“Non possiamo consentire che il superamento del Novecento ci riporti all’Ottocento. Non sarebbe solo un destino insopportabile per i più miopi evoluzionisti, ma una beffa straordinaria per coloro che hanno lottato per la libertà nel lavoro e dal lavoro e che hanno costruito e difeso la nostra democrazia”. Lo ha detto il segretario generale della Cgil, Guglielmo Epifani, concludendo il suo intervento per ricordare Vittorio Foa, politico, sindacalista e scrittore.
Epifani, sottolineando i valori dell’unità, dell’autonomia e del lavoro sostenuti da Foa (sindacalista della Cgil, prima nella Fiom e poi nella segreteria confederale), ha ricordato quando già prima della crisi parlava del “divario crescente tra il valore del lavoro e la sua dignità, i bassi salari e i bassi profitti” da un lato e dall’altro “il potere e la ricchezza dei mercati finanziari. Condizioni che hanno determinato la crisi e che restano tuttora”.
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