“Il Governo, da tanto tempo sa che lo sciopero era proclamato per il 9 dicembre, e poteva convocare i sindacati, mettere sul tavolo proposte accompagnandole, ovviamente, con risorse” mentre la convocazione “è arrivata solo ieri sera, peraltro dopo lo sciopero, una convocazione molto generica dalla ministra”. Lo ha detto la leader della Cisl, Annamaria Furlan, a Tgcom 24.
“Noi, comunque, il 10 andremo al confronto e speriamo che diventi un confronto produttivo. Finora non l’hanno voluto fare, anzi, penso ad esempio allo smart working, noi volevamo fare un accordo di gestione di una partita così importante nella P.A. mentre la ministra ha preferito affidare tutto ai dirigenti”, ha concluso Furlan.
Lo sciopero del 9 dicembre non è solo per il rinnovo del contratto ma anche per “una vera riforma della Pubblica Amministrazione, per la stabilizzazione e l’assunzione dei 350mila precari della P.A., a partire dalla sanità e per la sicurezza del lavoro”, ha concluso.
Critica la numero uno della Cisl anche sulla gestione, parte dell’esecutivo, delle risorse del Rocvery Fund. “Noi, sono mesi e mesi, che chiediamo al presidente del Consiglio di attivare sulla gestione delle risorse europee un confronto serio con chi rappresenta il lavoro, quindi le organizzazioni sindacali dei lavoratori e le associazioni d’impresa. Lo abbiamo chiesto per indicare quelle che, per noi, sono le priorità e condividere un percorso. Il presidente del Consiglio, finora, non ci ha assolutamente convocato nè ascoltato. Credo sia un errore, con la gestione del Recovery Fund noi ci giochiamo il futuro del nostro Paese, tenere fuori le parti sociali è assolutamente sbagliato”.
Per Furlan “è assolutamente sbagliato affidarsi solo ai tecnici e non riconoscere un ruolo importante che le parti sociale, con la loro rappresentanza, hanno nel nostro Paese”, ha aggiunto Furlan. “Spero che Conte si ravveda e che il Governo esca dalla sua torre d’avorio e si confronti con le rappresentanze sociali”, ha concluso.
TN