“Non è finita finché non è finita. Annullata la procedura di licenziamento. Andiamoci a prendere la vita, la reindustrializzazione, il lavoro, la dignità”. È questo il commento del Collettivo di Fabbrica – Lavoratori Gkn Firenze dopo la sentenza del tribunale di Firenze, che accoglie il ricorso della Fiom-Cgil e “conferma il comportamento antisindacale tenuto dalla controparte dall’inizio dell’intera vertenza”, scongiurando così i 185 licenziamenti.
“Questo è l’ennesimo atto concreto a tutela di tutti i lavoratori – commentano dopo la sentenza Michele De Palma, segretario generale della Fiom-Cgil, e Daniele Calosi, segretario generale della Fiom-Cgil di Firenze Prato e Pistoia – che da quasi 3 anni sono in lotta per la difesa del proprio posto di lavoro: scioperi, manifestazioni, di una vertenza diventata simbolo che va oltre i cancelli dello stabilimento. Come Fiom-Cgil insieme alle lavoratrici e ai lavoratori abbiamo messo in campo tutte le iniziative a difesa dell’occupazione e per la ripresa produttiva in quello stabilimento e continueremo a farlo, vorremmo ricordare che i lavoratori metalmeccanici delle provincie di Firenze, Prato e Pistoia hanno fatto 12 ore di sciopero per sostenere questa battaglia”.
Nonostante ciò, il collettivo chiama a raccolta chiunque voglia partecipare al presidio di fabbrica durante la notte di San Silvestro: “Il 31 dicembre non solo è confermato. È confermatissimo. Il 31 dicembre tutte e tutti qua. Perché sia un anno nuovo e non solo il nuovo anno. Abbiamo tante braccia da stringere e tanta lotta da rilanciare”. Un presidio che va avanti da circa tre anni, quando nell’estate 2021 si ordinò la cessazione delle attività della fabbrica, e che non sembra destinato ad arrestarsi. Si prevede, infatti, un inizio anno di battaglia, poiché la proprietà in liquidazione Qf non intende ritirare i licenziamento né la liquidazione, procedendo così alla dismissione dello stabilimento di Campi di Bisenzio per “fare una grossa speculazione immobiliare du un’area da 80 mila metri quadrati”, denuncia il Collettivo.
“Fino a che ce ne sarà” è lo slogan sotto il quale lavoratori e sostenitori si riuniranno nell’ultima sera dell’anno, con cena solidale e musica. Per il Collettivo “ora più che mai dobbiamo essere una gioiosa barricata collettiva. Ora più che mai il bivio è semplice: con chi licenzia o con chi viene licenziato. La terza posizione non esiste”.
Solidarietà anche dal mondo della cultura e della politica, dal rettore dell’università per gli stranieri di Siena, Tomaso Montanari, allo storico e divulgatore Alessandro Barbero, che parla della lotta dei lavoratori Gkn come una vicenda che entrerà nella Storia: “I licenziamenti dei lavoratori Gkn – afferma Barbero – dimostrano l’indifferenza del sistema per cui viviamo per gli esseri umani e per il territorio. Gli uni e gli altri l’altro sfruttati e spolpati fino all’osso e poi gettati via. Ma dimostrano anche l’indifferenza per la memoria, per la storia, per l’identità. Anche se poi queste parole in una certa propaganda sono ripetute tutti i giorni e strumentalizzate. Nell’Italia del 21° secolo la Gkn è già storia. La lotta dei suoi operai è già una vicenda che entrerà nei libri. L’unica cosa che non è ancora decisa è se ci entrerà come resistenza di un mondo sconfitto o come la prova che le apparenze ingannano e che il capitalismo avanzato che oggi domina il mondo non ha ancora vinto o magari come la prova generale di un futuro diverso. Gli storici sul futuro non hanno giurisdizione. È chi lotta che contribuisce a crearlo. Perché sia un anno nuovo e non solo il nuovo anno”.
e.m.