INTERROGAZIONI A RISPOSTA IMMEDIATA
Giovedì 13 maggio 2021. — Presidenza della presidente Romina MURA. – Interviene la sottosegretaria di Stato per il lavoro e le politiche sociali, Tiziana Nisini.
La seduta comincia alle 13.15.
Romina MURA, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche mediante la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.
5-05983 Cubeddu: Criteri per il graduale superamento del blocco dei licenziamenti.
Sebastiano CUBEDDU (M5S) illustra la sua interrogazione, volta a conoscere dal Governo quali criteri intenda adottare per il superamento graduale del blocco dei licenziamenti e il riassorbimento dei lavoratori in esubero, richiamando il testo dell’atto.
La sottosegretaria Tiziana NISINI risponde all’interrogazione nei termini riportati in allegato.
Sebastiano CUBEDDU (M5S), ringrazia la sottosegretaria perché la sua risposta dimostra l’impegno del Governo alla riforma contestuale delle politiche attive e degli ammortizzatori sociali a sostegno del reddito dei lavoratori, condividendo l’approccio dell’Esecutivo che gli sembra voler procedere preliminarmente alla mappatura della situazione in ciascuno dei settori produttivi, per i quali saranno adottati i criteri più idonei ad attenuare i possibili effetti negativi del superamento del blocco dei licenziamenti, anche mediante processi di formazione e ricollocazione dei lavoratori che dovessero risultare in esubero.
5-05984 Legnaioli: Iniziative per la salvaguardia occupazionale dei lavoratori dei centri commerciali.
Donatella LEGNAIOLI (LEGA) illustra la sua interrogazione, con la quale chiede al Governo quali provvedimenti intenda adottare in favore dei dipendenti dei centri commerciali, la cui forzata chiusura nei giorni festivi e prefestivi a causa della pandemia da COVID-19 sta incidendo fortemente sui fatturati, mettendo a rischio i posti di lavoro.
La sottosegretaria Tiziana NISINI risponde all’interrogazione nei termini riportati in allegato.
Donatella LEGNAIOLI (LEGA) ringraziando la sottosegretaria, esprime apprezzamento per gli impegni che il Governo intende assumersi per salvaguardare, da un lato, le attività economiche dei centri commerciali e, dall’altro, i posti di lavoro dei tanti addetti del settore. Ribadisce l’importanza di procedere alla sollecita riapertura di tali centri anche nei giorni festivi e prefestivi, sottolineando che la riapertura garantirebbe una significativa limitazione del rischio di perdita di posti di lavoro, e assicura il suo personale impegno a favorire l’adozione di tale soluzione.
Romina MURA, presidente, dichiara concluso lo svolgimento delle interrogazioni all’ordine del giorno.
La seduta termina alle 13.30.
AUDIZIONI
Mercoledì 12 maggio 2021. — Presidenza della presidente della XI Commissione, Romina MURA. – Interviene la Ministra per le pari opportunità e la famiglia, Elena Bonetti.
La seduta comincia alle 14.55.
Audizione sulle linee programmatiche della Ministra per le pari opportunità e la famiglia, Elena Bonetti.
(Seguito dello svolgimento, ai sensi dell’articolo 143, comma 2, del Regolamento, e conclusione).
Romina MURA, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso la trasmissione televisiva sul canale satellitare della Camera dei deputati e la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.
Introduce, quindi, il seguito dell’audizione, ricordando che nella seduta del 4 maggio scorso hanno avuto luogo lo svolgimento della relazione da parte della Ministra e la successiva discussione, nell’ambito della quale sono intervenuti diversi deputati ponendo quesiti e svolgendo considerazioni.
La Ministra Elena BONETTI svolge il proprio intervento di replica.
Romina MURA, presidente, ringrazia la Ministra e dichiara conclusa l’audizione.
La seduta termina alle 15.15.
N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.
SEDE CONSULTIVA
Mercoledì 12 maggio 2021. — Presidenza della presidente Romina MURA.
La seduta comincia alle 14.
DL 41/2021: Misure urgenti in materia di sostegno alle imprese.
C. 3099 Governo, approvato dal Senato.
(Parere alla V Commissione).
(Seguito dell’esame e conclusione – Parere favorevole).
La Commissione prosegue l’esame del provvedimento, rinviato nella seduta dell’11 maggio 2021.
Romina MURA, presidente, ricorda che nella precedente seduta, il relatore, onorevole Tucci, ha svolto la sua relazione e che, secondo quanto convenuto nell’ambito dell’Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, nella seduta odierna la Commissione procederà all’espressione del parere di competenza.
Invita, quindi, il relatore a illustrare la sua proposta di parere.
Riccardo TUCCI (M5S), relatore, illustra la sua proposta di parere favorevole.
Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere del relatore.
DL 52/2021: Misure urgenti per la graduale ripresa delle attività economiche e sociali nel rispetto delle esigenze di contenimento della diffusione dell’epidemia da COVID-19.
C. 3045 Governo.
(Parere alla XII Commissione).
(Seguito dell’esame e rinvio).
La Commissione prosegue l’esame del provvedimento, rinviato nella seduta dell’11 maggio 2021.
Romina MURA, presidente, ricorda che nella seduta di ieri, il relatore, onorevole Viscomi, ha svolto la sua relazione e che in quella sede si era prospettata l’opportunità di rinviare l’espressione del parere di competenza alla prossima settimana, riservando la seduta di oggi allo svolgimento di eventuali interventi dei deputati, anche in considerazione della circostanza, segnalata dal relatore, che il Governo ha presentato presso la XII Commissione un articolo aggiuntivo che riproduce sostanzialmente il contenuto del decreto-legge n. 56 del 2021, attualmente all’esame della I Commissione.
Antonio VISCOMI (PD), relatore, precisa, con riferimento all’emendamento 11.01 presentato dal Governo, che la proposta emendativa, nel recepire il contenuto del decreto-legge n. 56 del 2021, all’articolo 11-bis reca disposizioni urgenti in materia di lavoro agile nelle pubbliche amministrazioni. In particolare, il comma 1 modifica l’articolo 263 del decreto-legge n. 34 del 2020, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 77 del 2020, prorogando fino alla definizione della disciplina del lavoro agile da parte dei contratti collettivi, ove previsti, e, comunque, non oltre il 31 dicembre 2021 la possibilità per le pubbliche amministrazioni di ricorrere al lavoro agile anche in assenza di accordi individuali. È soppresso, rispetto alla normativa vigente, il limite minimo del 50 per cento del personale impiegato in tale modalità e si specifica che le disposizioni si applicano al personale del comparto sicurezza, difesa e soccorso pubblico fino al termine dello stato di emergenza connessa al COVID-19. Fa presente, poi, che il comma 2 del medesimo articolo 11-bis, modificando l’articolo 14 della legge n. 124 del 2015, estende anche al lavoro agile la determinazione annuale di obiettivi organizzativi attraverso l’adozione di specifiche misure organizzative, attualmente previste con riferimento al telelavoro. Si riduce anche, dal 60 al 15 per cento la quota dei dipendenti che possono svolgere la prestazione di lavoro in modalità agile, in base al Piano organizzativo del lavoro agile (POLA), e dal 30 al 15 per cento la quota dei dipendenti che possono comunque avvalersi della predetta prestazione, in caso di mancata adozione del Piano medesimo.
Romina MURA, presidente, nessun altro chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell’esame del provvedimento ad altra seduta.
Disposizioni per la tutela e la valorizzazione dell’agricoltura contadina.
Nuovo testo unificato C. 1825 Cunial e abb.
(Parere alla XIII Commissione).
(Seguito dell’esame e conclusione – Parere favorevole).
La Commissione prosegue l’esame del provvedimento, rinviato nella seduta dell’11 maggio 2021.
Romina MURA, presidente, ricorda che nella precedente seduta, la relatrice, onorevole Frate, ha svolto la propria relazione e che, secondo quanto convenuto nell’ambito dell’Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, nella seduta odierna la Commissione procederà all’espressione del parere di competenza.
Invita, quindi, la relatrice a illustrare la sua proposta di parere.
Flora FRATE (MISTO-A-+E-RI), relatrice, illustra la sua proposta di parere favorevole.
Nessuno chiedendo di intervenire, la Commissione approva la proposta di parere della relatrice.
La seduta termina alle 14.15.
RISOLUZIONI
Mercoledì 12 maggio 2021. — Presidenza della presidente Romina MURA. – Interviene il Ministro del lavoro e delle politiche sociali, Andrea Orlando.
La seduta comincia alle 15.20.
7-00656 Invidia: Adozione di una strategia nazionale per la sicurezza sul lavoro.
(Discussione e conclusione – Approvazione).
Romina MURA, presidente, nel ricordare che, come convenuto, nella seduta odierna si potrà procedere alla votazione della risoluzione, ringrazia preliminarmente il Ministro Orlando per la sensibilità dimostrata con la sua partecipazione alla seduta odierna.
