Confindustria lancia l’allarme recessione e auspica un cambio di passo nella politica economica.
Negli ultimi Scenari economici, il Centro Studi di Confindustria avverte: “nel 2019 la domanda interna risulterà praticamente ferma e una recessione potrà essere evitata solo grazie all’espansione, non brillante, della domanda estera”. Questo “a meno che non si realizzi l’auspicato cambio di passo nella politica economica nazionale”.
Si fa “urgente” il tema della domanda interna: gli investimenti privati sono per la prima volta previsti negativi dopo anni di crescita (-2,5% quest’anno, escluse le costruzioni). E’, dunque, necessario, secondo il Csc, attivare misure che stimolino gli investimenti privati, come il ripristino del super ammortamento.
A pesare sull`economia italiana sono, però, diversi fattori: una manovra di bilancio “poco orientata alla crescita”; nessuna “evidenza inequivocabile” di una netta riduzione de rapporto tra debito pubblico e Pil con “inevitabili riflessi sull`appetibilità dei bond italiani; consumi delle famiglie in rallentamento e propensione al risparmio in crescita; mercato dell`auto in difficoltà, a fronte della minaccia di dazi Usa.
Secondo gli economisti di Confindustria, nel 2019, la domanda interna risulterà “praticamente ferma” e la recessione potrà essere evitata solo grazie all`espansione, non brillante, della domanda estera. A meno che “non si realizzi – osserva il Csc – l`auspicato cambio di passo nella politica economica nazionale”.
Il dato del Pil per la media 2019, statisticamente, risente anche della chiusura negativa del 2018. Lo scorso anno, infatti, è stato diviso nettamente in due. Nella prima parte l`economia italiana ha continuato a crescere, sebbene a ritmi molto ridotti.
Nella seconda metà, invece, tutti gli indicatori hanno virato in negativo e il Pil ne ha risentito registrando un lieve arretramento. “A dimostrare l’inversione di tendenza – ha spiegato il direttore del Centro Studi di Confindustria, Andrea Montanino – è il dato sull’occupazione: nella prima metà del 2018 è cresciuta di 198mila unità, poi calata di 84mila nel secondo”.
Per il 2020 ci sarà invece il previsto aumento di circa tre punti delle aliquote Iva ordinaria e ridotta. Secondo le stime del Csc, l`attivazione delle clausole di salvaguardia determinerà una minor crescita del Pil il prossimo anno quantificabile in -0,3 punti percentuali, ma il rapporto tra deficit pubblico e il Pil migliorerebbe di 0,9 punti rispetto al tendenziale.
L’Italia è l`unico paese dell`Eurozona, insieme alla Grecia, ad avere ancora un livello di Pil inferiore a quello pre-crisi. A fine 2020, il Pil è stimato su livelli ancora inferiori del 4,6 per cento rispetto al massimo toccato a inizio 2008, avendo però recuperato interamente la contrazione tra 2011 e 2013.