Il ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione, Marianna Madia ha accolto la richiesta di un confronto a partire dalla mappatura del personale a tempo determinato impegnato nel settore, fanno sapere i sindacati Fp-Cgil, Fp-Cisl e Fpl-Uil in una nota stampa.
“I servizi pubblici rivolti all’infanzia sono al collasso: sempre più a rischio asili nido e scuole di infanzia pubblici mentre avanza la privatizzazione senza garanzia alcuna sulla qualità dei servizi offerti – dichiarano i sindacati -. Il settore soffre gravi carenze di organico, in parte coperte dal ricorso spinto a forme di lavoro flessibili, insieme ad un’età media del personale alta e alla quasi totale assenza di turn over. Temiamo – proseguono i sindacati – che per rispettare la sentenza della Corte di giustizia europea, la quale prevede di non superare i 36 mesi di precariato, si scelga la strada del licenziamento in tronco di lavoratrici e lavoratori impegnati nel settore da anni. Tutto questo non potrà che compromettere l’apertura di scuole ed asili a settembre”.
In generale, secondo Cgil Cisl e Uil, “il confronto con la ministra Madia servirà anche ad accendere un faro, a fronte dell’obiettivo che il governo si è posto sull’integrazione del percorso educativo 0-6 anni, sullo scarso, se non pressoché nullo, investimento pubblico nel settore scolastico-educativo. Un settore – aggiungono -, piegato dai tagli della Spending review che stanno mettendo a dura prova la tenuta dei servizi offerti dalle scuole di infanzia e dagli asili nido, colpendo le condizioni delle lavoratrici e dei lavoratori coinvolti”. Secondo le tre sigle sindacali “il tema è ampiamente sottovalutato benché riguardi il futuro stesso del paese. Per questo alla ministra Madia sottolineeremo l’urgenza di urgenti investimenti nel settore, a partire dallo sblocco delle assunzioni e del turn over, nel rispetto dei lavoratori e per garantire migliori servizi pubblici ai cittadini, per quello che deve essere un diritto garantito.”