Sottolinea, quindi, che il metodo collaborativo che contraddistingue l’attività della Commissione in questa legislatura, come peraltro nella precedente, ha consentito di giungere alla rapida formulazione di un testo condiviso, che affronta sistematicamente il grave problema della sicurezza sui luoghi di lavoro, anche alla luce dei recenti gravi fatti di cronaca. Ritiene, in proposito, particolarmente preoccupante la circostanza che gli incidenti continuino a verificarsi con allarmante frequenza anche in un contesto in cui si è riscontrata una forte riduzione delle ore lavorate.
Nel ricordare come la Commissione abbia prestato particolare attenzione ai temi della sicurezza sul lavoro nel corso della presente legislatura, conducendo una specifica indagine conoscitiva sul sistema della vigilanza in materia di lavoro, ritiene che l’atto di indirizzo in discussione potrà offrire un valido contributo nella ricerca di soluzioni ormai non più rinviabili, che dovranno essere definite con un approccio sistematico, assicurando il coinvolgimento di tutte le istituzioni e le parti sociali interessate. La sinergia fra Parlamento, Governo, Regioni e parti sociali è, infatti, a suo avviso, una condizione essenziale perché, nell’uscita dalla pandemia, si possa realizzare una ripresa che metta effettivamente al centro il lavoro e i lavoratori.
Niccolò INVIDIA (M5S), primo firmatario della risoluzione, dopo avere ringraziato il Ministro per la sua presenza in Commissione, illustra sinteticamente il contenuto dell’atto di indirizzo, sottolineando il proficuo lavoro svolto, che ha permesso di giungere ad un testo condiviso da tutti i gruppi sulla base di un metodo che ha contraddistinto già in passato il lavoro della Commissione. Ringrazia tutti i rappresentanti dei gruppi per la sensibilità dimostrata, che ha consentito di giungere in tempi estremamente brevi alla redazione del testo e, oggi, alla sua discussione.
Antonio VISCOMI (PD), associandosi ai ringraziamenti espressi dal collega Invidia, sottolinea la coincidenza della concomitante dichiarazione del Presidente del Consiglio dei ministri, che, nel rispondere ad una interrogazione a risposta immediata nell’Assemblea della Camera, ha da poco sottolineato l’esigenza di fare di più sul tema della sicurezza nei luoghi di lavoro, con un’attenzione che è particolarmente necessaria in una fase di riapertura dell’economia.
Ricorda che la morte della giovane operaia di Prato, la scorsa settimana, ha scosso le coscienze di tutti, anche per le modalità quasi ottocentesche dell’incidente, rendendo ancora più evidente per tutti i soggetti a vario titolo coinvolti – Governo, Parlamento, imprese, sindacati, lavoratori – la necessità di agire. Anche la XI Commissione, spinta dalla medesima urgenza, ha deciso di formulare una risoluzione, che ha raccolto il consenso di tutti i gruppi, di maggioranza e di opposizione, e che si basa sulla convinzione che non c’è impresa di qualità senza la qualità del lavoro e che la dignità della persona deve essere il metro dell’agire economico. Tale intreccio è alla base della transizione ecologica, che costituisce uno dei pilastri del PNRR e che, a suo avviso, come evidenziato nella risoluzione, non può non essere integrale, ponendo la persona che lavora al centro delle innovazioni organizzative e produttive. Constata, quindi, l’unità di intenti tra il Parlamento e il Ministro, che, sin dalla sua audizione sulle linee programmatiche, ha parlato spesso della necessità di interventi per migliorare la sicurezza sul lavoro, e si augura che l’emozione e lo sconcerto del momento si traducano in una strategia operativa condivisa, adattabile a tutti i settori produttivi, integrata e sostenibile. Solo così, infatti, l’impegno che ci si vuole assumere diventerà credibile. Infine, non nasconde la sua emozione nel dirsi sicuro che il Ministro Orlando si impegnerà ad onorare tutti gli impegni della risoluzione che la Commissione si appresta ad approvare.
Paolo ZANGRILLO (FI), ringraziando il Ministro Orlando per la sua presenza, esprime la propria soddisfazione per la trasversalità delle reazioni dei gruppi della Commissione all’ennesimo infortunio sul lavoro, che ha portato all’elaborazione di una risoluzione totalmente condivisa. La morte sul lavoro di una giovane mamma colpisce le coscienze, ma ancora di più dovrebbe colpirle la constatazione che in Italia si verificano, in media, due infortuni sul lavoro con conseguenze mortali al giorno. Sono diversi i modi di affrontare il problema, ma è chiaro che la strada scelta finora, per quanto valida, non ha dato i risultati sperati. È necessario, quindi, fare di più. La risoluzione, infatti, indica due direttrici di azione: da un lato, l’adozione di misure legislative e di natura tecnica, dall’altro, un’intensa opera di sensibilizzazione e formazione. Su tale ultimo punto, in particolare, grazie anche alla sua esperienza professionale, si dice convinto che solo la consapevolezza e la sensibilizzazione di tutti i soggetti coinvolti possono permettere il raggiungimento del risultato di una maggiore sicurezza, obiettivo che neanche un significativo aumento dei controlli può assicurare. Anzi, sarebbe importante iniziare l’azione formativa sin dalla scuola e, in particolare, dagli istituti tecnico scientifici (ITS), introducendo la sicurezza sul lavoro tra le materie di insegnamento. Solo così, partendo dalle giovani generazioni, si avrebbe il salto di qualità necessario che ad oggi, nonostante gli sforzi, è purtroppo mancato.
Flora FRATE (MISTO-A-+E-RI) ringrazia preliminarmente il Ministro Orlando per la sensibilità dimostrata intervenendo presso la XI Commissione in occasione della discussione della risoluzione su un tema così delicato come quello della sicurezza dei lavoratori. Sottolinea, quindi, la delicatezza del passaggio che si sta vivendo, con la pandemia, da un lato, e la transizione ecologica e digitale, dall’altro. Condivide le affermazioni dei colleghi sull’importanza di insistere sulla prevenzione, accompagnando le imprese nell’adozione di un’organizzazione produttiva che garantisca la sicurezza dei lavoratori e affiancando i lavoratori stessi nel processo di conoscenza dei principi alla base della loro sicurezza. Ritiene che, come nel dopoguerra i capisaldi dello sviluppo economico furono la previdenza, l’assistenza e la sanità, così oggi è necessario puntare al benessere sociale, obiettivo fondamentale dell’Unione europea e dell’Italia. Richiama, quindi, l’attenzione, tra gli impegni della risoluzione, sul rinvio, raccomandato dal suo gruppo, ai principi stabiliti dalle convenzioni e dalle raccomandazioni dell’Organizzazione internazionale del lavoro e spera che l’atto di indirizzo che la Commissione si appresta ad approvare costituisca il primo passo verso l’adozione di politiche di prevenzione che favoriscano lo sviluppo di una società improntata al benessere sociale.
Andrea GIACCONE (LEGA) ringrazia il Ministro Orlando per la sua presenza e i colleghi della Commissione che, mettendo da parte le divisioni ideologiche, hanno fatto fronte comune su un tema così importante come quello della sicurezza e della salute dei lavoratori, formulando in breve tempo una risoluzione che raccoglie e sintetizza i punti di vista di tutte le diverse forze politiche. Sottolinea, in particolare, l’equilibrio realizzato nell’elencazione degli impegni richiesti al Governo, imperniati, da un lato, sulla necessità di implementare il sistema dei controlli e, dall’altro, sull’importanza di diffondere la cultura della sicurezza sui luoghi di lavoro, investendo nella formazione e nella prevenzione.
Chiara GRIBAUDO e i(PD) si associa ai ringraziamenti al Ministro Orlando per la sua presenza in Commissione, per nulla scontata, e sottolinea la concomitanza con le dichiarazioni del Presidente del Consiglio dei ministri sulla necessità di rafforzare la sicurezza sui luoghi di lavoro. È inaccettabile nel 2021 la morte di una giovane madre schiacciata da una macchina tessile e sono inaccettabili i numerosissimi infortuni sul lavoro, troppo spesso mortali, che si sono già verificati dall’inizio dell’anno. Ringrazia, quindi, i colleghi per l’ottimo lavoro svolto per la formulazione di una risoluzione unitaria e ribadisce la sua richiesta al Governo di un piano strategico sulla sicurezza sul lavoro, rivedendo la disciplina vigente, potenziando i soggetti deputati al controllo e aumentando le risorse a loro disposizione. Evidenzia, infatti, che sul lavoro le vite devono essere costruite, e non distrutte, rimarcando l’esigenza di cambiare la cultura prevalente che considera la sicurezza come un costo o un adempimento formale e non come un diritto. A tale proposito, giudica un buon primo passo l’autorizzazione ad assumere nel 2021 circa duemila ispettori, pur nella consapevolezza che si tratta solo di un primo passo in avanti, ricordando che lo scorso anno in occasione della ricorrenza del 1° maggio avesse richiesto l’assunzione di 10.000 ispettori. A suo avviso, è necessario rendere giustizia ai morti e assicurare giustizia a tutti i lavoratori, che devono essere consapevoli dei loro diritti e delle tutele di cui dovrebbero godere, specialmente in alcuni frangenti particolarmente a rischio, come i cambi di appalto subappalti.
