Il governo ha reagito all’emergenza Coronavirus con “interventi tempestivi e di considerevole portata”. Lo ha rivendicato il ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, in audizione davanti alle commissioni Bilancio di Camera e Senato sul Def. Lo scostamento previsto dal governo per avere le risorse necessarie a varare una manovra di “un’entità mai raggiunta dal dopoguerra ad oggi” “non mette a repentaglio la finanza pubblica”. Anzi assicurerà la “tenuta del sistema produttivo” per consentire poi il rilancio economico del Paese.
Le “stringenti misure” per arginare l’emergenza Coronavirus “hanno avuto un impatto senza precedenti sull’economia” a causa della “chiusura” delle attività industriali e commerciali e dei “distanziamenti” con “pesanti ripercussioni sulla domanda e l’offerta”. Il Def con un orizzonte biennale, risponde a una “elevata incertezza che rende evidentemente difficile la predisposizione di previsioni”, situazione che “interessa tutti i paesi” a causa dell’emergenza sanitaria.
“Il Def che presento oggi – ha sottolineato – è diverso da quanto auspicavo e auspicavamo a inizio anno; l’emergenza che stiamo vivendo ormai da due mesi che da inizio marzo ha fermato il Paese per arginare il diffondersi del contagio ha comportato la necessita di rivedere sia la struttura. Il programma di riforma è rinviato di almeno un mese per attendere gli sviluppi dell’epidemia tenere conto del programma di riaperture e della ripresa”. Lo “shock” che ha investito il Paese ha cambiato completamente lo “scenario”.
L’Italia resta “impegnata in un’azione di riduzione del debito che punta a ricondurlo nella media dell’area euro nel prossimo decennio”, ha proseguito il ministro dell’Economia, il quale ha sottolineato che “maggiore sarà la credibilità delle riforme e delle politiche, minore sarà il livello dei rendimenti sui titoli di Stato agevolando il processo di rientro” del debito.
Gualtieri ha ribadito l’impegno dell’esecutivo a proseguire sulla strada indicata prima dello shock del Coronavirus: “con semplificazioni, investimenti, semplificazione di procedure amministrative, green innovation deal e il conseguimento di un surplus di bilancio primario, che sarà sempre pienamente sostenibile nella sua dimensione”. “Circa 6 miliardi l’anno fino al 2031” andranno “al sostegno degli investimenti. Auspichiamo e lavoriamo affinché si realizzi lo scenario migliore”.
Nel Def, ha ricordato Gualtieri, “c’è uno scenario più pessimistico, legato al rischio di una seconda ondata di contagi, con una contrazione del Pil del 10,6% quest’anno e una ripresa più debole nel 2021 (+2,3%) nonché un aggravio per la finanza pubblica” ma, ha rivendicato, il governo ha sempre fatto previsioni “prudenziali” e le stime sono state “smentite in positivo nella realtà. Questo governo – ha sottolineato – non fa previsioni ottimistiche”.
TN