Secondo i dati Confesercenti, i consumi delle famiglie italiane sono fermi e, dal 2017 ad oggi, la spesa media delle famiglie si è riduce di 160 euro al mese. Questa la cifra fatta dal presidente di Confesercenti Massimo Vivoli in occasione dei lavori del Meeting di San Martino in Campo.
“Dopo le liberalizzazioni che hanno fatto terra bruciata della vitalità commerciale delle nostre città, attendiamo proposte innovative ricordando che – ha dichiarato il presidente di Confesercenti, Massimo Vivoli, – la vita media delle imprese si è molto ridotta, nel commercio dopo 3 anni dalla nascita scompare il 40% circa di imprese. Ma anche che i consumi sono al palo, e che la spesa media delle famiglie si è ridotta di 160 euro mensili dal 2007 ad oggi; che i livelli di tassazione locale, in particolare la Tari, sono aumentati in modo esponenziale e che la quota della Gdo nel largo consumo è ormai del 75%”.
In una fase in cui le prospettive di crescita dell’economia sembrano essere nuovamente ridotte, per Vivoli “va rafforzata la domanda interna, attraverso interventi diretti soprattutto alle fasce più deboli della popolazione, ma non solo. I consumi si rafforzano con una più rapida crescita del reddito, al lordo e al netto delle tasse, riducendo le aliquote Irpef.”
Inoltre, l’aumento delle aliquote Iva agevolate previsto dalle clausole di salvaguardia avrebbe un impatto di rilievo, e non solo sui consumi. Secondo una simulazione condotta da Ref, che impone un aumento di 3 punti all’aliquota agevolata al 10%, che passerebbe quindi al 13%, e di 1 punto sull’aliquota super agevolata, passando dal 4 all’5%, gli effetti sulla crescita dell’ economia sarebbero significativi.
Per l’indagine Ref-Confesercenti “in particolare, sulla base delle relazioni storiche si stima un effetto in termini di Pil pari allo 0,3% legato in prevalenza all’impatto della misura sui consumi delle famiglie, dove avrebbe un impatto negativo di 0,4 per cento nel 2017, -0,7 nel 2018 e -0,18 nel 2019”.