La Covip esercita la funzione di vigilanza su 294 miliardi di euro di risparmio previdenziale privato (198 mld dei fondi pensione e 96 mld delle casse di previdenza). E’ quanto rileva la relazione annuale della commissione illustrata alla Camera dal presidente Mario Padula.
A fine 2020 le risorse accumulate dalle forme pensionistiche complementari (198 mld) sono in aumento del 6,7% rispetto all`anno precedente: un ammontare pari al 12% del Pil e al 4,1% delle attività finanziarie delle famiglie. I contributi incassati nell`anno risultano pari a circa 16,5 miliardi di euro. In tutte le forme pensionistiche complementari che raccolgono adesioni il flusso di contributi del 2020 è risultato maggiore, seppur di poco, rispetto al 2019: ne sono affluiti 5,5 miliardi ai fondi negoziali (+2,9%), 2,3 miliardi ai fondi aperti (+5,9%), 4,6 miliardi ai Pip (+1,6%) e 3,9 miliardi ai fondi preesistenti (+0,2%).
I contributi per singolo iscritto ammontano mediamente a 2.740 euro nell`arco dell`anno. Il 27,4% del totale degli iscritti alla previdenza complementare (circa 2,3 milioni) non ha effettuato contribuzioni nel 2020. Circa un milione di individui non versa contributi da almeno cinque anni. Su questo fenomeno, dice la Covip, incide in misura significativa il meccanismo delle adesioni contrattuali nei fondi negoziali, particolarmente con riguardo a settori, come quello edile, caratterizzati da elevata discontinuità occupazionale.
Le voci di uscita per la gestione previdenziale ammontano a 8,6 miliardi di euro. Le prestazioni pensionistiche sono state erogate in capitale per 3,4 miliardi di euro e in rendita per circa 600 milioni di euro. I riscatti sono pari a 1,7 miliardi di euro e le anticipazioni a 1,8 miliardi di euro, in gran parte riferite a causali diverse dalle spese sanitarie o dall`acquisto o ristrutturazione della prima casa. Nell`anno sono state erogati circa 900 milioni di euro di rendite integrative temporanee anticipate (Rita), per lo più concentrate nei fondi pensione preesistenti.
Il valore degli investimenti dei fondi pensione nell`economia (titoli emessi da soggetti residenti in Italia e immobili) è di 38,6 miliardi di euro, il 23,8% del patrimonio. I titoli di Stato ne rappresentano la quota maggiore (28,4 miliardi di euro).
L`allocazione degli investimenti effettuati dai fondi pensione registra la prevalenza della quota in obbligazioni governative e altri titoli di debito per il 56,1% del patrimonio: il 17,5% sono titoli di debito pubblico. In aumento al 19,6% i titoli di capitale (rispetto il 18,9% del 2019) e anche le quote di Oicr, passate dal 14,8 al 15,5%. I depositi si attestano al 6,6%. Gli investimenti immobiliari, in forma diretta e indiretta, presenti quasi esclusivamente nei fondi preesistenti, rappresentano circa il 2% del patrimonio, sostanzialmente stabili rispetto al 2019.
Crescono anche le adesioni alla previdenza complementare. A fine 2020 il totale degli iscritti risulta pari a 8,4 milioni (circa 10 milioni tra iscritti e pensionati), in aumento del 2,2% rispetto all`anno precedente. Il tasso di copertura è del 33% sul totale delle forze di lavoro. Le posizioni in essere sono 9,3 milioni (inclusive di posizioni doppie o multiple, che fanno capo allo stesso iscritto).
I fondi negoziali contano 3,2 milioni di iscritti, quasi 1,6 mln i fondi aperti e 3,3 mln i Pip nuovi, mentre poco più di 600mila i fondi preesistenti. Gli uomini sono il 61,7% degli iscritti alla previdenza complementare (il 73% nei fondi negoziali), nel solco di quel gender gap che si è già manifestato negli anni scorsi. Si conferma anche un gap generazionale. La distribuzione per età vede la prevalenza delle classi intermedie e più prossime all`età di pensionamento: il 51,6% degli iscritti ha età compresa tra 35 e 54 anni, il 31% ha almeno 55 anni. Quanto all`area geografica la maggior parte degli iscritti risiede nelle regioni del Nord (57%).
I fondi pensione in Italia sono 372: 33 fondi negoziali, 42 fondi aperti, 71 piani individuali pensionistici (Pip) e 226 fondi preesistenti. Nel totale non è più incluso FondInps a seguito della sua soppressione e del conferimento al fondo Cometa delle posizioni degli iscritti e dei flussi futuri di Tfr.
Il numero delle forme pensionistiche operanti nel sistema è in costante riduzione. Oltre venti anni fa, nel 1999, le forme erano 739, quasi il doppio.
TN