SEDE REFERENTE
Giovedì 14 aprile 2011. – Presidenza del presidente Silvano MOFFA.
La seduta comincia alle 9.05.
Disposizioni in materia di totalizzazione dei periodi assicurativi e di estensione del diritto alla pensione supplementare.
C. 3871 Gnecchi.
(Seguito dell’esame e rinvio – Abbinamento del progetto di legge C. 4260 Cazzola).
La Commissione prosegue l’esame del provvedimento in titolo, rinviato nella seduta del 23 marzo 2011.
Silvano MOFFA, presidente, nel ricordare che nella giornata di oggi è prevista la prosecuzione dell’esame preliminare della proposta di legge in titolo, comunica che – dopo l’ultima seduta – è stata nel frattempo assegnata alla Commissione anche la preannunziata proposta di legge C. 4260 Cazzola: poiché tale proposta verte su materia identica a quella recata dal progetto di legge n. 3871, la presidenza ne ha disposto l’abbinamento, ai sensi dell’articolo 77, comma 1, del Regolamento.
Giuliano CAZZOLA (PdL) illustra sinteticamente la propria proposta di legge C. 4260, facendo notare che essa presenta un contenuto molto simile a quello del progetto di legge C. 3871, anche se, a differenza di quest’ultimo, prevede di conferire una delega al Governo per la disciplina degli interventi diretti a risolvere le problematiche in oggetto.
Fa presente che la delega in questione intende rimuovere il limite dei tre anni per quanto riguarda la possibilità di totalizzazione e stabilire, nel solo caso dei lavoratori a cui si applichi il sistema misto, la conversione di tutti i contributi cumulati al metodo contributivo, sottoponendoli, però, alle norme di cui alla legge 8 agosto 1995, n. 335, per quanto concerne il calcolo della prestazione, al fine di superare la normativa vigente in materia, che appare, allo stato, penalizzante per i lavoratori e sostanzialmente disincentivante. Rileva, inoltre, che la sua proposta di legge mira a garantire il calcolo con il sistema retributivo per i soggetti che avevano maturato 18 anni di contributi alla data del 31 dicembre 1995.
Auspica, in conclusione, che sul merito dei provvedimenti in esame possa convergere il consenso dell’intera Commissione, trattandosi di porre rimedio a problematiche oggettive e importanti, il cui superamento porterà benefici a numerosi lavoratori oggi in difficoltà.
Marialuisa GNECCHI (PD), intervenendo ad integrazione delle considerazioni già svolte nelle precedenti sedute, manifesta la propria soddisfazione per l’abbinamento della proposta di legge C. 4260 Cazzola, di cui condivide sostanzialmente il contenuto, atteso che essa, rispetto a problematiche previdenziali ormai note, individua soluzioni analoghe a quelle previste dalla propria proposta di legge C. 3871. Ritiene importante che su questioni riguardanti la totalizzazione vi sia la piena condivisione dei gruppi, considerato che appare necessario garantire un futuro migliore ai giovani, ma anche intervenire con urgenza a sostegno di talune categorie di lavoratori, gravemente danneggiate da misure adottate dal Governo nella manovra economica del luglio 2010, in materia di ricongiunzione onerosa dei contributi previdenziali. Giudica, pertanto, fondamentale favorire il ricorso alla totalizzazione, prevedendo la facoltà per i lavoratori di cumulare i periodi assicurativi non coincidenti, di qualsiasi durata, al fine del conseguimento di un’unica pensione, facendo altresì salvo il sistema di calcolo retributivo della pensione a chi aveva maturato il requisito contributivo pari o superiore a diciotto anni, al 31 dicembre 1995. Osserva, tuttavia, che il progetto di legge C. 3871 – a differenza di quello testé abbinato, che peraltro assume le caratteristiche di una proposta di «legge delega» – prevede anche la possibilità di costituire una pensione di vecchiaia supplementare, formata dalle contribuzioni non utilizzate per il calcolo della pensione stessa, al fine di garantire reciprocità tra forme previdenziali per la costituzione della prestazione previdenziale (attualmente prevista per la pensione supplementare da contribuzione versata all’INPS per i titolari di pensione dell’INPDAP, ma non viceversa). Evidenzia, quindi, che tali disposizioni vengono incontro alle esigenze dei lavoratori, riconoscendo valore all’intera contribuzione versata nel corso della propria attività lavorativa, prestando una particolare attenzione soprattutto al futuro dei giovani, atteso l’alto grado di precarietà raggiunto dalle loro carriere professionali, che li spinge a cambiare frequentemente posto di lavoro e a versare contributi presso fondi differenti. Nel condividere le considerazioni del deputato Cazzola circa il carattere disincentivante dell’attuale normativa in materia di calcolo della totalizzazione, ricorda poi che il precedente Governo di centrosinistra è già intervenuto sulla materia, modificando in senso più favorevole ai lavoratori la disciplina in materia, attraverso la riduzione della durata minima dei periodi di contribuzione totalizzabili, al fine di assicurare pensioni più eque ai soggetti più deboli del mercato del lavoro. Riservandosi, quindi, di valutare eventuali suggerimenti e proposte di modifica e confidando sull’esistenza di un accordo di massima tra i gruppi, auspica un confronto serio e meditato sui testi in esame, nella prospettiva dell’elaborazione di un provvedimento ampiamente condiviso.
