuola; occorre valutare la sostenibilità della riforma per talune categorie di lavori, come, in particolare, quelli usuranti;
ricordato, più in particolare, che – con l’accoglimento di appositi ordini del giorno nel corso dell’esame in Assemblea del citato decreto-legge n. 201 del 2011 – il Governo si è impegnato a superare le più evidenti incongruenze della riforma, che rischiano di produrre significativi effetti negativi nei confronti di talune categorie di lavoratori; tale impegno, peraltro, è stato rafforzato dallo stesso Presidente del Consiglio dei ministri, il quale, nella conferenza stampa di fine anno, ha confermato una esplicita promessa in tal senso, preannunciando misure intese a salvaguardare le situazioni di chi, a seguito della modifica dei requisiti per andare in pensione, è rimasto senza lavoro, senza retribuzione e senza pensione.
esprime
PARERE FAVOREVOLE
con le seguenti condizioni:
1) all’articolo 1, comma 4, le parole «31 dicembre 2005» siano sostituite dalle parole «30 settembre 2003»;
2) occorre, altresì, introdurre – con apposite disposizioni modificative e integrative del decreto-legge n. 216 del 2011 (anche intervenendo sui relativi termini di applicazione) – una serie di misure in materia pensionistica che possano fronteggiare il pesante impatto della recente riforma previdenziale, miranti, in particolare, a:
superare in modo strutturale il meccanismo di decurtazione dell’assegno pensionistico per i lavoratori che hanno maturato un’anzianità contributiva di 42 anni e un mese per gli uomini, e 41 anni e un mese per le donne, a prescindere dalla loro età anagrafica;
integrare la disciplina delle deroghe per l’applicazione del nuovo sistema pensionistico in modo da tenere conto della particolare condizione di quei lavoratori che, pur con un’età anagrafica prossima ai previgenti limiti per l’accesso alla pensione, rischiano di trovarsi senza stipendio, senza ammortizzatori sociali e con la prospettiva di dover attendere ancora molti anni per poter accedere alla pensione;
assicurare una copertura temporale più adeguata a quelle categorie di lavoratori che abbiano acceduto a procedimenti di allontanamento dal lavoro secondo procedure negoziate collettivamente, spostando dal 4 al 31 dicembre 2011 la data di stipula degli accordi;
evitare che dal sistema di deroghe siano esclusi proprio quei lavoratori più deboli che, operando anche nelle imprese di più piccole dimensioni, per un verso non possono accedere al sistema degli ammortizzatori sociali e, per l’altro, spesso hanno convenuto, attraverso accordi individuali, con il proprio datore di lavoro la risoluzione del rapporto di lavoro in vista, a legislazione vigente, di un prossimo accesso al trattamento pensionistico; situazione non particolarmente differente riguarda i così detti «esodati» o i «sovranumerari» e i dipendenti delle aziende fallite o in procedura di fallimento;
e con le seguenti osservazioni:
a) sempre a proposito della previdenza, si raccomanda di rispondere all’ulteriore esigenza, fortemente sentita dalle stesse organizzazioni sindacali unitarie, di assicurare maggiore gradualità nella convergenza dei sistemi di pensionamento tra uomini e donne;
b) occorre attivare ogni possibile iniziativa atta a risolvere le rilevanti problematiche legate alla soppressione – prevista dal decreto-legge n. 201 del 2011 – di INPDAP ed ENPALS e il trasferimento delle relative funzioni a INPS, affinché sia assicurata la tutela dei posti di lavoro per gli oltre 700 dipendenti «sovranumerari», in esubero rispetto all’attuale pianta organica, in quanto, diversamente, si genererebbe una grave turbativa nel settore del pubblico impiego, in un momento così delicato per l’economia e per il mercato del lavoro;
c) si segnala l’esigenza di affrontare, nell’ambito del provvedimento in esame, la questione dei differenti regimi della normativa pensionistica tra settore pubblico e settore privato, nonché tra diversi comparti, come, ad esempio, quello della scuola;
d) occorre, infine, valutare la sostenibilità della riforma pensionistica per talune categorie di lavori, come, in particolare, quelli cosiddetti «usuranti».
ALLEGATO 3
DL 216/2011 Proroga di termini previsti da disposizioni legislative. (C. 4865 Governo).
PROPOSTA ALTERNATIVA DI PARERE DEL DEPUTATO CAZZOLA
La XI Commissione,
esaminato il disegno di legge n. 4865, di conversione in legge del decreto-legge n. 216 del 2011;
tenuto conto delle finalità istituzionali del provvedimento recante norme per la consueta proroga di termini previsti da disposizioni legislative;
rilevato l’ambito di intervento più limitato rispetto ai precedenti decreti di analoga natura;
considerata l’opportunità di segnalare, in sede di conversione del presente decreto, talune questioni poste dalla Commissione stessa in occasione del parere reso sul decreto-legge n. 201 del 2011, con particolare riferimento a quanto disposto dall’articolo 24 in tema di pensioni, che ha realizzato cambiamenti strutturali significativi tra cui, l’estensione pro rata del calcolo contributivo a tutti i lavoratori, il superamento delle pensioni di anzianità, la flessibilità del pensionamento nel contesto di un incremento dell’età pensionabile e di un allineamento tra uomini e donne, l’incremento dei contributi per i lavoratori autonomi, il riordino delle casse dei liberi professionisti, per un risparmio complessivo di circa 20 miliardi nel 2018;
ricordate di seguito le osservazioni esposte nel citato parere:
«a) per quanto riguarda la perequazione automatica dei trattamenti pensionistici, di cui all’articolo 24, comma 25, si valuti la possibilità di garantire la copertura rispetto all’andamento del costo della vita anche ai trattamenti compresi tra due e tre volte il minimo, compensando le minori entrate mediante un incremento del contributo di solidarietà a carico delle pensioni più elevate (sia attraverso una revisione in aumento della quota di prelievo per quelle pari almeno a venti volte il minimo INPS, sia attraverso un abbassamento dell’importo delle pensioni a cui si applica il contributo) e/o mediante l’introduzione di un contributo di solidarietà sulle cosiddette “baby pensioni”, limitato all’importo superiore al minimo, e/o incrementando la percentuale di intervento sui cosiddetti “capitali scudati”;
b) considerato l’impatto che gli interventi in materia previdenziale determinano sui requisiti per l’accesso alla pensione anticipata in conseguenza del combinato disposto tra il superamento del sistema delle quote e dell’età minima da un lato, e il meccanismo di penalizzazione economica per la pensione anticipata dall’altro, si valuti l’opportunità di prevedere criteri di gradualità, con riferimento ad entrambi i profili sopraindicati, nell’applicazione del nuovo regime;
