Il neo candidato premier del Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio, comincia già a parlare di riforme e il primo monito è rivolto proprio ai sindacati. Nel corso del suo intervento al festival del lavoro a Torino, infatti, Di Maio avverte: “Se il Paese vuole essere competitivo le organizzazioni sindacali devono cambiare radicalmente. Dobbiamo dare possibilità alle associazioni giovanili di contare nei tavoli contrattazione, serve più ricambio nelle organizzazioni sindacali. O i sindacati si autoriformano o quando saremo al governo faremo noi la riforma.”
“Un sindacalista che prende la pensione d’oro o finanziamenti da tutte le parti ha poca credibilità per rappresentare un giovane di trent’anni”, ha aggiunto.
Inoltre, Di Maio aggiunge che “serve una manovra choc sul costo del lavoro. Dobbiamo dare possibilità alle imprese e agli studi professionali di assumere per fare riprendere l’economia e dare gettito allo Stato. Così potremo pagare il debito e fare ulteriori investimenti per abbassare il costo del lavoro.”
Non tarda a farsi attendere la replica di Cgil, Cisl e Uil. Nel corso della manifestazione di sabato contro la violenza sulle donne, il segretario generale della Cgil, Susanna Camusso afferma che “il candidato premier del Movimento 5 Stelle Luigi Di Maio dimostra ignoranza e arroganza” e definisce il linguaggio dell’attacco dell’aspirante premier 5 Stelle “autoritario e insopportabile”.
Nel merito, Camusso ha poi osservato che “non è il primo che lo dice, ce n’è stato un altro prima di lui, che poi ha fatto il Jobs Act”, e aggiunge che Di Maio “dimostra analfabetismo sulla Costituzione, dice cose che non sa, non sa neppure che il sindacato è un’associazione libera che cambia in continuazione perché radicata nei luoghi di lavoro”.
Il segretario generale della Cisl, Annamaria Furlan, invita Di Maio a guardare “i veri problemi del paese”, aggiungendo che “non servono nuovi scontri ideologici. Pensi al lavoro ai giovani. Non abbiamo bisogno di slogan o di aprire nuovi scontri ideologici tra la politica ed il sindacato. Occorre invece affrontare con il dialogo i problemi del lavoro, a cominciare dal tema dei giovani, con grande senso di responsabilità, come sta facendo la Cisl da tempo”.
Per parte sua, il leader della Uil, Carmelo Barbagallo, replica: “Avanti un altro. Se hanno idee buone per il mondo del lavoro, ce le facciano conoscere.”
E. M.