A conclusione del proprio intervento, intende esprimere, peraltro, forti dubbi in ordine all’opportunità di delegare al Governo – come previsto dalla proposta di legge C. 4260 – la soluzione normativa della questione in oggetto, considerati i tempi lunghi e la complessità dei procedimenti previsti per l’esercizio delle funzione legislativa delegata: a fronte della necessità di intervenire con urgenza su un tema delicato come quello in esame, auspica infatti che, parallelamente all’intervento in esame, si possa giungere anche all’elaborazione di misure che dispieghino la loro efficacia quanto prima, considerato che, nei prossimi mesi, in assenza di un intervento adeguato, molti lavoratori – tra i quali cita gli elettrici e telefonici, ma non solo – si troveranno a dover versare migliaia di euro per la ricongiunzione dei contributi, in vista dell’accesso al trattamento pensionistico.
Massimiliano FEDRIGA (LNP), nel riservarsi di approfondire ulteriormente il contenuto dei provvedimenti in esame, considerata la sostanziale convergenza dei gruppi sull’esigenza di porre rimedio con urgenza a importanti problematiche previdenziali, auspica che – anche parallelamente all’istruttoria sui progetti di legge abbinati – si possa accelerare l’analisi delle questioni più urgenti, in modo da scongiurare il rischio che talune categorie di lavoratori – tra i quali cita gli elettrici e telefonici – siano costrette, a breve, a pagare somme ingenti per ricongiungere contributi versati presso fondi diversi.
Silvano MOFFA, presidente, ricorda che – come a molti è già noto – il Ministro del lavoro e delle politiche sociali ha recentemente attivato un tavolo sul tema delle ricongiunzioni onerose, proprio al fine di individuare nel più breve tempo possibile soluzioni adeguate alle problematiche appena richiamate. Osserva, pertanto, che si tratterà ora di valutare, nell’ambito dell’ufficio di presidenza integrato dai rappresentanti dei gruppi, le modalità più congrue di raccordo tra i lavori della Commissione e la predetta sede di confronto individuata dall’Esecutivo, ferma restando l’assoluta opportunità di proseguire, nel frattempo, l’esame dei provvedimenti abbinati, il cui seguito è già previsto anche per la prossima settimana.
Rinvia, quindi, il seguito dell’esame ad altra seduta.
Sui lavori della Commissione.
Amalia SCHIRRU (PD) segnala che nei giorni scorsi si è verificato un nuovo incidente mortale presso lo stabilimento della Saras in Sardegna, che ha causato una vittima e due feriti. Nell’evidenziare che non si tratta del primo episodio di questa gravità che ha luogo presso gli stabilimenti di tale azienda, richiama l’esigenza che la Commissione attivi quanto prima una verifica da parte dei competenti organi ministeriali preposti ai controlli sui luoghi di lavoro, al fine di valutare l’effettivo rispetto delle condizioni di sicurezza presso tali impianti e scongiurare il ripetersi di tragedie di questa portata. Chiede, inoltre, alla presidenza di valutare l’opportunità che anche la XI Commissione possa approfondire meglio l’episodio e valutare nel complesso la problematica della sicurezza presso gli stabilimenti interessati, secondo le modalità che saranno ritenute più opportune, eventualmente programmando un ciclo di audizioni informali nonché un eventuale sopralluogo sul territorio, in tal modo proseguendo anche il lavoro già svolto dalla Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno degli infortuni sul lavoro, istituita presso il Senato.