c) per quanto riguarda le esenzioni dall’applicazione della nuova disciplina previdenziale, di cui all’articolo 24, commi 14 e 15, oltre a prevedere una clausola che consenta di ampliare il numero dei tutelati ove si rendesse necessario, si valuti l’opportunità di individuare la decorrenza degli accordi sindacali alla data di entrata in vigore del decreto-legge e l’estensione delle tutele concernenti i previgenti requisiti ad altre particolari condizioni di disagio e disabilità, anche con riferimento a quanto previsto dal comma 8 del medesimo articolo 24;
d) per quanto concerne gli interventi richiesti alle casse previdenziali dei liberi professionisti, di cui all’articolo 24, comma 24, si fissi una scadenza meno ravvicinata (rispetto a quella prevista del 31 marzo 2012) per l’adozione delle misure volte ad assicurare l’equilibrio gestionale di lungo periodo;
e) si valuti l’opportunità di inserire, all’articolo 24, comma 18, una disposizione volta a prevedere che con il decreto interministeriale di armonizzazione dei requisiti pensionistici ivi previsto si provveda a risolvere anche il problema delle ricongiunzioni onerose»;
considerato di aver ottenuto risposte importanti ancorché parziali, nel maxiemendamento presentato dal Governo in conformità con il testo varato dalle Commissioni riunite V e VI sulle osservazioni sub a), b) e d) e, quindi, nel testo finale della legge di conversione;
ricordato quanto affermato dal Presidente del Consiglio dei ministri nella conferenza stampa di fine anno, preannunciando misure intese a salvaguardare le situazioni di chi, a seguito della modifica dei requisiti per andare in pensione, è rimasto senza lavoro, senza retribuzione e senza pensione;
impegnato, altresì, il Governo a risolvere il problema delle ricongiunzioni onerose secondo le indicazioni più volte espresse dalla Commissione e dall’Assemblea,
esprime
PARERE FAVOREVOLE
con le seguenti osservazioni:
a) preso atto che all’articolo 1, al comma 4, è prorogata al 31 dicembre 2012 l’efficacia delle graduatorie dei concorsi pubblici per assunzioni a tempo indeterminato, relative alle amministrazioni pubbliche soggette a limitazioni delle assunzioni, approvate successivamente al 31 dicembre 2005, si segnala l’esigenza di fissare la decorrenza delle predette graduatorie al 30 settembre 2003, come già previsto nell’ultima proroga in materia;
b) valutino poi le Commissioni di merito l’opportunità di contemperare il meccanismo di penalizzazione economica previsto in caso di pensionamento anticipato – una misura peraltro coerente con il modello contributivo e già rimodulata in sede di conversione del decreto n. 201 del 2011 – con il riconoscimento, almeno in fase di prima applicazione, di talune specificità delle condizioni di lavoro e di vita meritevoli di particolare considerazione (ad esempio, la maternità) nel computo dell’anzianità contributiva richiesta;
c) valutino, infine, le Commissioni di merito l’opportunità di individuare, in sede di conversione del decreto o con altro provvedimento nell’ambito della riforma del mercato del lavoro, misure rivolte a promuovere un contesto normativo più adeguato, tenuto conto delle compatibilità finanziarie, per la tutela di quanti si trovino a rischio di rimanere senza reddito né pensione, purché tale loro condizione sia verificabile e provata sulla base di una documentazione certa.
«CAZZOLA»
COMUNICAZIONI DEL PRESIDENTE
Martedì 17 gennaio 2012. – Presidenza del presidente Silvano MOFFA. – Interviene il viceministro del lavoro e delle politiche sociali, Michel Martone.
La seduta comincia alle 13.40.
Variazione nella composizione della Commissione.
Silvano MOFFA, presidente, comunica che il deputato Luigi Fabbri è entrato a far parte della Commissione e che ha cessato di farne parte il deputato Aurelio Salvatore Misiti.
Sulla programmazione dei lavori della Commissione.
Silvano MOFFA, presidente, comunica che, a seguito della riunione di mercoledì 11 gennaio 2012 dell’ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, è stato predisposto il seguente programma dei lavori della Commissione:
PROGRAMMA DEI LAVORI DELLA COMMISSIONE PER IL PERIODO GENNAIO-MARZO 2012
Gennaio.
Sede referente:
Disposizioni in materia di totalizzazione dei periodi assicurativi e di estensione del diritto alla pensione supplementare (C. 3871 Gnecchi e C. 4260 Cazzola).
Disposizioni per il superamento del blocco delle assunzioni nelle pubbliche amministrazioni e per la chiamata dei vincitori e degli idonei nei concorsi (C. 4116 Damiano, C. 4366 Cazzola, C. 4455 Di Pietro).
Modifiche alla legge 5 giugno 1997, n. 147, concernenti la durata dei trattamenti speciali di disoccupazione in favore dei lavoratori frontalieri italiani in Svizzera rimasti disoccupati a seguito della cessazione del rapporto di lavoro (C. 3391 Nicola Molteni, C. 3392 Volontè, C. 3616 Narducci).
Norme per favorire l’inserimento lavorativo dei detenuti (C. 124 Angeli, C. 859 Pisicchio, C. 937 D’Ippolito Vitale, C. 3010 Renato Farina).
Disposizioni concernenti la disciplina degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza (C. 2715 Damiano e C. 3522 Di Biagio).
Disciplina delle modalità di sottoscrizione della lettera di dimissioni volontarie e della lettera di risoluzione consensuale del rapporto di lavoro (C. 3409 Gatti).
Norme per la prosecuzione del rapporto di lavoro oltre i limiti di età per il pensionamento di vecchiaia (C. 2671 Cazzola, C. 3343 Santagata, C. 3549 Fedriga, C. 3582 Paladini, C. 4030 Poli).
Disciplina dell’assunzione di lavoratori con contratto di dirigente temporaneo (C. 3642 Mosca e C. 3978 Cazzola).
Disposizioni in materia di trattamenti pensionistici di reversibilità (Testo unificato C. 1847 Bragantini, C. 945 D’Ippolito Vitale, C. 1158 Lamorte, C. 2140 Capitanio Santolini, C. 2767 Franzoso, C. 2782 Lorenzin, C. 2837 Guzzanti, C. 2988 Bitonci, C. 3166 Milo, C. 4010 Schirru, C. 4011 Gnecchi, C. 4016 Bobba e C. 4150 Poli).
Interventi per il sostegno dell’imprenditoria e dell’occupazione giovanile e femminile e delega al Governo in materia di regime fiscale agevolato (C. 3696 Antonino Foti, C. 4052 Mura, C. 4068 Damiano, C. 4119 Fedriga, C. 4225 Minardo) (Commissioni riunite X e XI).
Febbraio.
Sede referente:
Disposizioni temporanee in materia di contratti di lavoro, concernenti l’introduzione di clausole di flessibilità oraria e di modificazione delle mansioni del lavoratore con l’applicazione di misure indennitarie e l’attuazione di programmi di formazione professionale (C. 4727 Fedriga).
