“Nei primi mesi del 2019 gli sviluppi congiunturali hanno confermato la non favorevole intonazione del ciclo economico globale. Non sono mancati, tuttavia, in Italia, incoraggianti segnali di recupero a partire dai buoni risultati della produzione industriale”. E’ quanto emerge dal Rapporto 2019 sul coordinamento della finanza pubblica della Corte dei Conti, presentato al Senato dal presidente della Corte dei conti, Angelo Buscema, alla presenza tra gli altri, del presidente della Giunta regionale Lazio Nicola Zingaretti, del ministro della Salute Giulia Grillo, del Sottosegretario di Stato alla presidenza del Consiglio, Giancarlo Giorgetti, e del ministro dell’Economia, Giovanni Tria.
“Il negativo ‘effetto di trascinamento’ che l’esercizio 2018 consegna all’anno in corso, valutabile in 2 decimi di Pil, indica, tuttavia, che anche un tasso di crescita molto modesto presuppone un`ulteriore ripresa delle attività economiche nei prossimi trimestri”, si legge nel Rapporto.
La Corte dei conti sottolinea inoltre “l’importanza per la stabilità finanziaria del Paese di una riduzione del debito”. Nel Rapporto viene ribadito che “il permanere di condizioni di incertezza sulla possibilità che nel medio termine si possa imboccare un sentiero decrescente rischia di incidere negativamente sulle stesse prospettive di crescita del Paese”.
“La decelerazione che si è registrata nel corso del 2018 e il perdurare di uno scarto significativo rispetto alla media dell’area euro determinano una condizione di ‘eredità negativa’ per gli anni a venire, che non appare agevole rimontare”.
Sul reddito di cittadinanza la magistratura contabile ritiene che possa “rispondere all`esigenza, acuita dalla crisi, di contrasto alla povertà. Tuttavia, il finanziamento in deficit di tale misura è motivo di preoccupazione per gli equilibri di bilancio di medio termine, date le condizioni di elevato debito pubblico”. Per questo, si legge nel rapporto, “un eventuale minor esborso rispetto alle stime originarie andrebbe utilizzato, almeno sotto lo stretto profilo della sostenibilità dei conti pubblici, per ridurre il disavanzo e rientrare dal debito”.
“La previsione di un meccanismo di salvaguardia, il ‘blocco’ delle domande e la rimodulazione dell`ammontare del beneficio in caso di esaurimento delle risorse disponibili per l`esercizio, è quindi importante per il controllo dei saldi”, sottolinea il documento. Un rischio ulteriore è che tale misura “possa scoraggiare e spiazzare l’offerta di lavoro legale”.
“Nonostante l’attenzione posta nel disegnare l`impianto dell`reddito di cittadinanza e la previsione di un sistema di vincoli e sanzioni potenzialmente efficace nel contrastare gli abusi – si legge nel Rapporto – resta la preoccupazione che in un contesto, come quello italiano, in cui è elevata la quota di economia sommersa e sono bassi i livelli salariali effettivi, il reddito di cittadinanza possa scoraggiare e spiazzare l`offerta di lavoro legale”.
Sull’altra misura del governo, Quota 100, la Corte dei Conti precisa come la sua introduzione ” ha comunque posto sotto i riflettori una reale esigenza: quella di un maggior grado di flessibilità del requisito anagrafico di pensionamento. Sarebbe necessaria una soluzione strutturale e permanente, più neutra dal punto di vista dell`equità tra coorti di pensionati e tale da preservare gli equilibri e la sostenibilità di lungo termine del sistema”.
“Qualunque scelta – si legge – pone un problema di cassa non indifferente, ma una ‘correzione attuariale’ della componente retributiva dell`assegno, in caso di pensioni miste, non comporterebbe la creazione di debito pensionistico implicito”.
TN