Silvano MOFFA, presidente, prende atto della questione appena posta, che giudica meritevole della massima attenzione: a tal fine, assicura che essa potrà essere valutata e approfondita nella prossima riunione dell’ufficio di presidenza integrato dai rappresentanti dei gruppi.
La seduta termina alle 9.20.
SEDE CONSULTIVA
Giovedì 14 aprile 2011. – Presidenza del presidente Silvano MOFFA.
La seduta comincia alle 9.20.
DL 27/2011: Misure urgenti per la corresponsione di assegni una tantum al personale delle forze di polizia, delle Forze armate e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco.
C. 4220 Governo.
(Parere alle Commissioni riunite I e IV).
(Seguito dell’esame e conclusione – Parere favorevole).
La Commissione prosegue l’esame del provvedimento in titolo, rinviato nella seduta di ieri.
Silvano MOFFA, presidente, comunica che nel pomeriggio di ieri è stato trasmesso il testo del provvedimento in titolo, come risultante al termine dell’esame degli emendamenti presso le Commissioni riunite I e IV. In proposito, avverte che il relatore ha predisposto una proposta di parere favorevole sul predetto testo (vedi allegato 1) e che è stata presentata una proposta alternativa di parere da parte del deputato Paladini (vedi allegato 2).
Giuseppe BERRETTA (PD) fa presente che il suo gruppo, pur non potendo dichiararsi contrario al riconoscimento di un beneficio economico aggiuntivo a favore del personale del comparto difesa-sicurezza, tenuto anche conto della sua specificità, giudica comunque insufficiente, dal punto di vista quantitativo e metodologico, il provvedimento in esame, che peraltro presenta taluni aspetti normativi che avrebbero potuto essere più chiari e meglio definiti. Nel richiamare le considerazioni critiche espresse nella seduta di ieri, auspica che esse possano trovare una soluzione positiva nel prosieguo dell’esame parlamentare del provvedimento, facendo anche seguito ai segnali di apertura mostrati dalle Commissioni di merito nella giornata di ieri (con l’approvazione di alcune proposte emendative) e confermati oggi, nel corso dell’esame in sede consultiva del testo da parte della Commissione, dallo stesso relatore, nella cui proposta di parere favorevole si riprendono alcuni dei suggerimenti proposti dall’opposizione.
Per le ragioni esposte, preannuncia quindi l’astensione del suo gruppo sulla proposta di parere del relatore.
Massimiliano FEDRIGA (LNP) ritiene che le misure contenute nel provvedimento in esame costituiscano un riconoscimento dovuto nei confronti di un importante comparto del pubblico impiego, testimoniando il grande impegno assunto dal Governo su tale versante, nonostante le evidenti difficoltà economiche determinate dalla crisi in atto. Si tratta, a suo avviso, di un forte segnale lanciato al Paese, con il quale l’Esecutivo intende confermare il proprio sostegno ai soggetti più esposti sul fronte dell’ordine pubblico e della sicurezza.
Preannuncia, per tali motivazioni, il voto favorevole del suo gruppo sulla proposta di parere favorevole del relatore.
Antonino FOTI (PdL), relatore, evidenzia che la sua proposta di parere favorevole, appena presentata, ha inteso recepire gran parte delle osservazioni svolte dai gruppi nel corso del dibattito, nel presupposto che sul tema della tutela della specificità del comparto sicurezza-difesa vi sia la massima condivisione possibile tra tutti gli schieramenti politici. Precisa, peraltro, che anche la proposta di parere alternativa presentata dal deputato Paladini – sollevando i medesimi temi – non risulta sostanzialmente difforme dalla sua proposta di parere favorevole, di cui raccomanda, pertanto, l’approvazione da parte della Commissione.
Silvano MOFFA, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, avverte che sarà ora posta in votazione la proposta di parere del relatore; in caso di sua approvazione, risulterà conseguentemente preclusa la proposta alternativa di parere del deputato Paladini.
La Commissione approva la proposta di parere del relatore, risultando conseguentemente preclusa la proposta alternativa di parere del deputato Paladini.
La seduta termina alle 9.30.
SEDE CONSULTIVA
Mercoledì 13 aprile 2011. – Presidenza del presidente Silvano MOFFA.
La seduta comincia alle 15.20.