Disciplina del collocamento e del rapporto di lavoro dei centralinisti telefonici e degli operatori della comunicazione con qualifiche equipollenti minorati della vista (C. 375 Volontè, C. 1176 Mancuso, C. 1413 De Angelis, C. 4177 Toto, C. 4821 Schirru).
Disposizioni concernenti l’integrazione della composizione della Commissione medico-ospedaliera per il riconoscimento della dipendenza delle infermità da causa di servizio (C. 2360 Pelino e C. 3991 Bobba) (se non trasferito alla sede legislativa).
Disposizioni per l’istituzione di un contratto unico di inserimento formativo e per il superamento del dualismo nel mercato del lavoro (C. 2630 Madia).
Modifiche alla disciplina in materia di contribuzione, di totalizzazione dei periodi assicurativi e di calcolo delle prestazioni previdenziali per favorire l’occupazione e assicurare il diritto alla pensione (C. 4364 Gnecchi).
Interpretazione autentica dell’articolo 73, secondo comma, del decreto del Presidente della Repubblica 30 giugno 1972, n. 748, relativo al parametro di riferimento per la liquidazione delle pensioni ordinarie e degli assegni sostitutivi per i funzionari delle qualifiche ad esaurimento (C. 3999 Paladini).
Modifiche alla legge 5 giugno 1997, n. 147, concernenti la durata dei trattamenti speciali di disoccupazione in favore dei lavoratori frontalieri italiani in Svizzera rimasti disoccupati a seguito della cessazione del rapporto di lavoro (C. 3391 Nicola Molteni, C. 3392 Volontè, C. 3616 Narducci).
Disposizioni concernenti le graduatorie ad esaurimento per l’assunzione dei docenti e per la giurisdizione sulle relative controversie (C. 4442 Antonino Russo).
Disposizioni per l’adeguamento delle pensioni al costo della vita e per l’unificazione degli istituti di previdenza (C. 4268 Di Pietro).
Disciplina delle modalità di sottoscrizione della lettera di dimissioni volontarie e della lettera di risoluzione consensuale del rapporto di lavoro (C. 3409 Gatti).
Disposizioni per la tutela delle vittime di vessazioni o maltrattamenti psicologici nell’ambito dell’attività lavorativa (mobbing) (C. 764 Carlucci, C. 1976 Codurelli, C. 3048 Maurizio Turco, C. 3050 Di Stanislao, C. 3469 Miglioli, C. 4411 Margiotta).
Disposizioni in materia di totalizzazione dei periodi assicurativi e di estensione del diritto alla pensione supplementare (C. 3871 Gnecchi e C. 4260 Cazzola).
Disposizioni per il superamento del blocco delle assunzioni nelle pubbliche amministrazioni e per la chiamata dei vincitori e degli idonei nei concorsi (C. 4116 Damiano, C. 4366 Cazzola, C. 4455 Di Pietro).
Norme per la prosecuzione del rapporto di lavoro oltre i limiti di età per il pensionamento di vecchiaia (C. 2671 Cazzola, C. 3343 Santagata, C. 3549 Fedriga, C. 3582 Paladini, C. 4030 Poli).
Disposizioni per la tutela dei lavoratori dello spettacolo, dell’intrattenimento e dello svago (C. 762 Bellanova, C. 1550 Ceccacci Rubino, C. 2112 Borghesi, C. 2654 Delfino).
Norme concernenti i ruoli e le carriere del personale del Corpo di polizia penitenziaria (C. 1022 Carlucci, C. 1137 Samperi, C. 1542 Tassone, C. 1768 Cassinelli, C. 2486 Catanoso, C. 2961 Vitali, C. 4628 Girlanda).
Norme per favorire l’inserimento lavorativo dei detenuti (C. 124 Angeli, C. 859 Pisicchio, C. 937 D’Ippolito Vitale, C. 3010 Renato Farina).
Disposizioni per la tutela previdenziale dei medici in formazione specialistica (C. 3361 Di Virgilio).
Modifiche al testo unico di cui al decreto legislativo 26 marzo 2001, n. 151, concernenti il sostegno alla maternità e l’introduzione del congedo di paternità obbligatorio (C. 2618 Mosca, C. 3023 Saltamartini, C. 15 Brugger, C. 2413 Caparini, C. 2672 Calabria, C. 2829 Jannone, c. 2993 Reguzzoni, C. 3534 Donadi, C. 3815 Golfo).
Disposizioni concernenti la disciplina degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza (C. 2715 Damiano e C. 3522 Di Biagio).
Norme sul riconoscimento e sulla promozione del diritto alla formazione e allo sviluppo professionale (C. 1079 Bobba, C. 2418 Cazzola, C. 2610 Delfino).
Agevolazioni per la conversione dei rapporti di collaborazione in contratti di lavoro a tempo indeterminato (C. 3542 Damiano).
Interventi per il sostegno dell’imprenditoria e dell’occupazione giovanile e femminile e delega al Governo in materia di regime fiscale agevolato (C. 3696 Antonino Foti, C. 4052 Mura, C. 4068 Damiano, C. 4119 Fedriga, C. 4225 Minardo) (Commissioni riunite X e XI).
Marzo.
Sede referente:
Disposizioni per l’istituzione di un contratto unico di inserimento formativo e per il superamento del dualismo nel mercato del lavoro (C. 2630 Madia).
Disciplina delle attività subacquee e iperbariche (Testo unificato C. 344 Bellotti, C. 2369 Lo Presti, C. 2509 Carlucci).
Disposizioni in materia di totalizzazione dei periodi assicurativi e di estensione del diritto alla pensione supplementare (C. 3871 Gnecchi e C. 4260 Cazzola).
Modifica all’articolo 18 della legge 12 marzo 1999, n. 68, in materia di quote di riserva per le assunzioni obbligatorie (C. 4089 Schirru).
Disposizioni per la tutela delle vittime di vessazioni o maltrattamenti psicologici nell’ambito dell’attività lavorativa (mobbing) (C. 764 Carlucci, C. 1976 Codurelli, C. 3048 Maurizio Turco, C. 3050 Di Stanislao, C. 3469 Miglioli, C. 4411 Margiotta).
Disciplina della professione di collaboratore parlamentare (C. 2438 Codurelli).
Disposizioni in materia di agevolazioni per la ricollocazione di lavoratori licenziati da privati datori di lavoro non imprenditori (C. 4306 Galletti).
Modifiche al testo unico di cui al decreto legislativo 26 marzo 2001, n. 151, concernenti il sostegno alla maternità e l’introduzione del congedo di paternità obbligatorio (C. 2618 Mosca, C. 3023 Saltamartini, C. 15 Brugger, C. 2413 Caparini, C. 2672 Calabria, C. 2829 Jannone, c. 2993 Reguzzoni, C. 3534 Donadi, C. 3815 Golfo).
Norme concernenti i ruoli e le carriere del personale del Corpo di polizia penitenziaria (C. 1022 Carlucci, C. 1137 Samperi, C. 1542 Tassone, C. 1768 Cassinelli, C. 2486 Catanoso, C. 2961 Vitali).