Claudio COMINARDI (M5S), preannunciando il proprio voto favorevole sulla risoluzione, si associa ai ringraziamenti ai colleghi per l’ottimo lavoro svolto e al Ministro per la sua disponibilità. Intende, quindi, puntare l’attenzione sull’impegno richiesto al Governo in materia di rafforzamento dei controlli, mediante il superamento della previsione del ruolo ad esaurimento degli ispettori dell’INAIL e dell’INPS, previsto dal decreto legislativo n. 149 del 2015, che è alla base della drastica riduzione dei controlli sui luoghi di lavoro da parte dell’INAIL, certificata, da ultimo, dalla Corte dei conti. Richiama, quindi, l’attenzione dei colleghi sui dati preoccupanti che attestano il fallimento della riforma dei controlli e l’impossibilità per l’INPS e l’INAIL di svolgere le loro funzioni ispettive con un organico sempre più ridotto e senza la possibilità di procedere a nuove mirate assunzioni. Evidenzia che la necessità di superare la previsione del ruolo ad esaurimento degli ispettori era stata già evidenziata, con approfondite argomentazioni, anche dal documento conclusivo dell’indagine conoscitiva condotta dalla XI Commissione nel corso della legislatura, sottolineando che la risoluzione oggi in discussione si pone, sotto tale aspetto, in continuità con tale documento.
Il Ministro Andrea ORLANDO esprime un parere favorevole sulla risoluzione in discussione, associandosi alle valutazioni dei deputati intervenuti, che hanno evidenziato come sia assolutamente inammissibile la morte di dieci lavoratori in sette giorni. Si tratta di un tributo di sangue intollerabile per uno Stato avanzato come il nostro, che rende improcrastinabile l’adozione di specifici interventi concreti, come quelli prospettati dalla risoluzione in discussione.
Per questo, la sua presenza in Commissione non è solo un atto di rispetto verso il Parlamento, ma è anche il riconoscimento della responsabilità di tutti i soggetti coinvolti, chiamati a collaborare per il raggiungimento dei risultati.
Ricorda che il Governo si è già attivato per il potenziamento della prevenzione e la rimozione dei fattori che possono costituire un rischio per i lavoratori, attraverso lo sforzo di integrare il tema della sicurezza sul lavoro nelle politiche che intende adottare. Due sono, a suo avviso, le strade da percorrere: in primo luogo, occorre riaffermare la dignità del lavoro, a prescindere dai ruoli dei singoli lavoratori, mediante il superamento della frammentazione e della precarietà, specie in particolari situazioni di rischio, come i cambi di appalto e i subappalti; in secondo luogo, deve essere assicurata in modo puntuale l’effettiva applicazione delle regole esistenti, anche mediante il potenziamento delle attività ispettive, di cui la ricordata autorizzazione all’assunzione di 2.100 ispettori costituisce l’inizio. È anche necessario porre particolare attenzione al territorio, tenendo presenti le competenze delle ASL, alle quali spetta lo svolgimento di circa il 90 per cento dei controlli, e considerando che nell’ambito della riduzione della spesa per la sanità molto probabilmente sono state ridotte anche le risorse a loro destinate, rendendo in tal modo difficoltoso l’esercizio dell’attività di sorveglianza, nonostante i tentativi esperiti dalle Regioni per ovviare a tale situazione.
Sottolinea altresì il ruolo importante in materia dell’Ispettorato nazionale del lavoro e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco e ritiene necessario rendere più incisivo il ruolo della cabina di regia prevista dal decreto legislativo n. 81 del 2008, che deve diventare il perno della programmazione e del coordinamento delle attività, sia a livello nazionale sia a livello territoriale.
Ritiene, inoltre, che nella definizione delle misure da adottare sia essenziale tenere in considerazione anche le caratteristiche del tessuto economico italiano, costituito soprattutto da piccole e medie imprese. Tale peculiarità può rendere difficoltosa l’applicazione delle disposizioni in materia di sicurezza sul lavoro, sollecitando un intervento dello Stato volto ad assistere le imprese di minori dimensioni. Sulla formazione, non ritiene utile una generalizzazione dell’educazione alla sicurezza a livello della scuola superiore, mentre, al contrario, ritiene preferibile prevedere una formazione mirata che tenga conto dei diversi indirizzi di studio e delle caratteristiche dei territori e, in particolare, dei distretti produttivi. È parimenti opportuno intensificare i controlli sul sistema della formazione, verificando la validità delle certificazioni e ponendo fine a quello che definisce il «mercato» delle consulenze. Inoltre, reputa necessario potenziare il ruolo del medico competente nell’ambito dei processi di valutazione dei rischi. Infine, preannuncia l’intenzione del Governo di completare la cornice normativa del decreto legislativo n. 81 del 2008, con interventi mirati sui settori del lavoro marittimo, del lavoro nei porti e sulle navi da pesca, del trasporto ferroviario e del trasporto su gomma.
La risoluzione contiene molti spunti già emersi nell’ambito delle valutazioni svolte dall’Esecutivo, mentre su altri, come quello relativo al potenziamento del personale ispettivo dell’INPS e dell’INAIL, ritiene opportuno svolgere ulteriori approfondimenti. Condivide l’opportunità di adottare un piano specifico per la sicurezza sul lavoro, pur ritenendo che esso debba basarsi sull’assunzione di responsabilità di tutti i soggetti coinvolti, e sottolinea la possibilità di esplorare strade nuove, magari facendo leva sulla necessità delle imprese di mantenere una buona reputazione rispetto all’applicazione delle regole sulla sicurezza, così come sta avvenendo sul fronte del rispetto delle norme in materia di ambiente. In questo caso, si tratterebbe di coinvolgere tutte le imprese di ogni filiera produttiva, che certifichino la «qualità del prodotto», ovvero il rispetto delle norme di sicurezza, in linea con quanto si è previsto anche con riferimento al contrasto al caporalato. Lo stesso risultato potrebbe essere raggiunto condizionando, per esempio, l’accesso ai benefici al rispetto delle norme in materia di sicurezza sul lavoro. Anche le imprese sono chiamate a fare la loro parte, senza la necessità dell’intervento del legislatore, ad esempio, legando i compensi e i bonus da erogare al proprio management al raggiungimento di determinati standard di sicurezza dei lavoratori.
Infine, preannuncia il suo impegno nella vigilanza nel settore dell’edilizia, in cui si registra un significativo aumento della domanda, indotto dal «superbonus» per le ristrutturazioni, a cui potrebbe corrispondere un allentamento del rispetto delle regole e un aumento del rischio per i lavoratori. Su tale punto ritiene opportuno avere una futura occasione di confronto con la Commissione.
Romina MURA, presidente, nel ringraziare tutti gli intervenuti per il contributo fornito ad una discussione così importante come quella odierna, si associa ai ringraziamenti Ministro Orlando che, nonostante i suoi impegni e il breve termine di preavviso, si è reso disponibile a partecipare alla seduta.
Nessun altro chiedendo di intervenire, la Commissione approva la risoluzione n. 7-00656 Invidia.
La seduta termina alla 16.
UFFICIO DI PRESIDENZA INTEGRATO DAI RAPPRESENTANTI DEI GRUPPI
Mercoledì 12 maggio 2021.
L’ufficio di presidenza si è riunito dalle 16 alle 16.05.
INDAGINE CONOSCITIVA
Mercoledì 12 maggio 2021. — Presidenza del presidente della XIII Commissione, Filippo GALLINELLA.
La seduta comincia alle 13.15.
Sul fenomeno del cosiddetto «caporalato» in agricoltura.
(Esame e approvazione del documento conclusivo).
Filippo GALLINELLA, presidente, avverte che le Commissioni sono chiamate a iniziare l’esame del documento conclusivo dell’indagine conoscitiva sul fenomeno del cosiddetto «caporalato» in agricoltura. Tale documento, ai sensi dell’articolo 144 del Regolamento della Camera, dà conto dei risultati acquisiti nel corso delle varie fasi dell’indagine conoscitiva.
Come comunicato in sede di Ufficio di presidenza congiunto delle due Commissioni, i colleghi Polverini e Aiello, per la XI Commissione, e i colleghi Cenni e Liuni, per la XIII Commissione, sono stati incaricati di predisporre una proposta di documento conclusivo, che è stata anticipata a tutti i componenti delle Commissioni.
Chiede, quindi, se essi intendano illustrare tale proposta
Susanna CENNI (PD) ringrazia preliminarmente tutti i colleghi che hanno contribuito alla stesura del documento conclusivo, frutto dell’attività conoscitiva svolta dalle Commissioni che si è rivelata lunga e complessa.
Ricorda, in particolare, che le Commissioni riunite XI (Lavoro pubblico e privato) e XIII (Agricoltura) hanno deliberato di svolgere un’indagine conoscitiva sul fenomeno del cosiddetto «caporalato» in agricoltura nella seduta del 19 dicembre 2018, identificando quali obiettivi principali la verifica della attuale ampiezza e gravità del fenomeno e la verifica del grado di attuazione della legge n. 199 del 2016 e dei risultati conseguiti in virtù della sua applicazione, anche allo scopo di evidenziarne i limiti, soprattutto in termini di politiche di prevenzione e contrasto diverse dalla risposta repressiva.