DL 27/2011: Misure urgenti per la corresponsione di assegni una tantum al personale delle forze di polizia, delle Forze armate e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco.
C. 4220 Governo.
(Parere alle Commissioni riunite I e IV).
(Seguito dell’esame e rinvio).
La Commissione prosegue l’esame del provvedimento in titolo, rinviato nella seduta di ieri.
Giuseppe BERRETTA (PD) osserva che il provvedimento in esame è stato adottato dal Governo per riparare ai danni derivanti da precedenti scelte incongrue in materia di blocco degli stipendi del personale del pubblico impiego, assunte nella manovra economico-finanziaria del luglio 2010. Nel far notare, quindi, che l’Esecutivo in carica – con il provvedimento in esame – intende far passare l’idea per la quale il riconoscimento dei diritti di una importante categoria di lavoratori può avvenire solo grazie a benevole concessioni del Governo, denuncia l’oscurità delle norme contenute nel decreto-legge, che non determinano criteri, entità e tempi dell’erogazione dei contributi.
Esprime, poi, forti perplessità in ordine alle modalità di attuazione delle disposizioni in esame, sia per quanto riguarda le coperture finanziarie, sia per quanto riguarda le modalità di corresponsione dell’una tantum in questione. Quanto ai profili di copertura, rileva che si utilizzano fonti di finanziamento già destinate ad altre importanti finalità, atteso che si attingono risorse dal «Fondo giustizia» e si utilizzano anche somme già stanziate per l’attuazione del progetto di riallineamento delle carriere del comparto difesa-sicurezza; in ordine agli aspetti connessi alle modalità di corresponsione dei benefici, paventa poi il rischio che possano esservi discriminazioni tra i lavoratori, soprattutto a svantaggio di coloro che matureranno il diritto negli anni successivi all’entrata in vigore della legge, anche considerato che nel provvedimento si prevede una diminuzione a scalare, negli anni, delle risorse finanziarie.
In conclusione, nel giudicare insufficienti le misure recate dal testo in esame, chiede al relatore chiarimenti circa la rilevanza ai fini previdenziali dei benefici previsti del provvedimento in esame.
Massimiliano FEDRIGA (LNP), nel precisare che non sussiste alcun dubbio circa l’efficacia delle misure in esame anche ai fini previdenziali, manifesta soddisfazione per l’intervento in oggetto, con il quale l’Esecutivo in carica, pur in presenza di evidenti difficoltà economiche, ha inteso offrire un sostegno significativo ad un importante comparto della pubblica amministrazione. Osserva, inoltre, che – poiché non si registrano significativi passi in avanti nell’iter di esame del più volte richiamato provvedimento di riforma delle carriere, pendente da tempo presso le Commissioni riunite I e IV – risulta comunque apprezzabile che il Governo abbia inteso adottare da subito misure a favore del personale delle forze dell’ordine, in attesa di un intervento più complessivo, che potrà ben essere attuato successivamente.
Giovanni PALADINI (IdV), intervenendo per una integrazione rispetto all’intervento già svolto nella seduta di ieri, ribadisce le proprie perplessità in ordine alle modalità di finanziamento dell’intervento normativo in esame, sottolineando l’irrazionalità della scelta di utilizzare, allo scopo, risorse destinate all’attuazione della riforma delle carriere del personale del comparto sicurezza-difesa. Nel ribadire che il provvedimento in esame presenta una valenza risarcitoria rispetto a scelte incostituzionali assunte dal Governo nell’ultima manovra economica, laddove si è imposto un blocco stipendiale suscettibile di colpire anche gli avanzamenti di carriera avvenuti mediante concorso pubblico, far notare che il suo gruppo si riserva di presentare una proposta di parere alternativo, alla quale fa rinvio per una più esauriente definizione della posizione complessiva sull’argomento.
Auspica, infine, che il relatore, nella proposta di parere che si accinge a predisporre – oltre ad accogliere con favore la previsione di un riconoscimento economico aggiuntivo a favore del personale in questione – possa fare riferimento anche all’esigenza di proseguire l’iter delle proposte di legge in materia di riordino dei ruoli e delle carriere del comparto sicurezza e difesa, attualmente in discussione presso le Commissioni riunite I e IV.
Silvano MOFFA, presidente, ricordato che sono ancora in corso di esame presso le Commissioni riunite I e IV gli emendamenti riferiti al presente provvedimento, avverte che la votazione del parere di competenza potrà avere luogo nella seduta già convocata per domani.