Disposizioni per il superamento del blocco delle assunzioni nelle pubbliche amministrazioni e per la chiamata dei vincitori e degli idonei nei concorsi (C. 4116 Damiano, C. 4366 Cazzola, C. 4455 Di Pietro).
Norme per la prosecuzione del rapporto di lavoro oltre i limiti di età per il pensionamento di vecchiaia (C. 2671 Cazzola, C. 3343 Santagata, C. 3549 Fedriga, C. 3582 Paladini, C. 4030 Poli).
Norme in favore del personale a contratto in servizio presso le rappresentanze italiane all’estero (C. 111 Angeli, C. 719 Fedi, C. 1632 Di Biagio, C. 1963 Lenzi).
Disposizioni temporanee in materia di contratti di lavoro, concernenti l’introduzione di clausole di flessibilità oraria e di modificazione delle mansioni del lavoratore con l’applicazione di misure indennitarie e l’attuazione di programmi di formazione professionale (C. 4727 Fedriga).
Disciplina del collocamento e del rapporto di lavoro dei centralinisti telefonici e degli operatori della comunicazione con qualifiche equipollenti minorati della vista (C. 375 Volontè, C. 1176 Mancuso, C. 1413 De Angelis, C. 4177 Toto, C. 4821 Schirru).
Disposizioni concernenti la disciplina degli enti gestori di forme obbligatorie di previdenza e assistenza (C. 2715 Damiano e C. 3522 Di Biagio).
Modifiche al decreto legislativo 9 aprile 2008, n. 81, concernenti l’istituzione della figura professionale del progettista della sicurezza (C. 3341 Antonino Foti).
Disposizioni in materia di previdenza per i lavoratori autonomi non esercenti professioni regolamentate (C. 2312 Saglia e C. 2345 Narducci).
Disposizioni per l’adeguamento delle pensioni al costo della vita e per l’unificazione degli istituti di previdenza (C. 4268 Di Pietro).
Modifiche all’articolo 12 del decreto-legge 31 maggio 2010, n. 78, convertito, con modificazioni, dalla legge 30 luglio 2010, n. 122, concernenti i requisiti per l’accesso dei lavoratori e delle lavoratrici al trattamento di pensione e la disciplina della ricongiunzione dei periodi assicurativi dei lavoratori ai fini previdenziali (C. 3692 Gnecchi e C. 3693 Gnecchi).
Disposizioni per l’adeguamento dei trattamenti pensionistici di guerra (C. 637 Polledri, C. 638 Polledri, C. 959 Tenaglia, C. 987 Schirru, C. 1347 Rigoni, C. 1457 Paglia, C. 1719 Rosato, C. 1793 Pelino, C. 1953 Iannarilli).
Estensione del diritto all’assegno supplementare in favore delle vedove dei grandi invalidi per servizio (Testo unificato C. 1421 Paglia, C. 1827 Pelino, C. 2571 Volontè).
Modifica all’articolo 9 della legge 12 marzo 1999, n. 68, in materia di richieste di avviamento dei disabili al lavoro (C. 473 Anna Teresa Formisano).
Disposizioni per la tutela previdenziale dei medici in formazione specialistica (C. 3361 Di Virgilio).
Modifiche alla normativa in materia di assicurazione obbligatoria contro gli infortuni domestici (C. 389 Volontè, C. 1160 Pittelli, C. 4221 Fedriga).
Interventi per il sostegno dell’imprenditoria e dell’occupazione giovanile e femminile e delega al Governo in materia di regime fiscale agevolato (C. 3696 Antonino Foti, C. 4052 Mura, C. 4068 Damiano, C. 4119 Fedriga, C. 4225 Minardo) (Commissioni riunite X e XI).
Segnala, quindi, che le modalità di attuazione del programma (e, in particolare, l’inserimento all’ordine del giorno della Commissione dei provvedimenti già iscritti nel programma) saranno stabilite mediante i calendari dei lavori della Commissione, predisposti – con cadenza settimanale – dall’ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi; il programma potrà, inoltre, essere integrato e aggiornato con l’esame di ulteriori provvedimenti, in relazione alla valutazione della loro urgenza e conformemente alle determinazioni che l’Ufficio di presidenza assumerà nel corso dei mesi di riferimento del programma medesimo.
Comunica, infine, che saranno iscritti all’ordine del giorno: i disegni di legge di conversione di decreti-legge; gli ulteriori atti del Governo sui quali la Commissione sia chiamata ad esprimere un parere; lo svolgimento di interrogazioni in Commissione e di eventuali risoluzioni nel frattempo segnalate; lo svolgimento di interrogazioni a risposta immediata; gli ulteriori progetti di legge assegnati in sede consultiva, sollecitati dalle Commissioni di merito.
La Commissione prende atto.
La seduta termina alle 13.45.
INTERROGAZIONI
Martedì 17 gennaio 2012. – Presidenza del presidente Silvano MOFFA. – Interviene il viceministro del lavoro e delle politiche sociali, Michel Martone.
La seduta comincia alle 13.45.
5-05754 Fedriga: Vigilanza sull’attività e sul funzionamento dell’ENPAPI.
Il viceministro Michel MARTONE risponde all’interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato.
Massimiliano FEDRIGA (LNP), pur ringraziando il rappresentante del Governo per la risposta fornita, ritiene che essa non corrisponda all’ampiezza delle tematiche poste nell’interrogazione. Giudica necessario che il Ministero del lavoro e delle politiche sociali solleciti un intervento del competente Ministero dell’economia e delle finanze affinché si svolga una verifica circa le scelte strategiche, gli investimenti e le spese dell’ENPAPI, soprattutto per quanto riguarda i costi degli organi sociali e quelli sostenuti per l’acquisto della nuova sede. Ritiene essenziale che su tali importanti questioni vi sia la massima chiarezza, al fine di sgomberare il campo da dubbi riguardanti l’esistenza di gravi responsabilità nell’amministrazione dell’Ente in questione, le quali legittimerebbero – nel caso in cui dovessero effettivamente emergere – l’intervento delle autorità giudiziarie. Auspica, in conclusione, l’adozione sollecita di misure che consentano di salvaguardare i versamenti contributivi e i trattamenti pensionistici della categoria di lavoratori in questione.
5-05624 Gatti: Sui controlli per la tutela economica delle lavoratrici madri.
Il viceministro Michel MARTONE risponde all’interrogazione in titolo nei termini riportati in allegato.
