L’Eliseo ha chiesto con forza il sostegno dell’Unione europea, attivando per la prima volta la clausola di assistenza militare reciproca prevista dall’art. 42.7 del Trattato Ue in caso di aggressione armata a uno degli Stati membri. “Oggi la Francia ha chiesto assistenza e aiuto alla Ue e l’Ue, tutta unita risponde, sì”, ha dichiarato l’Alto rappresentante per la Politica estera e di Sicurezza comune, Federica Mogherini, durante una conferenza stampa congiunta con il ministro della Difesa francese Jean-Yves Le Drian.
“Non c’è nessun’altra formalità: adesso tutto procederà a livello bilaterale, fra la Francia e gli altri Stati membri, se necessario con l’assistenza del Servizio esterno Ue”, ha spiegato poi Federica Mogherini, precisando che “non si tratta solo di una solidarietà generica, ma della volontà di fornire aiuto e assistenza secondo un articolo del Trattato Ue”, attraverso “contributi differenziati” che daranno tutti gli Stati membri.
Secondo il testo dell’Articolo 42.7 del Trattato sull’Unione europea: “Qualora uno Stato membro subisca un’aggressione armata nel suo territorio, gli altri Stati membri sono tenuti a prestargli aiuto e assistenza con tutti i mezzi in loro possesso, in conformità dell’articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite. Ciò non pregiudica il carattere specifico della politica di sicurezza e di difesa di taluni Stati membri”. Ciò significa che Parigi potrà ora chiedere a ciascuno Stato membro di contribuire in vari modi, cioè non necessariamente con azioni armate, alle operazioni militari nelle quali è impegnata la Francia, ma senza meccanismi, obblighi “comunitari”, né ulteriori decisioni da prendere a livello di Consiglio dei ministri o di Consiglio europeo. Sarà quindi un processo basato soprattutto sui rapporti bilaterali fra Parigi e le altre capitali, al livello dei ministri della Difesa e dei loro ministeri e Stati maggiori.
A differenza della “clausola di solidarietà” prevista dall’articolo 222 del Trattato sui Funzionamento dell’Ue, inoltre, che riguarda specificamente l’assistenza reciproca in caso di atti di terrorismo (e catastrofi naturali) che richiede diversi passaggi formali, anche da parte della Commissione europea, l’attivazionde dell’art. 42.7 non richiede alcun altro passo procedurale, nessuna decisione formale del Consiglio Ue né proposte della Commissione.
“Vedremo – ha concluso il ministro Le Drian – come si declinerà quest’impegno, se riguarderà gli interventi della Francia in Siria e in Iraq, oppure in altri teatri operativi”, dove gli altri Stati membri potrebbero compensare un eventuale alleggerimento della presenza francese. “La Francia non può fare tutto, nel Sahel, in Centrafrica, in Libano, continuando in più ad assicurare la sicurezza del territorio nazionale”, ha osservato il ministro. “Cominceremo subito a organizzare le riunioni bilaterali e il coordinamento necessario per tradurre in atti concreti quest’impegno preso dai ministri della Difesa” dei Ventotto, ha annunciato le Drian. E ha concluso: “Vedremo che cosa ciascun paese potrà fare su quale teatro”.