Rinvia, quindi, il seguito dell’esame ad altra seduta.
La seduta termina alle 15.40.
SEDE CONSULTIVA
Martedì 12 aprile 2011. – Presidenza del vicepresidente Giuliano CAZZOLA indi del presidente Silvano MOFFA.
La seduta comincia alle 14.20.
Sull’ordine dei lavori.
Maria Grazia GATTI (PD) ricorda che la Commissione ha da poco approvato, con l’assenso del Governo, una risoluzione riguardante i lavoratori impiegati con contratti di somministrazione presso gli enti previdenziali, la quale, oltre ad individuare un periodo transitorio necessario all’adozione di misure volte ad evitare interruzioni di continuità occupazionale, impegna l’Esecutivo ad assumere le iniziative di competenza al fine di permettere la prosecuzione dell’impiego di tali lavoratori. In proposito, ricorda peraltro che la possibile presentazione di una proposta emendativa riferita al primo provvedimento utile all’esame del Parlamento, già preannunciata da taluni gruppi, rischia di rappresentare un rimedio tardivo e, soprattutto, un intervento promosso da soggetti diversi dall’Esecutivo, che invece ha assunto un preciso impegno in materia.
Alla luce di quanto testé esposto, ritiene che, a fronte di un chiaro indirizzo rivolto dal Parlamento al Governo, spetti ora a quest’ultimo tradurre con la massima urgenza in atti concreti quanto sollecitato in sede parlamentare, anche considerato che tra pochi giorni si esauriranno gli effetti dei provvedimenti transitori assunti dall’INPS, proprio a seguito della richiamata risoluzione. Nel dichiarare che si sarebbe attesa una maggiore sollecitudine del Governo su tale argomento, auspica pertanto che si possa intervenire nell’immediato per far fronte a tale esigenza.
Nedo Lorenzo POLI (UdC) ritiene che il Parlamento, con l’approvazione della risoluzione appena richiamata, abbia svolto compiutamente il proprio ruolo di indirizzo verso il Governo, nel tentativo di affrontare l’importante questione della scadenza dei contratti di somministrazione dei lavoratori impiegati presso l’INPS. Nel far notare che, grazie a tale atto d’indirizzo, si è riusciti a posticipare di qualche settimana la cessazione di questi contratti, auspica un intervento urgente del Governo affinché dalla fase transitoria (la cui efficacia si esaurirà nei prossimi giorni) si possa passare ad un regime definitivo, che contempli la prosecuzione dell’impiego di tali lavoratori.
Giuliano CAZZOLA, presidente, ritiene che le questioni richiamate dai deputati intervenuti siano meritevoli di attenzione da parte della Commissione, che potrà valutare l’opportunità di svolgere eventuali approfondimenti di merito nell’ambito dell’ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, la cui prossima riunione è fissata per domani. Auspica, in particolare, che si possa individuare una soluzione definitiva al problema, fornendo all’INPS e al Governo strumenti normativi cogenti rispetto alla problematica in esame.
Cesare DAMIANO (PD) coglie l’occasione del corrente dibattito per porre all’attenzione della Commissione anche un’ulteriore questione – che giudica in qualche modo collegata a quella testé ricordata dai deputati intervenuti – riguardante i vincitori e gli idonei dei concorsi pubblici. In proposito, sollecita la calendarizzazione di una proposta di legge a sua prima firma (A.C. 4116), recante disposizioni per il superamento del blocco delle assunzioni nelle pubbliche amministrazioni e per la chiamata dei vincitori e degli idonei nei concorsi indetti dalle medesime, che peraltro risulta già iscritta nel vigente programma dei lavori della Commissione, con inizio dell’esame previsto per il mese di aprile. Rileva, infatti, che l’argomento presenta profili di massima delicatezza, che richiedono una profonda riflessione da parte delle istituzioni, anche considerato che talune misure tese a prorogare l’efficacia delle graduatorie contenute in provvedimenti d’urgenza (ad esempio, il cosiddetto decreto «milleproroghe») esauriranno i propri effetti nel giro di qualche mese. Invita, quindi, anche gli altri gruppi a svolgere un approfondimento sul tema, al fine di verificare l’eventuale possibilità di elaborare proprie proposte di legge vertenti sulla materia.