Maria Grazia GATTI (PD), nel ringraziare il rappresentante del Governo per la risposta fornita, fa notare che essa fa riferimento a taluni importanti dati riguardanti la percentuale di violazioni riscontrate sul versante della tutela economica delle lavoratrici madri, senza fare cenno, tuttavia, alla quantità di ispezioni e controlli effettuati né alle loro modalità di svolgimento. Ritenuto che l’assenza di tale dato non consenta di valutare in senso compiuto il quadro complessivo della situazione, fa presente che, dagli elementi in suo possesso, sembrerebbe emergere, piuttosto, un progressivo decremento del numero di controlli effettuati, a scapito della salvaguardia dei diritti delle lavoratrici. Dopo avere osservato che l’imminente calendarizzazione delle proposte di legge tese ad una reintroduzione della normativa sul divieto «delle dimissioni in bianco» (provvedimenti già inseriti nella programmazione dei lavori) può costituire l’occasione per approfondire la materia, auspica un confronto tra le forze parlamentari ed il Governo improntato alla serietà e alla disponibilità, in vista dell’elaborazione di un intervento condiviso ed efficace a tutela dei diritti delle donne.
Silvano MOFFA, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all’ordine del giorno.
La seduta termina alle 13.50.
ATTI DEL GOVERNO
Martedì 17 gennaio 2012. – Presidenza del presidente Silvano MOFFA. – Interviene il viceministro del lavoro e delle politiche sociali, Michel Martone.
La seduta comincia alle 13.50.
Schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva 2008/104/CE relativa al lavoro tramite agenzia interinale.
Atto n. 428.
(Seguito dell’esame e rinvio).
La Commissione prosegue l’esame dello schema di decreto legislativo in titolo, rinviato nella seduta dell’11 gennaio 2012.
Il viceministro Michel MARTONE dichiara che è in fase di trasmissione alla Commissione la documentazione relativa all’esito conclusivo del tavolo tra Governo e parti sociali, che – unitamente al materiale prodotto dalle organizzazioni datoriali e sindacali di rappresentanza in occasione delle audizioni effettuate al Senato – potrà fornire utili elementi alla discussione parlamentare. Fatto presente che il Governo attende ora di conoscere gli sviluppi delle riflessioni che saranno svolte in Commissione, prima di stabilire una posizione definitiva sull’argomento, prospetta comunque l’opportunità di inquadrare – a prescindere da quella che sarà la portata del recepimento della direttiva in esame – le questioni connesse al lavoro interinale in un’ottica di più ampio respiro, facendo riferimento anche ad aspetti più generali connessi alla futura riforma del mercato del lavoro, pur nei limiti delle regole e degli indirizzi a livello comunitario.
Maria Grazia GATTI (PD), relatore, ritiene che – per la particolare natura del lavoro interinale, classificabile come una positiva forma di lavoro flessibile sostenuta da forti tutele – il recepimento della normativa comunitaria in materia imponga un’attenzione specifica circoscritta e possibilmente distinta dai futuri interventi sul mercato del lavoro, che, a suo avviso, potranno consentire riflessioni di più ampia portata. Si riserva, dunque, di valutare tutti gli elementi di conoscenza che emergeranno dal dibattito, che potranno essere prospettati nell’ambito della sua proposta di parere anche in vista di eventuali riforme più complessive della materia.
Giuliano CAZZOLA (PdL) fa notare che gli organismi di rappresentanza delle agenzie interinali hanno manifestato, in via informale, talune condivisibili perplessità sul provvedimento, che auspica possano essere tenute in considerazione dal Governo e dal relatore, attesa anche la disponibilità che ritiene di avere colto da quest’ultima in ordine a talune ragionevoli indicazioni provenienti dai soggetti destinatari delle norme. Fa riferimento, in particolare, al tema della rappresentatività sindacale e all’esigenza di tutelare le agenzie dal rischio di determinare una perdita del capitale umano su cui si è investito. Giudica, altresì, importante affrontare la questione del vincolo di causalità di tale fattispecie contrattuale, quanto meno raccomandando al Governo di fare chiarezza circa l’applicazione della normativa vigente, affinché – a prescindere dal tipo di scelte che verranno intraprese (di stampo più o meno «liberista» o «dirigista») – si possano limitare i margini di discrezionalità giuridica dei diversi istituti, che inevitabilmente esaltano il ruolo della magistratura e del corpo forense, nonché ridurre i contenziosi alimentati dalle attuali incertezze applicative.
Maria Grazia GATTI (PD), relatore, intervenendo per una precisazione, dopo avere dichiarato la propria completa disponibilità a valutare con serietà le osservazioni di tutti i soggetti interessati, richiama l’esigenza di prestare attenzione a un fenomeno di dumping esercitato sul territorio nazionale da agenzie di lavoro interinale provenienti da altri Paesi europei, che – utilizzando l’istituto del distacco – somministrano alle aziende numerosi lavoratori italiani formalmente reclutati all’estero, beneficiando in tal modo di un minor costo contributivo. Sottolinea che tale tematica richiede una riflessione urgente, atteso che, allo stato, mancano strumenti giuridici – sia a livello nazionale che europeo – in grado di offrire una tutela adeguata alle agenzie italiane coinvolte.
Silvano MOFFA, presidente, preso atto che non vi sono ulteriori richieste di intervento, ritiene che la votazione del parere di competenza da parte della Commissione possa avere luogo nella prossima settimana, sulla base di una proposta che il relatore potrà predisporre, ove pervenuto alle Camere il prescritto parere della Conferenza unificata.
Rinvia, quindi, il seguito dell’esame ad altra seduta.
La seduta termina alle 14.
SEDE REFERENTE
Martedì 17 gennaio 2012. – Presidenza del presidente Silvano MOFFA. – Interviene il viceministro del lavoro e delle politiche sociali, Michel Martone.
La seduta comincia alle 14.
Trattamenti speciali di disoccupazione in favore dei lavoratori frontalieri italiani in Svizzera rimasti disoccupati a seguito della cessazione del rapporto di lavoro.
Testo unificato C. 3391 Nicola Molteni, C. 3392 Volontè, C. 3616 Narducci.
(Seguito dell’esame e rinvio).
La Commissione prosegue l’esame del provvedimento, rinviato nella seduta del 14 dicembre 2011.
Silvano MOFFA, presidente, ricorda che il 9 novembre 2011 la Commissione ha inviato alle competenti Commissioni parlamentari, per l’espressione del prescritto parere, il testo unificato delle proposte di legge in titolo: da quella data, sono pervenuti i pareri favorevoli delle Commissioni I (Affari costituzionali) e III (Esteri), mentre la V Commissione (Bilancio) ha richiesto al Governo – ai sensi dell’articolo 17, comma 5, della legge 31 dicembre 2009, n. 196 – la predisposizione della relazione tecnica per la quantificazione degli oneri. Considerato che il provvedimento in esame risulta iscritto nel programma dei lavori dell’Assemblea per il mese di febbraio, preannuncia, quindi, che la presidenza si farà carico di sollecitare l’espressione del parere alla V Commissione.