Le Commissioni riunite hanno quindi svolto un ciclo di audizioni che si sono concluse nel mese di dicembre del 2019 con l’audizione della Ministra delle politiche agricole alimentari e forestali, Teresa Bellanova, e della Ministra del lavoro e delle politiche sociali, Nunzia Catalfo.
Evidenzia come il documento conclusivo oggi all’esame delle Commissioni risulta peraltro aggiornato sia in riferimento all’evoluzione del quadro normativo vigente, a cominciare dal recepimento della direttiva sulle pratiche commerciali sleali, sia in relazione agli effetti dell’emergenza pandemica, che ha purtroppo ha reso ancora più critici alcuni aspetti del fenomeno dello sfruttamento soprattutto dei lavoratori immigrati, come peraltro hanno dimostrato le recenti indagini delle forze dell’ordine che hanno riguardato soprattutto le zone dell’Agro pontino.
In base agli elementi acquisiti nel corso dell’attività conoscitiva evidenzia i seguenti profili problematici emersi.
Innanzitutto sottolinea come le operazioni di contrasto al caporalato hanno dimostrato che l’impianto normativo delineato dalla legge n. 199 del 2016, sul piano repressivo, è adeguato ed efficace, ma che gli strumenti di contrasto allo sfruttamento illecito della manodopera andrebbero integrati e rafforzati, sia attraverso la piena attuazione della legge anche sul versante della prevenzione, sia attraverso la previsione di interventi diretti, in generale, a rimuovere gli squilibri e le distorsioni della produzione agro-alimentare destinati a ripercuotersi negativamente anche sulle dinamiche del lavoro agricolo.
Segnala inoltre che tutti i soggetti che sono stati auditi nel corso dell’indagine conoscitiva hanno rilevato la necessità di potenziare la Rete del lavoro agricolo di qualità, istituita dalla legge n. 199 del 2016.
Sottolinea quindi che molte delle criticità del sistema di reclutamento della manodopera agricola derivano dalla mancanza di trasparenza del mercato agricolo e, in particolare, dall’assenza di disposizioni che prevedano un prezzo minimo garantito dei prodotti agricoli.
Ritiene al riguardo che, per contrastare più efficacemente lo sfruttamento di manodopera, occorre ampliare i contratti di filiera al fine di incrementare l’efficienza del mercato agricolo, incidendo positivamente sia sulla remunerazione dei produttori sia sui salari dei lavoratori.
Con riferimento al mercato del lavoro in agricoltura, si è confermata l’esigenza di interventi volti a rendere meno difficoltoso l’incontro tra domanda e offerta di manodopera. In particolare, gli aspetti che più direttamente favoriscono la diffusione di sistemi di sfruttamento dei lavoratori e il ricorso al caporalato sono quelli connessi al costo della manodopera, che rende le produzioni ad alta intensità di lavoro scarsamente competitive rispetto a quelle di Paesi meno sviluppati, al trasporto e all’alloggio dei lavoratori sul luogo di lavoro.
Per quanto attiene alle misure di prevenzione e contrasto dello sfruttamento dei lavoratori, si è constatata l’efficacia delle misure di carattere penalistico recate dalla legge n. 199 del 2016, con particolare riferimento alla nuova configurazione del delitto di intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, di cui all’articolo 603-bis del codice penale. È emersa altresì la necessità di adottare di un sistema di misure volte ad assicurare la protezione e la prima assistenza delle vittime dello sfruttamento lavorativo.
Segnala altresì che una questione meritevole di attenzione è rappresentata dall’inserimento della c.d. clausola di condizionalità sociale nella disciplina della nuova politica agricola comune, attualmente in fase di negoziato, per la concessione di aiuti alle aziende agricole.
Osserva come occorra certamente avviare una riflessione approfondita sulla necessità di introdurre norme più adeguate per gestire in modo ordinato e continuativo le modalità di ingresso dei lavoratori stranieri per ragioni di lavoro nel nostro Paese.
Sottolinea, infine, che il documento in esame richiama, infine, l’attenzione, anche alla luce dei più recenti episodi di cronaca, sui profili di criticità più strettamente connessi all’emergenza epidemiologica tuttora in corso. L’emergenza pandemica ha, infatti, determinato un sensibile peggioramento della condizione di marginalità e sfruttamento dei lavoratori immigrati, tra i quali, si sono sovente registrati veri e propri focolai infettivi; ciò anche a causa della precarietà e delle scarse condizioni igieniche degli insediamenti abitativi, che non hanno consentito il rispetto delle regole di prevenzione del contagio.
In conclusione ritiene quindi che le Commissioni abbiano svolto un prezioso lavoro che non deve andare disperso.
Davide AIELLO (M5S), dopo avere ringraziato la collega Cenni per la preziosa sintesi della proposta di documento conclusivo, sottolinea il valore dell’indagine conoscitiva, che ha permesso alle Commissioni, attraverso l’importante contributo di tutti i soggetti auditi, di fare il punto sul drammatico fenomeno del caporalato, diffuso in tutti i settori produttivi, ma particolarmente grave in quello agricolo. Sottolinea l’odiosità dello sfruttamento a cui sono sottoposti i lavoratori, spesso impossibilitati a denunciare a causa dell’irregolarità della loro posizione e per lo stato di bisogno in cui versano. Rileva che la disciplina penale vigente è risultata efficace e approfitta dell’occasione per ringraziare la magistratura e le forze dell’ordine per l’impegno profuso nel contrastare il caporalato. L’aspetto preventivo della normativa, purtroppo, non si è rivelato altrettanto efficace, come dimostrano i dati dell’ISTAT, sia per contenere il numero di lavoratori sfruttati, che resta elevatissimo, sia per contrastare l’evasione fiscale legata al fenomeno. A tale proposito, la proposta di documento conclusivo sottolinea la necessità di potenziare i centri per l’impiego, deputati all’incontro tra domanda e offerta di lavoro, rompendo il circuito dell’illegalità che fino ad oggi ha caratterizzato l’intermediazione della manodopera nel settore agricolo. La proposta di documento conclusivo è ricca di spunti che le Commissioni offrono al Parlamento e al Governo per un lavoro ormai ineludibile di ripristino della legalità in un settore così importante come quello agricolo.
Carla CANTONE (PD), ringraziando la collega Cenni per la sua esposizione, sottolinea l’importanza del lavoro svolto dalle Commissioni, che fornisce un valido contributo a tutti coloro che si impegnano nel contrasto al fenomeno del caporalato che colpisce le lavoratrici e i lavoratori, stranieri e italiani. Ritiene che fermare il caporalato sia, prima ancora che un dovere legale, un dovere civile e ricorda l’importante contributo apportato all’indagine conoscitiva da coloro che sono stati auditi dalle Commissioni. Preannuncia, quindi, il voto favorevole del gruppo Partito Democratico della XI Commissione sulla proposta di documento conclusivo e ringrazia tutti coloro che hanno collaborato alla sua redazione.
Lorenzo VIVIANI (LEGA) intervenendo in sostituzione del collega Liuni impossibilitato a partecipare alla seduta odierna, esprime apprezzamento per il documento conclusivo, che certamente fornisce un quadro esaustivo del fenomeno indagato grazie a un lungo ciclo di audizioni assai rilevanti.
Ritiene, in particolare, che il documento rappresenti una sintesi equilibrata delle risultanze del lavoro svolto, senza inutili prese di posizioni ideologiche.
Più in generale, auspica che le conclusioni cui oggi giungono le Commissioni possano garantire interventi mirati, volti a tutelare il mondo agricolo, a scongiurare gravi pratiche di concorrenza sleale e di sfruttamento del lavoro minorile.
Federico FORNARO (LEU) ringrazia i colleghi relatori per il prezioso lavoro svolto nella redazione del documento conclusivo. Al riguardo, auspica che le presidenze condividano l’esigenza di un incontro con i Ministri del lavoro e delle politiche agricole, al fine di poter favorire l’adozione di provvedimenti concreti idonei a contrastare efficacemente il fenomeno del caporalato.
Maria Cristina CARETTA (FDI) osserva come le Commissioni abbiano condotto un’indagine conoscitiva assai ricca ed approfondita su un fenomeno purtroppo non in remissione, ma ulteriormente aggravato dall’emergenza sanitaria. Nel ricordare alcuni dati assai preoccupanti acquisiti nel corso dell’indagine sul lavoro clandestino, ritiene che essi non vadano sottovalutati, in quanto confermano come gli immigrati siano prede facili delle organizzazioni criminali. Al riguardo, osserva che il documento conclusivo non contenga riflessioni specifiche su tale aspetto problematico del fenomeno del caporalato soprattutto sul piano della prevenzione.
Con riferimento agli strumenti necessari a tutelare il lavoro agricolo, anche dalla prospettiva degli imprenditori, segnala la questione dei cd «corridoi verdi» nonché la necessità di un’ulteriore riflessione sullo strumento dei voucher, che, a suo giudizio, può essere rivalutato in quanto strumento assai duttile ed elastico.
