Dall’incontro di questa sera tra i sindacati e Sergio Marchionne, amministratore delegato della Fiat, la Fim torinese si attende “una data certa, quella dell’apertura del cantiere Mirafiori. Senza piu’ tergiversare”. Lo chiede in una nota Claudio Chiarle, segretario torinese della Fim.
“Il contratto – si legge – è stato firmato e ora sarà rinnovato, l’investimento per Mirafiori è stato confermato, la ristrutturazione di Mirafiori è stata pianificata e confermata dall’accordo sindacale del marzo scorso, i modelli e le piattaforme ci sono, il principale mercato di destinazione dei modelli e’ in crescita”. “Ci sono quindi – sostiene – tutte le condizioni per iniziare i lavori di ristrutturazione di Mirafiori e impiantare le nuove linee”.
“Oltretutto – aggiunge – con il rinvio dell’udienza, sui 21 ricorsi della Fiom, al 6 dicembre 2012 cade anche il paravento dietro cui la Fiat poteva celare una motivazione per non investire”,
La Fim torinese si attende “un segnale preciso da Fiat per evitare che le politiche industriali si facciano nelle aule di tribunale anziché ai tavoli di trattativa con il Sindacato”. Un appello, quello della Fim, lanciato anche alla politica: “Sarebbe indispensabile anche un segnale forte da parte del Governo, perche’ fare ripartire la Fiat vuol dire mettere in moto un pezzo della nostra economia industriale utile a sostenere il Paese”. (LF)
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