La Fiat ha avviato le procedure di mobilità, per cessazione di attività, per tutti i dipendenti dell’Irisbus di Valle Ufita. E’ stata quindi formalizzata la decisione di non procedere più alla cessione dell’azienda dopo il ritiro di Di Risio e la volontà di chiudere lo stabilimento.
Secondo Bruno Vitali, segretario nazionale della Fim Cisl si tratta di”un atto gravissimo, che non ha precedenti nelle relazioni sindacali con la società, che aumenta ulteriormente la tensione sociale, che complica la soluzione della vertenza. A questo punto il tavolo già richiesto unitariamente alla Presidenza del Consiglio va immediatamente convocato. La Fiat deve ritirare la procedura di mobilità e il governo deve fare la sua parte fino in fondo, riattivando il piano nazionale dei trasporti urbani e consentendo una vera prospettiva produttiva al sito avellinese”. Anche il segretario nazionale dell’Ugl, Giovanni Centrella, considera l’atto “gravissimo” e chiede l’immediata convocazione del tavolo al ministero.
Per Enzo Masini, coordinatore nazionale Fiom-Cgil Si tratta di una “decisione che, nell’immediato, può portare all’esasperazione ulteriore di un intero territorio e, in prospettiva, non potrà che avere conseguenze drammatiche sul piano economico e sociale. Questa scelta è tanto più grave e irragionevole perché coincide con una manifestazione di interesse a rilevare le attività di produzione di autobus pervenuta da parte di un gruppo cinese.”
“La Fiom – prosegue – ritiene particolarmente grave, oltre al comportamento dell’azienda, il silenzio della Presidenza del Consiglio che, da oltre un mese, non convoca le parti e non dà luogo, quindi, neppure all’inizio di un confronto sul rifinanziamento del piano nazionale trasporti tale da garantire la continuità produttiva dello stabilimento della Valle Ufita.” (LF)
Quotidiano online del lavoro e delle relazioni industriali
Direttore responsabile: Massimo Mascini
Vicedirettrice: Nunzia Penelope
Comitato dei Garanti: Mimmo Carrieri,
Innocenzo Cipolletta, Irene Tinagli, Tiziano Treu