“La vertenza Fos di Battipaglia (gruppo Prysmian) è l’emblema di come vengono gestite le politiche industriali nel nostro Paese.” È quanto si legge in una nota congiunta della Cgil nazionale e della Filctem Cgil.
Per il sindacato “si tratta di una eccellenza europea nella produzione di fibra ottica di altissima qualità (A2, realizzata su licenza Corning, gruppo americano leader mondiale del settore), strategica per l’Italia, ma questo Governo, esattamente come i suoi predecessori, ad oggi non ha fatto nulla per tutelarla e, a differenza di altri paesi europei, non è stata sfruttata l’occasione del PNRR (7,7 miliardi di euro) per investire sulla catena del valore in relazione all’infrastrutturazione digitale del Paese, che avrebbe permesso una crescita dell’occupazione e la valorizzazione della Fos”.
“Grazie all’incapacità dell’Esecutivo e dell’azienda di trovare soluzioni di mercato – si spiega – gli operai sono in cassa integrazione ormai da qualche mese: unici a pagare lo scotto che Fos non vende nemmeno un km di fibra in Italia, dove si predilige fibra indiana o cinese. In questo scenario il gruppo Prysmian ha dichiarato di non essere intenzionato ad investire per il rilancio del sito”.
Il segretario confederale della Cgil *Pino Gesmundo* e il segretario generale della Filctem nazionale *Marco Falcinelli* chiedono, insieme ai lavoratori, “un’assunzione di responsabilità al Governo”, e che “il tavolo convocato al Mimit il 15 febbraio non sia una passerella politica, ma sia utile a trovare soluzioni concrete per garantire un futuro occupazionale ai lavoratori diretti e dell’indotto in un territorio che sconta enormi difficoltà. Crediamo – proseguono – che la soluzione sia la messa in campo di azioni volte a ridurre la competizione scorretta con i produttori asiatici che hanno invaso il mercato (puntando su un costo minore che corrisponde a una minore qualità della fibra). È necessario partire da investimenti pubblici, statali e regionali, e da politiche di indirizzo che privilegino l’utilizzo di tecnologie altamente performanti, prodotte in Italia. Anche nell’ipotesi in cui la continuità occupazionale e il rilancio del sito dovessero passare da investimenti privati, vigileremo sul rafforzamento della ricerca e sviluppo finalizzata a mantenere l’altissimo livello tecnologico che c’è a Battipaglia”.
Nella nota si fa sapere che “le organizzazioni sindacali campane hanno chiesto l’attivazione di un confronto urgente e preventivo alla Regione per individuare quale possa essere il contributo aggiuntivo di quest’ultima a salvaguardia dell’occupazione”.
“Cgil e Filctem – sostengono Gesmundo e Falcinelli – continueranno a battersi affinché un asset strategico e un’eccellenza italiana non vengano disperse. Dalla qualità e tecnologia di questa produzione passa non solo il futuro occupazionale dei lavoratori, ma la cyber sicurezza del nostro Paese (difesa, pubblica amministrazione, sanità). Sulla fibra passano i dati e, mai come in questo momento storico, è strategica la partita della transizione digitale, su cui si gioca il futuro e il posizionamento anche geopolitico dei paesi. Nell’anno in cui l’Italia ospita il G7 aprendo i lavori su intelligenza artificiale e strategicità dei dati – concludono i dirigenti sindacali – è a dir poco singolare che una vertenza così importante non trovi soluzioni”.
E.G.