Lunedi 23 luglio nella sede di Confindustria a Roma parte la trattativa per il rinnovo del contratto nazionale dei metalmeccanici per il triennio 2013/2015. L’obiettivo di Fim e Uilm, che hanno presentato la piattaforma di rinnovo del contratto è quella di realizzare una seria e serrata trattativa con Federmeccanica e concludere il rinnovo entro la scadenza del contratto vigente, prevista per dicembre 2012 e mettere così nella busta paga dei lavoratori metalmeccanici un primo momento salariale già a gennaio 2013. “Sarà una trattativa difficile, ha commentato il segretario generale della Fim Cisl, Giuseppe Farina, per la crisi e le ‘pretese’ di Federmeccanica, abbiamo però dalla nostra una buona piattaforma, il sostegno dei lavoratori e le regole unitarie che sosterranno la trattativa e la realizzazione di un buon contratto”.
“L’assenza della Fiom dal tavolo – ha detto Farina – non è una sorpresa, né una novità, è già il quarto contratto metalmeccanico che salta negli ultimi anni, e non è quindi – la sua assenza – un impedimento al suo rinnovo”. “La loro esclusione dalla trattativa, è solo la logica conseguenza dei gravi errori commessi dalla Fiom nel contratto nazionale e in Fiat quando, rifiutando regole democratiche e le mediazioni unitarie si sono autoesclusi, consapevolmente, dalle relazioni sindacali della categoria”. Oggi, dice Farina, “abbaiare alla luna, come fa questa Fiom non riuscirà a coprire i propri errori”. Come può pensare, chiede il sindacalista, la Fiom di rinnovare un contratto nazionale di cui non ne riconosce l’esistenza e contro il quale ha presentato numerosi ricorsi in tribunale (tra l’altro tutti persi) e senza una piattaforma – quella che presentarono in autunno 2011, era fuori da ogni regola e per questo già respinta da Federmeccanica”. La Fiom, conclude Farina, se ha ancora a cuore l’interesse dei lavoratori metalmeccanici, ha una sola cosa da fare, aderire alla piattaforma di Fim e Uilm e sostenere la trattativa con Federmeccanica, l’unica in grado di garantire, in applicazione delle regole unitarie di Cgil, Cisl e Uil, un positivo rinnovo del contratto nazionale. Tutto il resto compresi gli appelli alla democrazia rientrano nella chiacchiera e nella propaganda, buone forse, per una certa politica, non per i lavoratori metalmeccanici”.