Nella giornata di ieri, 22 marzo, è stata approvata anche alla Camera, e in attesa della pubblicazione in G.U., la legge quadro in materia di politiche in favore delle persone anziane. “Dopo più 20 anni di rivendicazioni sindacali, anche il nostro Paese si dota, finalmente, di una legge di civiltà che garantirà diritti fondamentali ad oltre 14 milioni di persone anziane, di cui 3,1 milioni non autosufficienti.”, dichiarano Domenico Proietti, Segretario confederale Uil, e Carmelo Barbagallo, Segretario generale della Uil Pensionati.
“Una legge necessaria”, commentano in una nota congiunta Cgil nazionale e Spi Cgil, in cui “sono previste norme per la tutela della dignità e la promozione delle condizioni di vita indipendente, di cura e di assistenza delle persone anziane non autosufficienti nonché per l’invecchiamento attivo”, ma che purtroppo “senza risorse rischia di essere una cornice senza quadro”.
“Purtroppo, la legge non prevede finanziamenti aggiuntivi, oltre quelli già previsti per assicurare a tutte le persone interessate i servizi necessari- aggiungono Proietti e Barbagallo -. Le riforme a costo zero, come sappiamo, non esistono e la mancanza di risorse aggiuntive per gli interventi riguardanti i LEP e i LEA rappresenta una seria criticità sull’applicabilità di questa riforma. Occorrono risorse aggiuntive pubbliche a carico della fiscalità generale, oltre quelle stanziate anche per il PNRR”.
Infatti, dopo anni rivendicazioni sindacali condotte dalle organizzazioni sindacali confederali assieme alle proprie categorie dei pensionati, “un risultato positivo è stato raggiunto con l’inserimento di una ‘Riforma relativa alle persone anziane non autosufficienti’ tra gli obiettivi del PNRR a cui la legge dà attuazione- aggiungono Cgil e Spi -. Si apre ora una fase importante nell’emanazione dei decreti attuativi, la cui stesura dovrà prevedere il coinvolgimento delle organizzazioni sindacali. I decreti – continuano – dovranno garantire la presa in carico della condizione di fragilità della persona anziana, da parte del sistema pubblico e universale, superando divari territoriali e privilegiando servizi e presa in carico delle persone ai trasferimenti monetari”, affinché non si crei “un sistema separato, esterno o parallelo al SSN o ai Servizi Sociali, ma garantisca le necessarie risposte per le persone anziane nella più generale programmazione integrata socio-sanitaria”.
“Per questo – aggiungono infine Uil e Uil Pensionati – crediamo sia necessario, già a partire dal prossimo DEF, che vengano previste risorse per far sì che una legge importante come questa non resti solo sulla carta”.
e.m.