I segretari generali di Fim, Fiom e Uilm, Roberto Benaglia, Michele De Palma e Rocco Palombella, hanno inviato una lettera alla Presidente del Consiglio Meloni e ai Ministri competenti per chiedere “di poter aver accesso a tutti gli atti compiuti fino ad oggi inerenti la vertenza ed ogni eventuale trattativa, ivi compreso l’accordo tra governo e azienda di marzo 2020 e sue successive modifiche”.
“Nelle ultime ore sono emerse notizie e informazioni che, a dispetto di quanto discusso durante l’incontro con le scriventi di venerdì 20 ottobre, rendono ancor meno chiaro il prosieguo della vertenza ADI ex Ilva” scrivono i leader dei metalmeccanici di Cgil Cisl Uil.
“La probabile esistenza di un memorandum sottoscritto senza il coinvolgimento dei lavoratori e dei loro rappresentanti mina le corrette relazioni istituzionali che a fatica cerchiamo di tessere su una vicenda così complessa” aggiungono Benaglia, De Palma e Palombella. Per questo “si rende necessario perché l’annunciata convocazione entro il 7 novembre possa avviare un percorso definitivo sulla risoluzione della vicenda ex Ilva”
Nel pomeriggio in una nota unitaria si sottolinea la gravità del fatto. “All’incontro del 27 settembre scorso a Palazzo Chigi i quattro Ministri ci hanno mentito quando hanno negato la presenza di un Memorandum già sottoscritto l’11 settembre tra Governo e ADI. Pur non trattandosi di un accordo definitivo è comunque grave il fatto che non siamo stati informati, nonostante la nostra esplicita richiesta”.
“A conferma della gestione fallimentare dell’attuale governance basta leggere la lettera dell’amministratore delegato di Invitalia, Bernardo Mattarella, inviata al presidente Franco Bernabè e all’amministratore delegato Lucia Morselli. La situazione – proseguono i leader dei metalmeccanici – appare ogni ora che passa più opaca e purtroppo conferma le nostre preoccupazioni su sicurezza, salute, occupazione, produzione e ambiente. È ora che si faccia l’operazione verità che abbiamo chiesto durante lo sciopero con manifestazione a Roma lo scorso 20 ottobre, alla presenza di migliaia di lavoratori”.
tn