Maria SPENA (FI) ringrazia i relatori per il prezioso lavoro svolto che consente di identificare gli interventi più urgenti volti a contrastare il fenomeno del caporalato e dello sfruttamento dei lavoratori immigrati, che rappresenta certamente un’emergenza cui fare fronte, come dimostrano i gravi fatti dell’Agro pontino.
Ricorda come tutti gli auditi abbiano evidenziato l’importanza dei cd «corridoi verdi e dei voucher» quali strumenti utili per tutelare il lavoro stagionale e tutto il comparto produttivo dell’agricoltura.
Nessun altro chiedendo di intervenire, le Commissioni approvano la proposta di documento conclusivo (vedi allegato).
La seduta termina alle 13.40.
N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.
INDAGINE CONOSCITIVA
Martedì 11 Maggio 2021. — Presidenza della presidente Romina MURA.
La seduta comincia alle 15.35.
Indagine conoscitiva sulle nuove disuguaglianze prodotte dalla pandemia nel mondo del lavoro.
Audizione di rappresentanti d’Associazione italiana società di outplacement (A.I.S.O.) e Assolavoro.
(Svolgimento e conclusione).
Romina MURA, presidente, avverte che la pubblicità dei lavori della seduta odierna sarà assicurata anche attraverso la trasmissione televisiva sul canale satellitare della Camera dei deputati e la trasmissione diretta sulla web-tv della Camera dei deputati.
Introduce, quindi, l’audizione.
Intervenendo da remoto, Cristiano PECHY, presidente dell’Associazione italiana società di outplacement (A.I.S.O.), Cetti GALANTE, consigliera delegata per gli affari istituzionali dell’Associazione italiana società di outplacement (A.I.S.O.), e Alessandro RAMAZZA, presidente di Assolavoro, svolgono relazioni sui temi oggetto dell’indagine.
Intervengono, quindi, per porre quesiti e formulare osservazioni i deputati Antonio VISCOMI (PD), Walter RIZZETTO (FDI) e Graziano MUSELLA (FI).
Intervenendo da remoto, Cristiano PECHY, presidente dell’Associazione italiana società di outplacement (A.I.S.O.), Cetti GALANTE, consigliera delegata per gli affari istituzionali dell’Associazione italiana società di outplacement (A.I.S.O.), e Alessandro RAMAZZA, presidente di Assolavoro, rispondono ai quesiti posti e rendono ulteriori precisazioni.
Romina MURA, presidente, ringrazia gli auditi per il contributo fornito all’indagine conoscitiva e dichiara, quindi, conclusa l’audizione.
La seduta termina alle 16.25.
N.B.: Il resoconto stenografico della seduta è pubblicato in un fascicolo a parte.
SEDE CONSULTIVA
Martedì 11 maggio 2021. — Presidenza della presidente Romina MURA.
La seduta comincia alle 16.25.
DL 41/2021: Misure urgenti in materia di sostegno alle imprese.
C. 3099 Governo, approvato dal Senato.
(Parere alla V Commissione).
(Esame e rinvio).
La Commissione inizia l’esame del provvedimento.
Romina MURA, presidente, avverte che, secondo quanto convenuto in sede di ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, la Commissione esprimerà il parere di competenza nella seduta di domani, mercoledì 12 maggio.
Invita, quindi, il relatore, on. Tucci, a svolgere la sua relazione.
Riccardo TUCCI (M5S), relatore, rileva che il decreto-legge è composto di 94 articoli, suddivisi in cinque titoli. Preannuncia, pertanto, che, data l’estensione del decreto, nella sua relazione si soffermerà esclusivamente sulle disposizioni più direttamente riconducibili alle competenze della Commissione lavoro.
Segnala che l’articolo 3 dispone l’aumento da un miliardo a 2,5 miliardi di euro per l’anno 2021 delle risorse del Fondo per l’esonero dal pagamento dei contributi previdenziali dovuti dai lavoratori autonomi e dai professionisti, che abbiano percepito nel 2019 un reddito complessivo non superiore a 50.000 euro e abbiano subito nel 2020 un calo del fatturato non inferiore al 33 per cento. L’efficacia della disposizione è subordinata all’autorizzazione della Commissione europea.
Rileva che l’articolo 4 reca, al comma 1, lettera a), il differimento al 30 aprile della sospensione dei termini di versamento delle cartelle di pagamento e degli avvisi esecutivi, compresi quelli di addebito dell’INPS, modificando, conseguentemente, i relativi termini notifica, di decadenza e di prescrizione. L’articolo introduce, inoltre, ulteriori disposizioni di carattere tributario, riguardanti, tra l’altro, le scadenze dei versamenti delle cosiddette «rottamazione ter», «rottamazione risorse proprie UE» e del cosiddetto «saldo e stralcio». Segnala ai commi da 4 a 9, in particolare, l’annullamento automatico di tutti i debiti fino a 5.000 euro, riguardanti il periodo 2000-2010, se relativi a persone fisiche e a soggetti diversi dalle persone fisiche che hanno percepito nel 2019 un reddito imponibile fino a 30.000 euro. La disposizione riguarda i carichi affidati agli agenti della riscossione da qualunque ente creditore, pubblico o privato, fatte salve le eccezioni tassativamente indicate dalla norma medesima.
Segnala che l’articolo 6-quinquies reca disposizioni per incentivare il welfare aziendale disponendo anche per il 2021 il raddoppio del valore l’importo del valore dei beni ceduti e dei servizi prestati dall’azienda ai lavoratori dipendenti che non concorrono alla formazione del reddito, disposto, limitatamente al 2020, dall’articolo 112 del decreto-legge n. 104 del 2020, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 126 del 2020.
Rileva che il Titolo II reca disposizioni in materia di lavoro. Più in particolare, l’articolo 7 reca la rideterminazione dei limiti di spesa delle misure di integrazione salariale previste dal decreto-legge n. 137 del 2020, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 176 del 2020 , il cosiddetto decreto «Ristori», e dalla legge di bilancio 2021, allo scopo, come si legge nella relazione illustrativa, di rendere disponibili le risorse già stanziate ma non ancora finalizzate per garantire una più ampia tutela delle posizioni lavorative per il 2021, qualora si prolungassero gli effetti sul piano occupazionale dell’emergenza epidemiologica da COVID-19. Infatti, tali risorse concorrono alla copertura dell’estensione delle misure di integrazione salariale per il 2021 previste dal decreto in esame.
L’articolo 8, commi 1 e 2, prevede, per i datori di lavoro privati che sospendono o riducono l’attività lavorativa per eventi riconducibili all’emergenza epidemiologica da COVID-19, la possibilità di richiedere fino a tredici settimane di trattamenti di cassa integrazione ordinaria (CIGO) con causale «emergenza COVID-19» per il periodo dal 22 marzo al 30 giugno 2021 o di richiedere fino a 28 settimane di assegno ordinario o cassa integrazione salariale in deroga per il periodo dal 22 marzo al 31 dicembre 2021, senza l’obbligo del versamento del contributo addizionale. I successivi commi da 3 a 6 disciplinano le modalità di presentazione della domanda e di erogazione del trattamento da parte dell’INPS. Il comma 3-bis differisce al 30 giugno 2021 i termini di decadenza per l’invio delle domande di accesso ai trattamenti di integrazione salariale collegati all’emergenza epidemiologica da COVID-19 e i termini di trasmissione dei dati necessari per il pagamento o per il saldo degli stessi, scaduti nel periodo dal 1° gennaio 2021 al 31 marzo 2021. Il comma 6 consente il pagamento diretto da parte dell’INPS dei trattamenti, mentre il comma 7 dispone in materia di concorso dello Stato agli oneri finanziari relativi all’erogazione dell’assegno ordinario da parte dei Fondi di solidarietà. Il comma 8 prevede, in deroga ai limiti vigenti, la concessione del trattamento di cassa integrazione operai agricoli (CISOA) per eventi riconducibili all’emergenza epidemiologica da COVID-19 per una durata massima di centoventi giorni, nel periodo ricompreso tra il 1° aprile e il 31 dicembre 2021. Il comma 9 proroga al 30 giugno 2021 la sospensione delle procedure di licenziamento individuale e collettivo pendenti avviate successivamente al 23 febbraio 2020 nonché dell’avvio delle nuove procedure. Inoltre, fino alla medesima data resta preclusa al datore di lavoro, indipendentemente dal numero dei dipendenti, la facoltà di recedere dal contratto per giustificato motivo oggettivo. La norma fa tuttavia salve le ipotesi di riassunzione del personale in caso di subentro di un nuovo appaltatore. Invece, con riferimento ai datori di lavoro che usufruiscono dell’assegno ordinario o della cassa integrazione salariale in deroga o della CISOA con causale COVID-19, il comma 10 dispone l’ulteriore proroga del blocco dei licenziamenti dal 1° luglio al 31 ottobre 2021. Sulla base del comma 11, il blocco dei licenziamenti non si applica in caso di cessazione dell’attività di impresa o nelle ipotesi di accordo collettivo di incentivo all’esodo. I successivi commi da 12 a 14 recano le disposizioni finanziarie.