Giuliano CAZZOLA, presidente, ribadisce che qualsiasi ulteriore valutazione sulle questioni emerse potrà essere svolta nella prossima riunione dell’Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi.
Maria Grazia GATTI (PD), intervenendo per una precisazione, ritiene che, a causa della particolare ristrettezza dei tempi, non sia possibile affrontare la questione dei lavoratori in somministrazione degli enti previdenziali nell’ambito dell’esame di un eventuale disegno di legge pendente alla Camera, ribadendo che sulla questione è ormai dovere del Governo intervenire con la massima urgenza.
Giovanni PALADINI (IdV) si associa alle considerazioni appena svolte, sottolineando l’importanza di giungere con la massima urgenza all’adozione di misure concrete che risolvano i problemi occupazionali dei lavoratori in oggetto.
Giuliano CAZZOLA, presidente, preso atto delle ulteriori sollecitazioni pervenute alla presidenza, invita nuovamente i rappresentanti dei gruppi a formulare le proprie considerazioni nell’ambito dei lavori degli organismi preposti alla programmazione dei lavori della Commissione, assicurando comunque che provvederà ad informare personalmente il presidente della Commissione stessa delle questioni sinora emerse.
DL 27/2011: Misure urgenti per la corresponsione di assegni una tantum al personale delle forze di polizia, delle Forze armate e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco.
C. 4220 Governo.
(Parere alle Commissioni riunite I e IV).
(Esame e rinvio).
La Commissione inizia l’esame del provvedimento in titolo.
Antonino FOTI (PdL), relatore, osserva che la XI Commissione è chiamata ad esprimere alle Commissioni riunite I e IV un parere, per quanto di competenza, sul disegno di legge di conversione in legge del decreto-legge n. 27 del 2011, emanato dal Governo al fine di attribuire un riconoscimento economico aggiuntivo al personale delle Forze di polizia, delle Forze armate e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, fortemente impegnato – soprattutto nel corso degli ultimi anni – in una significativa attività di prevenzione e vigilanza, oltre che nello svolgimento di delicati incarichi di sicurezza pubblica, non soltanto sul territorio italiano, ma anche all’estero. Fa presente che il provvedimento in esame, dando seguito a precisi impegni assunti dallo stesso Governo anche in sede parlamentare, mira a dare maggiore concretezza al principio di «specificità» del comparto sicurezza e difesa – già previsto dalla legge 4 novembre 2010, n. 183 (cosiddetto «collegato lavoro») – la cui attuazione sul piano pratico non può non riguardare, a suo avviso, anche gli aspetti connessi al trattamento economico, pur nell’ambito di una politica di equilibrio della spesa pubblica, alla quale, in ogni caso, il comparto non si è sottratto. Ricorda, infatti, che anche il personale del comparto sicurezza e difesa è stato interessato dagli effetti del decreto-legge n. 78 del 2010 (in particolare, dell’articolo 9, commi 1 e 21), che ha previsto un severo contenimento della spesa nel settore del pubblico impiego, rispetto al quale, tuttavia, proprio alla luce della richiamata specificità del comparto, è stato previsto un distinto fondo destinato al finanziamento di misure perequative (Fondo del comparto sicurezza, difesa e soccorso pubblico).
Per le ragioni esposte, fa notare che il provvedimento in esame – composto di 2 articoli – estende anzitutto la durata del predetto Fondo (che diventa triennale e non più biennale) e ne dispone un incremento, in misura pari a 115 milioni di euro per ciascuno degli anni 2011, 2012 e 2013: in tal modo, dunque, il Fondo raggiunge un ammontare complessivo di 505 milioni di euro (195 milioni per ciascuno degli anni 2011 e 2012 e 115 milioni per l’anno 2013). Rileva, inoltre, che il comma 2 del medesimo articolo 1 prevede la possibilità di una successiva, ulteriore, integrazione (con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze, adottato di concerto con i Ministri della difesa e dell’interno) del citato Fondo, contemplando due diverse fonti di tale finanziamento aggiuntivo, rispettivamente in favore del personale delle Forze armate e in favore del personale delle Forze di polizia e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco. Mette in evidenza, pertanto, che – alla luce dell’integrazione del Fondo – il comma 3 dell’articolo 1 del decreto-legge in esame prevede conseguentemente di destinare le relative risorse alla corresponsione di assegni una tantum al personale delle Forze armate, delle Forze di polizia e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco: il provvedimento riconosce, tra i beneficiari dell’assegno, sia il personale in regime di diritto pubblico interessato dal blocco dei meccanismi di adeguamento retributivo e degli automatismi stipendiali, sia quello nei cui confronti ha trovato applicazione il blocco della progressione economica in base al decreto-legge n. 78 del 2010. Osserva, infine, che le misure dei richiamati assegni una tantum, nonché la ripartizione delle risorse disponibili tra le amministrazioni interessate, saranno definite successivamente, con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta dei Ministri competenti, secondo le procedure previste dall’articolo 8, comma 11-bis, del più volte richiamato decreto-legge n. 78.
