Mentre entra nel vivo la trattativa di Fim, Fiom e Uilm con Federmeccanica, procede spedita anche quella con Unionmeccanica Confapi per il rinnovo del contratto nelle piccole e medie imprese. Ieri si è svolto il secondo incontro, nel corso del quale la delegazione sindacale ha registrato risposte positive, tanto da far dire perfino alla generalmente molto critica Fiom che ci sono le condizioni per un rinnovo ‘’in tempi brevi”. Tra le novità, nel prossimo contratto potrebbe essere prevista anche la contrattazione annuale del salario, proposta dal sindacato e condivisa dalla delegazione imprenditoriale.
“Abbiamo registrato positivamente una posizione di Unionmeccanica complessivamente utile a un rinnovo in tempi brevi del contratto –afferma una nota Fiom- relativa in particolare ai temi della rappresentanza e della democrazia, del mantenimento dei due livelli di contrattazione, di una sanità integrativa per tutti e di un diritto di tutti i lavoratori alla formazione”.
“Le imprese hanno espresso disponibilità su formazione professionale, inquadramento, salute e sicurezza, sanità integrativa – conferma la Fim Cisl- e nel contempo hanno avanzato richieste di flessibilità in materia di contratti a termine e utilizzo delle collaborazioni. Sul salario invece hanno posto il problema del recupero dell’inflazione a consuntivo e hanno insistito fortemente per un allineamento dei costi complessivi del contratto rispetto all’intero settore”.
Inoltre, i rappresentanti delle piccole e medie imprese concordano col sindacato sulla definizione di un elemento di calcolo – l’inflazione – a tutela del potere di acquisto del salario, con il quale riconoscere a posteriori incrementi mensili sui minimi contrattuali in una durata del Ccnl quadriennale, a prevedere procedure informative in caso di cambio appalto e, relativamente alle trasferte, a individuare anche nel rapporto con il ministero degli Esteri i paesi esteri nei quali il lavoratore può essere chiamato a lavorare solo volontariamente a causa della pericolosità a cui è esposto.
Via libera anche alla sanità integrativa per tutti i lavoratori, estesa ai familiari, e alla formazione come diritto soggettivo, anche utilizzando risorse dell’Ente bilaterale metalmeccanici, che con questo rinnovo si intende ulteriormente qualificare e valorizzare. Infine, Unionmeccanica e’ favorevole a una contrattazione territoriale sperimentale, per le imprese prive di Rsu, la cui titolarità, per materie e territori di competenza, fa capo ai firmatari del contratto a livello nazionale.
Unionmeccanica ha inoltre confermato lo scopo (per chi non esercita la contrattazione), gli importi (485 euro annui) e i destinatari (lavoratori che percepiscono solo il minimo contrattuale) dell’attuale “Elemento perequativo”, dichiarandosi disponibile eventualmente a discuterne la trasformazione in forme di salario detassato e decontribuito (premio legato a obiettivi e/o welfare).
Sulle richieste della piattaforma relative al tema della salute e della sicurezza, la delegazione di Uniomeccanica ha rinviato le proprie risposte ad un approfondimento in sede tecnica. La delegazione sindacale ha ribadito i contenuti sui singoli temi della piattaforma, esplicitando che non è disponibile a mettere in discussione l’attuale maturazione dei Par e delle ferie aggiuntive per anzianità come chiesto da Unionmeccanica.
Ora, comunque, sta al confronto di merito – gia’ fissati i nuovi appuntamenti tra sindacati e Unionmeccanica per il 19, 23 e 28 ottobre -sviluppare soluzioni condivise. “La posizione sul salario con il riconoscimento di un incremento per tutti sui minimi, pur con meccanismi o forme sulle quali dovremo discutere per individuare soluzioni condivise –sottolinea la Fiom- deve realizzare il pieno riconoscimento dell’inflazione e la definizione del valore punto”.
A sua volta, per la Fim Cisl il segretario Nicola Alberta avverte: “è positivo che si accelerino le trattative per un rinnovo in tempi rapidi. Ma questo non può significare che si accantonino alcuni aspetti o che ci si limiti a risposte parziali.Il contratto –aggiunge- deve qualificarsi sulla formazione, sul welfare, sul rafforzamento della contrattazione nei luoghi di lavoro e sul territorio, e sulla piena tutela del potere d’acquisto dei salari. Se si va in questa direzione e si valorizza il lavoro, si realizzano le condizioni per il rilancio della piccola e media industria del nostro Paese”.