Passa all’articolo 9, che dispone, in primo luogo, al comma 1, l’incremento di 400 milioni per il 2021 e di 80 milioni per il 2022 delle risorse del Fondo sociale per occupazione e formazione. Il comma 2 reca la proroga al 2021 dell’integrazione salariale per i dipendenti delle imprese del gruppo ILVA, prevista anche ai fini della formazione professionale per la gestione delle bonifiche, mentre il comma 3 disciplina l’erogazione delle prestazioni integrative da parte del Fondo di solidarietà del settore del trasporto aereo anche alle aziende che richiedano i trattamenti di integrazione salariale con causale COVID-19, avendo esaurito la fruizione del trattamento straordinario di cassa integrazione. Come si legge nella relazione illustrativa, tale ultima disposizione mira a garantire che il trattamento di integrazione salariale complessivamento fruito dai dipendenti delle imprese del settore aeroportuale sia pari all’80 per cento della retribuzione lorda di riferimento.
L’articolo 9-bis dispone, per i lavoratori in esubero delle imprese che operano nei porti che hanno subito una sensibile riduzione del traffico di merci e passeggeri e sussistono stati di crisi aziendale o cessazioni delle attività terminalistiche e delle imprese portuali, in via eccezionale e temporanea, l’erogazione per le giornate di mancato avviamento al lavoro di un’indennità di importo pari a un ventiseiesimo del trattamento massimo mensile di integrazione salariale straordinaria, comprensiva della relativa contribuzione figurativa e degli assegni per il nucleo familiare, come previsto dall’articolo 3, comma 2, della legge n. 92 del 2012.
L’articolo 10 prevede, al comma 1, l’erogazione una tantum di un’ulteriore indennità pari a 2.400 euro ai soggetti che hanno già beneficiato di analogo contributo sulla base degli articoli 15 e 15-bis del decreto-legge n. 137 del 2020, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 176 del 2021. Si tratta, in particolare, dei lavoratori, anche in somministrazione, stagionali del turismo, degli stabilimenti termali e dello spettacolo che hanno cessato involontariamente il rapporto di lavoro. I successivi commi 2, 3, 5 e 6 dispongono, ricorrendo determinati requisiti, l’erogazione di un’ulteriore indennità una tantum di 2.400 euro: alla medesima tipologia di lavoratori dipendenti, anche in somministrazione, stagionali del settore del turismo e degli stabilimenti termali, il cui rapporto di lavoro sia cessato involontariamente tra il 1° gennaio 2019 e la data di entrata in vigore del decreto in esame e che in tale periodo abbiano svolto prestazioni lavorative per almeno trenta giorni; ai lavoratori dipendenti stagionali e lavoratori in somministrazione appartenenti a settori diversi da quelli del turismo e degli stabilimenti termali; ai lavoratori intermittenti; ai lavoratori autonomi, privi di partita IVA, non iscritti ad altre forme previdenziali obbligatorie; agli incaricati di vendite a domicilio titolari di partita IVA e iscritti alla gestione separata dell’INPS; ai lavoratori dipendenti a tempo determinato del settore del turismo e degli stabilimenti termali; ai lavoratori iscritti al Fondo pensioni lavoratori dello spettacolo. Le indennità, erogate dall’INPS, non sono tra loro cumulabili e non concorrono alla formazione del reddito imponibile. I commi da 10 a 15 prevedono l’erogazione da parte di Sport e Salute Spa di un’indennità una tantum agli atleti, di ammontare differenziato, da 1.200 euro a 3.600 euro, a seconda del reddito percepito nell’ambito sportivo nel 2019, per distinguere, come si legge nella relazione illustrativa, i soggetti che fanno del lavoro sportivo la propria fonte di reddito unica o primaria da coloro che esercitano il lavoro sportivo a latere di altra attività.
L’articolo 10-bis estende l’esenzione dall’imposta di bollo per il 2021 anche alle convenzioni per lo svolgimento di tirocini di formazione e orientamento di qualsiasi tipologia.
Per quanto riguarda il Reddito di cittadinanza, segnala che l’articolo 11 dispone per il 2021, al comma 1, l’aumento delle risorse a disposizione per l’anno 2021, che sono incrementate di un miliardo di euro, e, al comma 2, sempre con riferimento all’anno 2021 la sospensione del beneficio per un massimo di sei mesi, anziché la decadenza, nel caso di variazioni del reddito familiare dovute alla stipula di contratti a tempo determinato fino al limite massimo di 10.000 euro annui.
L’articolo 12 proroga di ulteriori tre mesi la disciplina del Reddito di emergenza, ampliandone la platea dei beneficiari e mantenendo ferme le incompatibilità già previste. L’articolo 12-bis prevede l’istituzione di un Fondo per genitori lavoratori separati o divorziati al fine di garantire la continuità di versamento dell’assegno di mantenimento in caso di cessazione, riduzione o sospensione dell’attività lavorativa del genitore tenuto al versamento dell’assegno in conseguenza dell’emergenza epidemiologica. L’articolo 13 dispone un rifinanziamento di 10 milioni di euro del Fondo per il reddito di ultima istanza per il riconoscimento, per il mese maggio 2020, dell’indennità in favore dei professionisti iscritti agli enti di diritto privato di previdenza obbligatoria, l’articolo 13-bis estende ai padri di figli disabili il contributo economico riconosciuto per il triennio 2021-2023 dall’articolo 1, comma 365, della legge n. 178 del 2020 alle madri disoccupate o monoreddito facenti parte di nuclei familiari monoparentali con figli a carico aventi una disabilità riconosciuta in misura non inferiore al 60 per cento, mentre l’articolo 14 prevede un incremento del Fondo straordinario per il sostegno degli enti del Terzo settore per 100 milioni di euro nell’anno 2021. L’articolo 14-bis dispone l’incremento del Fondo unico per il sostegno delle associazioni e società sportive dilettantistiche.
Con riferimento ai lavoratori in condizioni di fragilità, rileva che l’articolo 15 dispone, ai commi 1, 2 e 3, la proroga al 30 giugno 2021 della disciplina temporanea introdotta dal decreto-legge n. 18 del 2020, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 27 del 2020, in materia di equiparazione al ricovero ospedaliero delle assenze dal servizio, nei casi in cui la prestazione lavorativa non possa essere svolta, neanche attraverso l’adibizione a diversa mansione o attraverso lo svolgimento di specifiche attività di formazione professionale, in modalità agile. Inoltre, la norma precisa che tali periodi non rientrano nel computo della durata massima del periodo di comporto e non determinano la sospensione dell’indennità di accompagnamento, se spettante. Infine, il comma 4 dispone l’aumento delle risorse destinate a garantire la sostituzione del personale docente, educativo, amministrativo, tecnico ed ausiliario delle istituzioni scolastiche pubbliche, assenti dal lavoro perché in condizioni di fragilità.
Segnala, quindi, che fino al 31 dicembre 2021, sulla base dell’articolo 16, la concessione della NASpI non è subordinata al requisito delle trenta giornate di lavoro effettivo nei dodici mesi che precedono lo stato di disoccupazione.
L’articolo 17 proroga al 31 dicembre 2021 la sospensione della disciplina sui contratti a tempo determinato introdotta dal decreto «Dignità», consentendone i rinnovi e le proroghe, per un periodo massimo di dodici mesi e fermo restando il limite di durata complessiva, pari a ventiquattro mesi, in deroga alle condizioni previste da tale disciplina. Nell’ambito di tale periodo, la norma consente la proroga o il rinnovo di contratti già rinnovati o prorogati in base alla deroga introdotta e rinnovata da precedenti disposizioni.
L’articolo 18 dispone la proroga fino al 31 dicembre 2021 degli incarichi di collaborazione conferiti da ANPAL Servizi Spa ai cosiddetti «navigator» e riconosce il periodo di servizio prestato quale titolo di preferenza nei concorsi pubblici, compresi quelli per i centri per l’impiego, banditi dalle Regioni e dagli enti ed Agenzie dipendenti dalle medesime.
L’articolo 18-bis prevede un finanziamento per l’erogazione nel 2021 di un’indennità connessa all’emergenza epidemiologica in atto ai lavoratori in somministrazione del comparto sanità.
L’articolo 19 estende al mese di gennaio 2021 l’esonero contributivo disposto in favore di aziende appartenenti alle filiere agricole, della pesca e dell’acquacoltura, nonché di imprenditori agricoli professionali, di coltivatori diretti, mezzadri e coloni dal decreto-legge n. 137 del 2020, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 176 del 2020, limitatamente ai contributi previdenziali e assistenziali dovuti per il mese di dicembre 2020.
Al Titolo III, in materia di salute e sicurezza, l’articolo 19-bis consente all’INAIL di avvalersi, per l’anno 2021, di venti medici specialisti e di trenta infermieri del contingente di cui all’articolo 10 del decreto-legge 17 marzo 2020, n. 18, convertito dalla legge 24 aprile 2020, n. 27, da destinare anche alla somministrazione dei vaccini nei luoghi di lavoro.
L’articolo 22 proroga fino al fino al 31 dicembre 2021, subordinatamente al consenso degli interessati, la durata della ferma dei medici e degli infermieri militari arruolati, con servizio temporaneo, in relazione all’emergenza da COVID-19, e degli incarichi individuali conferiti dal Ministero della difesa a funzionari tecnici per la biologia, la chimica e la fisica, in relazione al perdurare dell’emergenza pandemica.