In conclusione, preso atto dell’importanza di questo intervento economico-normativo e dei profili di stretta attinenza rispetto alle competenze della XI Commissione, preannuncia l’intenzione di proporre l’espressione di un parere favorevole sul provvedimento in esame, ferma restando l’opportunità di valutare le eventuali modifiche che potranno essere apportate al testo dalle Commissioni di merito, nella fase di esame degli emendamenti. Nel frattempo, auspica che possa svolgersi un articolato e approfondito dibattito sul testo in esame, il quale, mirando a tutelare la specificità di un settore importante del pubblico impiego, appare quanto mai meritevole di un ampio consenso tra i gruppi.
Giovanni PALADINI (IdV) fa notare che il provvedimento in esame, nel prevedere la corresponsione di assegni una tantum al personale delle Forze armate, delle Forze di polizia e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, contiene misure tendenti a compensare solo parzialmente i blocchi stipendiali previsti dal decreto-legge 78 del 2010. In proposito, rileva che tali misure di contenimento della spesa pubblica (effettuate con l’ultima manovra economica dal Governo) si sono rivelate ampiamente sbagliate e irragionevoli rispetto alla specificità del comparto difesa e sicurezza, atteso che esse hanno inciso anche su dinamiche retributive connesse ad avanzamenti di ruolo e a cambi di funzioni. Osserva, inoltre, che per il finanziamento delle disposizioni in esame si attinge a risorse in precedenza già stanziate per il progetto di riordino delle carriere di tale personale, disegno più complessivo di riforma contemplato da altri provvedimenti pendenti presso le Commissioni riunite I e IV della Camera dei deputati, che, essendo volti a dare un definitivo assetto al regime economico e giuridico di tali lavoratori, risultano, a suo avviso, meritevoli di maggiore attenzione.
Per tali ragioni, pur giudicando opportuno adottare nell’immediato le misure di perequazione previste dal provvedimento in esame – che valuta, tuttavia, in termini ampiamente insufficienti – nei confronti di un personale ingiustamente danneggiato dalle recenti iniziative adottate dal Governo, ritiene necessario che il loro finanziamento non avvenga sottraendo le risorse destinate all’intervento normativo sulle carriere del personale delle forze dell’ordine. Preannuncia, dunque, la presentazione di una proposta di parere alternativa a quella del relatore, nel presupposto che questi – secondo quanto emerge dalla sua relazione introduttiva odierna – si limiti a proporre alla Commissione l’espressione di un parere favorevole senza ulteriori rilievi di merito: appare infatti essenziale, a suo giudizio, offrire una tutela efficace e adeguata ai lavoratori interessati, che attendono da tempo il giusto riconoscimento della loro particolare posizione nell’ambito della pubblica amministrazione.
Silvano MOFFA, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell’esame ad altra seduta.
La seduta termina alle 14.40.
INDAGINE CONOSCITIVA
Martedì 12 aprile 2011. – Presidenza del presidente Silvano MOFFA.
La seduta comincia alle 14.40.
Indagine conoscitiva sul mercato del lavoro tra dinamiche di accesso e fattori di sviluppo.
(Deliberazione).
Silvano MOFFA, presidente, avverte che, sulla base di quanto convenuto nella riunione dell’ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, del 6 aprile 2011, è stata acquisita l’intesa con il Presidente della Camera, ai sensi dell’articolo 144 del Regolamento, per lo svolgimento di un’indagine conoscitiva sul mercato del lavoro tra dinamiche di accesso e fattori di sviluppo.
Propone, pertanto, di procedere alla deliberazione della predetta indagine conoscitiva, nei tempi e con le modalità illustrate nel relativo programma (vedi allegato).
La Commissione approva, quindi, la proposta del Presidente.
La seduta termina alle 14.45.