Franco NARDUCCI (PD), auspicata una sollecita espressione del parere da parte della V Commissione, sottolinea l’esigenza di intervenire quanto prima a salvaguardia dei lavoratori frontalieri italiani in Svizzera, che si trovano in condizioni di forte difficoltà a causa della sproporzione tra il loro sistema di ammortizzazione sociale e quello riconosciuto ai cittadini svizzeri, che risulta ardua da accettare in un periodo di crisi come quello attuale. Ricordata la necessità di affrontare anche l’importante questione della retrocessione fiscale con la Svizzera, giudica essenziale e quanto mai urgente il provvedimento in esame, che peraltro appare congruo sotto il profilo della copertura finanziaria.
Silvano MOFFA, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell’esame ad altra seduta.
La seduta termina alle 14.05.
SEDE CONSULTIVA
Martedì 17 gennaio 2012. – Presidenza del presidente Silvano MOFFA. – Interviene il viceministro del lavoro e delle politiche sociali, Michel Martone.
La seduta comincia alle 14.05.
DL 216/2011 Proroga di termini previsti da disposizioni legislative.
C. 4865 Governo.
(Parere alle Commissioni riunite I e V).
(Esame e rinvio).
La Commissione inizia l’esame del provvedimento in titolo.
Cesare DAMIANO (PD), relatore, osserva che il decreto-legge 29 dicembre 2011, n. 216, reca norme per la consueta proroga di termini previsti da disposizioni legislative; il provvedimento è stato significativamente contenuto rispetto ai precedenti decreti di analoga natura, concentrandosi essenzialmente sulla proroga di termini relativi a disposizioni di carattere ordinamentale o procedurale. Pur nel rispetto di questa impostazione, intende peraltro sottolineare che non mancano le opportunità per affrontare temi di grande rilievo sociale e offrire prime risposte per la loro soluzione nonché per il perfezionamento di recenti interventi riformatori di interesse della Commissione, a partire da quello delle pensioni. Evidenziata, peraltro, l’esigenza di procedere speditamente lungo l’iter di esame del provvedimento, auspicando l’espressione del prescritto parere di competenza già nella prevista seduta di domani, in modo da fornire da subito utili elementi alle Commissioni di merito, in prospettiva di un miglioramento del testo, avverte che si soffermerà anzitutto sulle parti direttamente riconducibili alla competenza della Commissione e, in particolare, sugli articoli 1, 6, 15 (commi 1 e 2), 16 (comma 1) e 21 (comma 1).
Con riferimento all’articolo 1, osserva che esso dispone la proroga di alcuni dei termini entro i quali le pubbliche amministrazioni, in base alla legislazione vigente, possono procedere alle assunzioni di personale a tempo indeterminato nell’ambito dei limiti previsti per il turn over (commi da 1 a 3 e comma 5). Evidenzia che si tratta di una proroga dettata dalle difficoltà delle amministrazioni ad assumere entro i termini originariamente previsti, in ragione delle numerose disposizioni normative in materia di dotazioni organiche e di razionalizzazione degli assetti organizzativi, che hanno determinato il blocco delle assunzioni e costretto a rivedere la programmazione del fabbisogno, rallentando il normale svolgimento delle attività e degli adempimenti.
Allo stesso tempo, fa presente che l’articolo 1, al comma 4, proroga al 31 dicembre 2012 l’efficacia delle graduatorie dei concorsi pubblici per assunzioni a tempo indeterminato, relative alle amministrazioni pubbliche soggette a limitazioni delle assunzioni, approvate successivamente al 31 dicembre 2005: si tratta, a suo avviso, di un tema di rilevante interesse per la Commissione, oggetto di un approfondito lavoro istruttorio svolto nell’ambito dell’esame in sede referente delle proposte di legge nn. 4116, 4366, 4455, dal quale è emersa l’esigenza di affrontare con urgenza e forza la problematica dei vincitori ed idonei di concorso, in attesa da tempo di un’assunzione presso le amministrazioni pubbliche interessate. Fa notate che la proroga in questione appare importante, pertanto, in vista dell’adozione di incisive misure rivolte ad assicurare il prima possibile l’assorbimento di tali graduatorie. In tale ottica, auspica che l’iter di dette proposte possa procedere celermente, anche nel confronto con il Governo, al fine di offrire una soluzione organica e definitiva alla questione delle procedure di reclutamento per le pubbliche amministrazioni, superando la logica sempre incerta e parziale delle proroghe.
Osserva che lo stesso comma 4, inoltre, ribadisce l’applicabilità, nei limiti delle risorse previste a legislazione vigente dell’articolo 1, comma 346, lettera e), della legge n. 244 del 2007, il quale ha disposto una serie di autorizzazioni di spesa volte ad assunzioni di personale, anche di qualifica dirigenziale, anche in deroga ai limiti previsti dalla normativa vigente, al fine di potenziare le attività di accertamento, ispettive e di contrasto alle frodi, di soccorso pubblico, di ispettorato e di controllo di altre amministrazioni statali, nonché al fine di ridurre gli oneri derivanti dall’applicazione della normativa sull’equa riparazione in caso di violazione del termine ragionevole del processo.
Fa presente, peraltro, che al comma 6 si prevede l’ulteriore proroga, al 31 dicembre 2012, dei termini di efficacia delle graduatorie per assunzioni a tempo indeterminato relative al personale della Presidenza del Consiglio dei ministri, da ultimo prorogati al 31 dicembre 2011 dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, 28 marzo 2011. Con riferimento a tale ultimo comma, segnala l’opportunità di valutarne un coordinamento con il precedente comma 4, uniformando i termini di decorrenza della proroga dei concorsi, dal momento che, mentre il citato comma 4 dispone una proroga limitata alle graduatorie dei concorsi pubblici approvate successivamente al 31 dicembre 2005, il comma 6 sembrerebbe stabilire una decorrenza antecedente. In questo senso, preannuncia sin d’ora l’intenzione di proporre che la decorrenza, in coerenza con la precedente disposizione di proroga, sia fissata per tutte le graduatorie al 30 settembre 2003.
Segnala poi che l’articolo 6, al comma 1, proroga al 2012 l’efficacia di alcune disposizioni in materia di ammortizzatori sociali contenute nell’articolo 19 del decreto-legge 29 novembre 2008, n. 185. Sottolinea, quindi, che gli istituti interessati dalla proroga sono i seguenti: il trattamento sperimentale, pari all’indennità ordinaria di disoccupazione con requisiti normali per i lavoratori assunti con la qualifica di apprendista; l’utilizzo in via transitoria (per il quadriennio 2009-2012 in luogo del biennio 2009-2010) delle risorse per la tutela dei lavoratori interessati dalla concessione dei trattamenti riguardanti le indennità di disoccupazione ordinaria non agricola con requisiti normali e con requisiti ridotti, nonché del trattamento sperimentale per i lavoratori assunti con la qualifica di apprendista; l’istituto sperimentale di tutela del reddito per i lavoratori a progetto in possesso di determinati requisiti, previsto, in via sperimentale, per il triennio 2009-2011 e attualmente pari al 30 per cento del reddito percepito l’anno precedente.