L’articolo 22-bis dispone che, in caso di impossibilità per il professionista abilitato per motivi connessi all’infezione da COVID-19, la mancata trasmissione di atti, documenti e istanze, nonché i mancati pagamenti entro il termine previsto non comporta decadenza dalle facoltà e non costituisce comunque inadempimento verso la pubblica amministrazione. La norma, inoltre, esclude la produzione di effetti nei confronti del professionista e del suo cliente e sospende la decorrenza del termine che comporti mancato adempimento verso la pubblica amministrazione.
Segnala che, sulla base dell’articolo 24-bis, non sono ripetibili, salvo i casi di dolo e colpa grave, le somme corrisposte al personale medico convenzionato addetto al servizio di emergenza-urgenza fino al 31 dicembre 2020, a seguito di prestazioni lavorative rese in esecuzione di accordi collettivi nazionali di lavoro o integrativi regionali regolarmente sottoscritti.
L’articolo 28 – nell’ambito del Quadro temporaneo per gli aiuti di Stato dell’Unione europea – modifica le disposizioni che disciplinano la possibilità per Regioni, Province autonome, altri enti territoriali e Camere di commercio di adottare regimi di aiuti alle imprese, tra i quali sono comprese anche sovvenzioni per il pagamento dei salari dei dipendenti, per evitare i licenziamenti durante la pandemia di COVID-19, e dei lavoratori autonomi sulle cui attività commerciali la pandemia ha inciso negativamente.
L’articolo 30 introduce disposizioni riguardanti i gestori di pubblici esercizi, gli enti locali, tra le quali, al comma 6, l’aumento delle risorse per il potenziamento degli asili nido, nonché il settore dello sport, con il differimento, ai commi da 7 a 11, al 31 dicembre 2023 dell’entrata in vigore dei decreti legislativi n. 37, 38, 39 e 40 del 2021, di attuazione della legge n. 86 del 2019, nonché degli articoli 25, 26, 27, 28, 29, 30, 31, 32, 33, 34, 35, 36, 37 del decreto legislativo n. 36, che, in attuazione delle medesima delega, disciplinano il lavoro sportivo.
Segnala che l’articolo 30-ter autorizza i comuni di Forio, di Lacco Ameno e di Casamicciola Terme, colpiti dagli eventi sismici del 21 agosto 2017, ad assumere personale con contratto a tempo determinato, nel limite, rispettivamente, di due, quattro e otto unità per il 2021 e in deroga ai vincoli assunzionali posti dalla normativa vigente, al fine di garantire l’operatività degli Uffici addetti alla ricostruzione.
Il Titolo V reca altre disposizioni urgenti. In particolare, l’articolo 31 aumenta le risorse destinate alle esigenze delle istituzioni scolastiche ed educative statali, tra cui la formazione del personale, in considerazione della situazione emergenziale derivante dal COVID-19 e disciplina, al comma 5, il regime di assenze del personale delle istituzioni scolastiche ed educative statali, comunali, paritarie e del sistema integrato di educazione e di istruzione dalla nascita sino ai sei anni, nonché degli enti universitari e dell’Afam connesse alla somministrazione del vaccino contro il COVID-19, disponendo che si tratta di assenze giustificate che non determinano alcuna decurtazione del trattamento economico, né fondamentale, né accessorio.
L’articolo 34 dispone l’istituzione di un Fondo per l’inclusione delle persone con disabilità, con una dotazione di 100 milioni di euro per l’anno 2021, per il finanziamento di progetti riguardanti, tra l’altro, anche l’inclusione lavorativa delle persone con disabilità, e proroga fino al 31 dicembre 2021, la possibilità di fruire il cosiddetto «buono viaggio», istituito e disciplinato dall’articolo 200-bis del decreto-legge n. 34 del 2020, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 77 del 2020.
Per il settore dell’ordine e della sicurezza pubblica, l’articolo 35 reca autorizzazioni di spesa per le seguenti modalità: il pagamento al personale delle Forze di polizia delle indennità di ordine pubblico e degli oneri connessi nonché delle prestazioni di lavoro straordinario per il periodo febbraio-aprile 2021, nonché per la sanificazione degli uffici, degli ambienti e dei mezzi in uso alle medesime Forze di Polizia nonché per assicurare un idoneo equipaggiamento e dispositivi di protezione individuale; il pagamento delle prestazioni di lavoro straordinario del personale del Corpo nazionale dei vigili del fuoco; il pagamento delle indennità di prestazioni di lavoro straordinario del personale del Corpo della polizia penitenziaria, dei dirigenti della carriera dirigenziale penitenziaria, nonché dei direttori degli istituti penali per minorenni, nonché per il pagamento delle spese per i dispositivi di protezione e prevenzione, di sanificazione e disinfezione degli ambienti e dei locali nella disponibilità del medesimo personale, nonché a tutela della popolazione detenuta; lo svolgimento, da parte del Corpo delle Capitanerie di porto – Guardia costiera, dei compiti connessi al contenimento della diffusione del COVID-19; il pagamento delle competenze per lavoro straordinario e del compenso forfetario di impiego al personale militare medico, paramedico, di supporto e a quello costantemente impiegato nelle sale operative delle Forze armate; il potenziamento dei servizi sanitari militari necessario ad affrontare le eccezionali esigenze connesse all’andamento dell’epidemia da COVID-19 sul territorio nazionale; l’impiego di unità aggiuntive di personale delle Forze armate impiegate nell’operazione «Strade Sicure» in relazione all’emergenza da COVID-19.
Romina MURA, presidente, poiché nessuno chiede di intervenire, rinvia il seguito dell’esame del provvedimento alla seduta già convocata per domani.
DL 52/2021: Misure urgenti per la graduale ripresa delle attività economiche e sociali nel rispetto delle esigenze di contenimento della diffusione dell’epidemia da COVID-19.
C. 3045 Governo.
(Parere alla XII Commissione).
(Esame e rinvio).
La Commissione inizia l’esame del provvedimento.
Romina MURA, presidente, avverte che, secondo quanto convenuto in sede di Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, la Commissione esprimerà il parere di competenza nella seduta di domani, mercoledì 12 maggio.
Invita, quindi, il relatore, on. Viscomi, a svolgere la sua relazione.
Antonio VISCOMI (PD), relatore, evidenzia preliminarmente che la relazione introduttiva del provvedimento evidenzia che esso si inserisce nella strategia di rilancio del Paese fondata su due pilastri: da un lato, la previsione di un dettagliato calendario per le riaperture e per l’allentamento delle limitazioni degli spostamenti sul territorio nazionale, e, dall’altro, l’adozione di misure di sostegno all’economia e alle imprese e per il rilancio della crescita grazie agli investimenti.
Ricorda, poi, che il decreto-legge si compone di quattordici articoli e, all’articolo 1, reca disposizioni per il ripristino delle zone gialle nonché per l’attivazione, nel periodo dal 1° maggio al 31 luglio 2021, attuale termine finale dello stato di emergenza, delle misure necessarie per contrastare eventuali recrudescenze del contagio da COVID-19. In particolare si prevede l’applicazione dal 1° maggio al 31 luglio 2021 delle misure del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri del 2 marzo scorso, nella misura in cui non siano derogate dal decreto in esame. L’articolo 2 reca la disciplina degli spostamenti tra i territori, che viene diversificata a seconda dell’incidenza dei contagi. Ferma restando la possibilità di spostamenti legati a comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità, motivi di salute o rientro presso la residenza, il domicilio o l’abitazione, sarà possibile spostarsi in entrata o in uscita dai territori collocati in zona arancione o rossa con il green pass di cui all’articolo 9. L’articolo 3 dispone in ordine alla ripresa dell’attività scolastica e dell’istruzione superiore in presenza, superando, a decorrere dal 26 aprile scorso, le disposizioni dettate al riguardo dal decreto-legge n. 44 del 2021. Sono previste anche disposizioni riferite allo svolgimento, prioritariamente in presenza, delle attività didattiche e curriculari delle università.
Con riferimento alle zone gialle, l’articolo 4 disciplina le modalità di ripresa dell’attività di ristorazione nelle zone gialle, nel rispetto dei già vigenti limiti di orario, mentre, sempre con riferimento a tali zone, l’articolo 5 introduce disposizioni per la ripresa degli spettacoli aperti al pubblico e degli eventi sportivi. Segnala che l’articolo 6 regola le modalità di riapertura, a decorrere dal 15 maggio 2021, delle piscine all’aperto, dal 1° giugno 2021, delle palestre nonché di ripresa, dal 26 aprile 2021, degli sport, anche di squadra e di contatto, all’aperto. Fa presente che l’articolo 7 disciplina la graduale ripresa di fiere, convegni e congressi, mentre l’articolo 8 riguarda i centri termali e i parchi tematici e di divertimento.
Osserva che l’articolo 9 introduce disposizioni per l’introduzione del cosiddetto green pass con lo scopo di agevolare la ripresa degli spostamenti e delle attività sospese a causa della pandemia per i soggetti vaccinati o guariti dall’infezione e per quanti abbiano effettuato un test antigenico rapido o molecolare.
