“Mettere al sicuro le aziende dal rischio chiusura per i costi energetici e il dumping energetico che viene dai competitor europei, detassare e decontribuire gli aumenti e i premi salariali affinché si possano aiutare i lavoratori che a causa dell`inflazione hanno perso potere di acquisto, sono le priorità immediate che come manifatturiero vogliamo portare all`attenzione del Governo”. Così Paolo Agnelli, presidente di Confimi Industria presentando alla stampa un documento.
“Poi c`è un lavoro da fare in Europa – spiega Agnelli – in 30 anni l`Unione è passata dal rappresentare il 25% dell`economia mondiale all`attuale 17%, la Cina – principale competitor manifatturiero e non solo – ha effettuato il paradigma al contrario passando dal 3 all`attuale 17% e punta a crescere ancora”. “Basti pensare all`aggiotaggio che ha fatto con il silicio” sottolinea il presidente di Confimi Industria “praticamente la Cina è produttore esclusivo di pannelli solari”.
“Oggi la transizione ecologica è a rischio: da una parte le società di energia hanno difficoltà a firmare i contratti di fornitura, dall`altra abbiamo migliaia di imprese che hanno investito nei parchi fotovoltaici ancora fermi per mere questioni burocratiche dettate dalle stesse società fornitrici di energia” ha ricordato Agnelli.
Rivolgendosi poi alle altre parti sociali, Agnelli ha voluto sottolineare la necessità di lavorare insieme. “Il sistema produttivo e industriale – ha concluso – deve fare fronte comune con i sindacati per tenere saldo il tessuto sociale perché le famiglie sono legate al nostro destino, non a quello della finanza” e ha aggiunto “è dunque necessario lavorare insieme per costruire un sistema efficace di formazione e turnover, di rivedere il cuneo fiscale e legare a doppio filo l`aumento della produttività ai salari, e portare a compimento il salario minimo”.
E.G.