Fa notare che al comma 2 del citato articolo 6 si prorogano al 31 dicembre 2012 i termini per lo svolgimento di prestazioni di lavoro accessorio, di cui all’articolo 70, commi 1, secondo periodo, e 1-bis, del decreto legislativo n. 276 del 2003, da ultimo già prorogati al 31 dicembre 2011; secondo la relazione illustrativa che accompagna il provvedimento, tale proroga «è motivata dalla necessità di continuare ad assicurare, per tutto l’anno 2012, in ragione della particolare congiuntura economica, l’insieme degli interventi volti a sostenere il reddito e a garantire l’occupazione regolare».
Sottolinea, quindi, l’articolo 15, comma 1, che proroga al 30 giugno 2012 il termine per il rinnovo dei contratti a tempo determinato da parte del Ministero dell’interno per fronteggiare l’eccezionale afflusso di extracomunitari, di cui all’articolo 2, comma 6, del decreto-legge n. 225 del 2010, fermo restando quanto disposto dalla stessa norma: la disposizione in esame, infatti, proroga per sei mesi la durata dei contratti a tempo determinato delle 650 unità di personale impiegate presso gli sportelli unici per l’immigrazione delle prefetture-uffici territoriali del Governo e presso gli uffici immigrazione delle questure. Evidenzia che, secondo la relazione illustrativa al provvedimento, con tale proroga «si intende garantire la piena operatività degli uffici competenti allo svolgimento delle delicate funzioni in materia di immigrazione, uffici che, già fortemente impegnati nel completamento delle complesse procedure di emersione del lavoro irregolare, saranno ulteriormente impegnati nell’attuazione dell’accordo di integrazione (previsto dalla legge n. 94 del 2009 ai fini del rilascio del permesso di soggiorno), la cui entrata in vigore dal prossimo mese di marzo richiederà uno straordinario sforzo organizzativo, con il determinante apporto della matura esperienza professionale ormai acquisita dal personale interessato». Segnala che la stessa relazione illustrativa, nel ribadire quanto disposto dalla norma in esame in ordine alla salvaguardia delle espresse deroghe contenute nel richiamato articolo 2, comma 6, al vincolo di proroga di cui alle disposizioni generali sul lavoro a tempo determinato, fa espresso riferimento ai principi espressi (circolare della Funzione pubblica n. 3 del 19 marzo 2008) in merito all’utilizzo dei contratti a tempo determinato, nonché a quelli relativi all’applicabilità delle disposizioni relative alla stabilizzazione e alla trasformazione dei contratti in parola in rapporti di lavoro a tempo indeterminato (circolare n. 5 del 18 aprile 2008).
Fa quindi presente che il medesimo articolo 15, al comma 2, proroga sino al 31 dicembre 2012 le norme concernenti il personale del Corpo nazionale dei vigili del fuoco collocato in posizione di comando o fuori ruolo presso organi costituzionali, mentre l’articolo 16 prevede la prosecuzione per l’anno 2012 degli investimenti immobiliari degli enti previdenziali previsti dall’articolo 14, comma 3, del decreto-legge n. 39 del 2009, al fine di garantire maggiore rapidità ed efficacia al programma di ricostruzione in Abruzzo. Segnala, infine, l’articolo 21, comma 1, che dispone la proroga, per il personale di Poste Italiane S.p.A. in posizione di comando presso le pubbliche amministrazioni, dei comandi in atto fino alla conclusione delle procedure di inquadramento e comunque non oltre il 31 dicembre 2012.
Preso atto, dunque, delle parti di competenza della Commissione presenti nel testo e considerata la necessità di assicurare una proroga dei termini in relazione a disposizioni di assoluto rilievo in materia di rapporti di lavoro pubblico e privato, ritiene che vi siano le condizioni per un orientamento favorevole, sia pure con le necessarie correzioni, richiamate per quanto concerne l’articolo 1.
Al contempo, si riserva di sottoporre alla Commissione – anche dopo avere verificato l’andamento del dibattito – la possibilità di invitare le Commissioni di merito, che procedono all’esame degli emendamenti, a individuare in questo contesto una soluzione positiva a talune delle problematiche emerse con il decreto-legge di fine anno (cosiddetto «Salva Italia»), con riferimento alla riforma previdenziale. Giudica del tutto evidente, infatti, che il meccanismo introdotto con la riforma abbia prodotto significative criticità: vi è un problema legato alla sostenibilità sociale ed economica delle penalizzazioni per le pensioni di anzianità; vi è la circostanza per cui l’avvenuta eliminazione del sistema delle quote richiederebbe una maggiore gradualità; vi è l’esigenza di affrontare la questione dei differenti regimi della normativa pensionistica tra settore pubblico e settore privato, nonché tra diversi comparti, come, ad esempio, quello della scuola; occorre valutare la sostenibilità della riforma per talune categorie di lavori, come, in particolare, quelli usuranti. Più in particolare, ricorda che – con l’accoglimento di appositi ordini del giorno – il Governo si è impegnato a superare le più evidenti incongruenze della riforma, che rischiano di produrre significativi effetti negativi nei confronti di talune categorie di lavoratori; tale impegno, peraltro, è stato rafforzato dallo stesso Presidente del Consiglio dei ministri, il quale, nella conferenza stampa di fine anno, ha confermato una esplicita promessa in tal senso. Rammenta che, in quella sede, il Presidente ha affermato che «il Ministro Fornero, d’intesa con il dicastero dell’economia e delle finanze, desidera che io dica, a proposito della previdenza, che il Governo, in relazione agli effetti determinati dalla recente riforma, ha adottato misure intese a salvaguardare le situazioni di chi, a seguito della modifica dei requisiti per andare in pensione, è rimasto senza lavoro, senza retribuzione e senza pensione. Tra gli altri ci sono i lavoratori posti in mobilità: stiamo lavorando ad altri casi oltre a quelli previsti, che presentano massima criticità a seguito della riforma adottata; da parte nostra c’è il massimo impegno per evitare situazioni di estrema difficoltà economica, di cui ci rendiamo conto».