Fa presente che l’articolo 10 proroga al 31 luglio 2021 i termini per l’adozione dei decreti del Presidente del Consiglio dei ministri finalizzati al contenimento della pandemia ai sensi dei decreti-legge n. 19 del 2020, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 35 del 2020, e n. 33 del 2020, convertito, con modificazioni, dalla legge n. 74 del 2020.
Si sofferma, in particolare, sull’articolo 11, che reca la proroga al 31 luglio 2021 di termini di disposizioni legislative introdotte da precedenti provvedimenti, elencate nell’allegato 2 al provvedimento. Per quanto di interesse della XI Commissione, segnala, in particolare, la proroga delle disposizioni adottate nell’ambito dell’emergenza da COVID-19, riferite: al conferimento di incarichi di lavoro autonomo, anche di collaborazione coordinata e continuativa, a laureati in medicina generale e chirurgia, abilitati alla professione medica e iscritti agli ordini professionali (n. 1); al trattenimento in servizio, anche in deroga ai limiti vigenti sul collocamento in quiescenza, del personale del ruolo dei medici e del settore sanitario della Polizia di Stato (n. 3); alle misure di profilassi sanitaria per gli appartenenti alle Forze di polizia, alle Forze armate e al Corpo nazionale dei vigili del fuoco, nonché per il personale dell’Amministrazione civile dell’interno che opera presso le Commissioni territoriali per il riconoscimento della protezione internazionale (n. 7); alla dispensa temporanea dal servizio e alla non computabilità di talune assenze dal servizio per il personale delle Forze di polizia, delle Forze armate e del Corpo nazionale dei vigili del fuoco, in caso di assenza dal servizio dal servizio per malattia o quarantena dovuta al COVID-19 (n. 8); alla disciplina transitoria sulle modalità di svolgimento delle prove compensative per il riconoscimento delle qualifiche professionali, in ambito sanitario, conseguite nell’ambito dei Paesi membri dell’Unione europea (n. 10); ai requisiti per la partecipazione agli esami di Stato di abilitazione all’esercizio delle professioni e dei tirocini professionalizzanti e curricolari (n. 14); alla sorveglianza sanitaria eccezionale da parte dei datori di lavoro dei lavoratori maggiormente esposti a rischio di contagio, in ragione di determinati fattori (età, immunodepressione, esiti di patologie oncologiche, svolgimento di terapie salvavita o co-morbilità), anche attraverso l’autorizzazione all’INAIL ad assumere, con contratti di lavoro a tempo determinato, della durata massima di 15 mesi, figure sanitarie, tecnico-specialistiche e di supporto, di età non superiore a 29 anni, entro uno specifico limite di spesa (n. 23); all’avvalimento in via diretta del Comando dei Carabinieri per la tutela del lavoro da parte del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, al fine di assicurare una tempestiva vigilanza in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro nel processo di riavvio delle attività produttive (n. 25). Particolare rilievo assume la proroga di cui al numero 24, che estende al 31 luglio 2021 l’operatività delle disposizioni in materia di lavoro agile nel settore privato, che consentono di accedere a tale modalità di svolgimento della prestazione lavorativa anche in assenza degli accordi individuali previsti dall’articolo 19 della legge n. 81 del 2017 e di comunicare i nominativi dei soggetti interessati e la data di cessazione della prestazione con le modalità semplificate previste dall’articolo 90, comma 4, del decreto-legge n. 34 del 2020.
Osserva che l’articolo 12 chiarisce che le modalità di calcolo dell’anticipazione sull’indennizzo alle imprese che operano nel settore del trasporto aereo di linea di passeggeri, a compensazione dei dati subiti con l’emergenza da COVID-19 sono le medesime previste per l’anticipazione stessa, mentre l’articolo 13 reca la disciplina sanzionatoria delle violazioni del decreto-legge e l’articolo 14 stabilisce che il decreto-legge entri in vigore il giorno successivo a quello della sua pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale.
Infine, intende segnalare all’attenzione dei colleghi che il Governo ha presentato presso la Commissione di merito un articolo aggiuntivo con cui propone l’inserimento nel decreto-legge in esame del contenuto del decreto-legge n. 56 del 2021 (C. 3075), recante disposizioni urgenti in materia di termini legislativi, in corso di esame presso la I Commissione. Poiché tra le disposizioni di tale proposta emendativa alcune sono di indubbio interesse per la XI Commissione, propone di rinviare alla prossima settimana l’espressione del parere di competenza, allo scopo di condurre i necessari approfondimenti e fare le opportune valutazioni.
Romina MURA, presidente, condividendo la proposta del relatore, ritiene opportuno rinviare l’espressione del parere di competenza alla prossima settimana, riservando la seduta già fissata nella giornata di domani ad eventuali interventi dei deputati, anche tenendo conto dei contenuti che il Governo intende introdurre nel decreto in esame.
Quindi, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell’esame del provvedimento alla seduta già convocata per domani.
Disposizioni per la tutela e la valorizzazione dell’agricoltura contadina.
Nuovo testo unificato C. 1825 Cunial e abb.
(Parere alla XIII Commissione).
(Esame e rinvio).
La Commissione inizia l’esame del provvedimento.
Romina MURA, presidente, avverte che, secondo quanto convenuto in sede di Ufficio di presidenza, integrato dai rappresentanti dei gruppi, la Commissione esprimerà il parere di competenza nella seduta di domani, mercoledì 12 maggio.
Invita, quindi, la relatrice a svolgere la sua relazione.
Flora FRATE (MISTO-A-+E-RI), relatrice, intervenendo da remoto, osserva che il testo consta di dodici articoli ed è finalizzato, come disposto dall’articolo 1, alla tutela e alla valorizzazione dell’agricoltura contadina, per promuovere l’agroecologia e contrastare e prevenire lo spopolamento delle zone rurali interne e montane. L’articolo 2 reca le definizioni ricorrenti nel testo, indicando in particolare i requisiti richiesti alle aziende agricole per essere considerate aziende agricole contadine. In tale ambito, segnala, con riferimento al comma 1, lettera a), che le aziende agricole contadine devono essere condotte direttamente dal titolare, dai familiari, anche nella forma di società semplice agricola o società di persone, o dai soci della cooperativa, costituita esclusivamente da soci lavoratori, attraverso un loro apporto di lavoro prevalente sia in termini di tempo dedicato alla produzione contadina sia riguardo all’eventuale collaborazione di lavoratori stagionali o di dipendenti fissi. Di interesse risulta anche la definizione di cui alla lettera f) del medesimo comma 1, che riconduce alla tipologia delle aziende agricole contadine quelle che rientrano nella disciplina del coltivatore diretto, come definito dall’articolo 2083 del codice civile, o delle forme associative o cooperative. Infine, sulla base del comma 2, si definiscono altresì agricoltori contadini i proprietari o conduttori di terreni agricoli che esercitano su di essi attività agricola non in via principale, secondo le modalità e i principi indicati dal provvedimento con riferimento ai sistemi di produzione e alla trasformazione delle materie prime prodotte.
Le aziende e gli agricoltori contadini possono iscriversi, a richiesta e gratuitamente, nell’apposito Registro istituito, ai sensi dell’articolo 3, dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali. Fa presente che l’articolo 4 introduce disposizioni di semplificazione in materia di produzione, trasformazione e vendita dei prodotti dell’agricoltura contadina, che dovranno essere adottate dalle regioni entro sei mesi dalla data di entrata in vigore della legge. L’articolo 5 prevede la possibilità, nell’ambito delle risorse disponibili per il Piano Strategico Nazionale applicativo della politica agricola comune, di individuare una misura nazionale specifica a favore dell’agricoltura contadina. Ricorda che l’articolo 6 introduce disposizioni volte a favorire il censimento dei terreni coltivati dalle aziende agricole contadine e il recupero di terrenti incolti o abbandonati, mentre l’articolo 6-bis reca una disciplina per il censimento e per la gestione conservativa dei terreni cosiddetti silenti. La medesima finalità di valorizzazione dei terreni incolti o abbandonati è perseguibile anche, come disposto dall’articolo 7, mediante la costituzione di unità gestionali nella forma di associazioni di promozione sociale e fondiarie.
Segnala, poi, che l’articolo 8 dispone l’istituzione della Giornata nazionale dedicata alla cultura e alle tradizioni dell’agricoltura contadina, senza la determinazione degli effetti civili di cui alla legge n. 260 del 1949, mentre l’articolo 9 prevede l’istituzione, da parte del Ministero per i beni e le attività culturali – più correttamente, occorrerebbe fare riferimento al Ministero della cultura – di concerto con il Ministero del turismo e con il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, della Rete Italiana della civiltà e delle tradizioni contadine.
Segnala, infine, che gli articoli 10 e 10-bis, infine, recano, rispettivamente, la clausola di invarianza finanziaria e la clausola di salvaguardia delle competenze delle Regioni a statuto speciale e delle province autonome di Trento e di Bolzano.
Romina MURA, presidente, nessuno chiedendo di intervenire, rinvia il seguito dell’esame del provvedimento alla seduta già convocata per domani.
La seduta termina alle 16.40.