Osserva che si tratta, quindi, di superare in modo strutturale il meccanismo di decurtazione dell’assegno pensionistico per i lavoratori che hanno maturato un’anzianità contributiva di 42 anni e un mese per gli uomini, e 41 anni e un mese per le donne, a prescindere dalla loro età anagrafica, nonché di integrare la disciplina delle deroghe per l’applicazione del nuovo sistema pensionistico che tenga conto della particolare condizione di quei lavoratori che, pur con un’età anagrafica prossima ai previgenti limiti per l’accesso alla pensione, rischiano di trovarsi senza stipendio, senza ammortizzatori sociali e con la prospettiva di dover attendere ancora molti anni per poter accedere alla pensione. In questo contesto, giudica essenziale, in primo luogo, assicurare una copertura temporale più adeguata a quelle categorie di lavoratori che abbiano acceduto a procedimenti di allontanamento dal lavoro secondo procedure negoziate collettivamente, spostando dal 4 al 31 dicembre 2011 la data di stipula degli accordi. Inoltre, segnala l’esigenza di evitare che dal sistema di deroghe siano esclusi proprio quei lavoratori più deboli che, operando anche nelle imprese di più piccole dimensioni, per un verso non possono accedere al sistema degli ammortizzatori sociali e, per altro verso, spesso hanno convenuto, attraverso accordi individuali, con il proprio datore di lavoro la risoluzione del rapporto di lavoro, in vista, a legislazione vigente, di un prossimo accesso al trattamento pensionistico; situazione non particolarmente differente riguarda i così detti «esodati» o i «sovranumerari» e i dipendenti delle aziende fallite o in procedura di fallimento. Rileva che una ulteriore esigenza, fortemente sentita dalle stesse organizzazioni sindacali, che ne hanno fatto una richiesta unitaria, è quella di assicurare maggiore gradualità nella convergenza dei sistemi di pensionamento tra uomini e donne.
Al contempo, ritiene che si debba attivare ogni iniziativa atta a risolvere le rilevanti problematiche legate alla soppressione – prevista dal decreto-legge n. 201 del 2011 – di INPDAP ed ENPALS e il trasferimento delle relative funzioni a INPS, affinché il passaggio delle competenze dei due enti soppressi verso l’INPS avvenga secondo uno schema più articolato, per agevolare la gestione della fase transitoria; in questo ambito, in particolare, raccomanda di prevedere una gradualità operativa nella gestione delle fasi di transizione, che assicuri tra l’altro la tutela dei posti di lavoro per gli oltre 700 dipendenti INPDAP, in esubero rispetto alla attuale pianta organica, in quanto, diversamente, si genererebbe una grave turbativa nel settore del pubblico impiego, in un momento così delicato per l’economia e per il mercato del lavoro.
Auspica, in conclusione, che con la collaborazione del Governo e con il sostegno di tutte le forze politiche questi impegni possano essere rispettati sin dal provvedimento in esame: la particolare contingenza economica, a suo avviso, deve spingere tutti, Governo, forze politiche, forze sociali, a sostenere in ogni occasione di confronto, quindi anche in occasione di provvedimenti che apparentemente hanno un contenuto e un impianto meno significativo, quelle soluzioni che possano far fare un passo in avanti sulla via del risanamento e dell’equità. Per tali ragioni, giudica non ancora chiuso il capitolo sulle pensioni.
Giuliano CAZZOLA (PdL), alla luce delle considerazioni testé svolte dal relatore, si chiede se il Governo in carica possa ancora godere della fiducia di tutti i partiti che compongono la maggioranza parlamentare, considerato che su talune importanti tematiche previdenziali sembrano emergere significative differenze di vedute. Dichiara, a titolo personale, di condividere pienamente l’operato del Governo in tale settore, giudicando chiuso, allo stato, il discorso sulla riforma previdenziale, fatta eccezione per taluni limitati interventi – realizzabili anche attraverso specifici emendamenti al provvedimento in esame – volti a salvaguardare la posizione di determinati soggetti disagiati, che rischiano di rimanere senza stipendio, pensione o trattamento di integrazione salariale. Fa notare, al riguardo, che la stessa Commissione, in occasione dell’espressione del parere sul recente decreto-legge cosiddetto «Salva Italia», recante la riforma pensionistica, manifestò semplicemente l’esigenza di introdurre una gradualità in materia di penalizzazioni – unitamente ad interventi su rivalutazione dei trattamenti e maturazione dei requisiti pensionistici – senza fare riferimento al loro «superamento», che richiederebbe un vero e proprio stravolgimento dell’impianto della riforma. Giudica altresì inaccettabile far passare il contenuto di taluni ordini del giorno presentati in Assemblea su tale materia come il risultato di un impegno comune assunto da un’intera maggioranza, ricordando che sul punto la Commissione si è espressa con un orientamento diverso e che qualsiasi atto di indirizzo è ascrivibile esclusivamente alla responsabilità dei deputati sottoscrittori e al loro rapporto con il Governo. Osserva, peraltro, che le legittime osservazioni svolte dalla Commissione in sede consultiva sulla richiamata manovra economica sono state in gran parte già recepite dal Governo, ribadendo che restano da affrontare solamente alcuni nodi connessi all’equità di certe forme di intervento.
Antonino FOTI (PdL) ritiene che la questione previdenziale sia da considerare aperta, finché sussistono margini di intervento sul testo in esame, in presenza della disponibilità a confrontarsi da parte del Governo e dei gruppi parlamentari. Giudica importante, pertanto, non lasciare nulla di intentato, nel presupposto che qualsiasi ipotesi di intervento che miri a salvaguardare la posizione previdenziale di taluni soggetti, particolarmente penalizzati dall’ultima riforma pensionistica, possa contribuire a garantire una maggiore equità sociale degli interventi di risanamento economico adottati dal Governo.
Giovanni PALADINI (IdV) ritiene opportuno sfruttare l’occasione dell’esame del presente provvedimento per migliorare gli effetti della recente riforma previdenziale, affrontando talune importanti questioni di equità sociale riguardanti, in particolare, i temi delle penalizzazioni dei trattamenti e dell’innalzamento dei requisiti anagrafici, soprattutto salvaguardano la posizione di taluni soggetti deboli. Giudica altresì opportuno affrontare nell’ambito del presente provvedimento talune altre importanti problematiche, concernenti, ad esempio, l’assorbimento delle graduatorie dei concorsi pubblici, al fine di introdurre anche nel settore pubblico elementi di maggiore tutela nei confronti di categorie in difficoltà.
Ivano MIGLIOLI (PD) osserva che talune importanti questioni poste al fine di richiamare l’esigenza di una maggiore equità sociale degli interventi previdenziali (riferiti, in particolare, al tema delle penalizzazioni e delle rivalutazioni dei trattamenti), in prospettiva di una maggiore tutela dei soggetti più deboli, non possono che trovare la condivisione di tutti i gruppi, dal momento che non richiedono uno stravolgimento della riforma pensionistica, ma solo taluni aggiustamenti, seppur di un certo rilievo. Non condividendo, pertanto, lo spirito polemico del deputato Cazzola, di cui apprezza in ogni caso l’onestà intellettuale, auspica che si possa raggiungere una convergenza su questi importanti punti, recuperando quei concetti di gradualità e progressività di cui si è fatta portatrice l’intera Commissione in occasione dell’esame in sede consultiva dell’ultima manovra economica del Governo.
Silvano MOFFA, presidente, essendo ripresi i lavori dell’Assemblea, invita i deputati interessati a intervenire nella seduta già convocata per la giornata di domani.
Rinvia, quindi, il seguito dell’esame ad altra seduta.
La seduta termina alle 14.35.