È iniziato ieri il Festival Internazionale del Lavoro di Rocca di Papa. La crisi finanziaria, la disoccupazione e la finanza etica sono stati gli argomenti del dibattito di ieri.
Adrew Clark, economista alla School of Economics di Parigi, ha analizzato la situazione economica italiana. Per l’economista “l’Italia, segue il trend degli altri paesi industrializzati in termini di disoccupazione, ma allo stesso tempo tiene discretamente meglio degli altri paesi economicamente avanzati”. Si tratta, per l’economista, di un “successo relativo”. Clark ha anche analizzato l’effetto empatia” che porta la società a perdere l’ottimismo quando dilaga la disoccupazione.
Bob Harris, presidente della Commissione Tuac, Trade Union Advisory Committee presso l’Ocse, ha spiegato invece come difendere i lavoratori in un mondo globalizzato con istanze in contraddizione tra loro. Secondo Harris per far ciò “occorre un nuovo dinamismo degli attori sociali”.
Carlo Umberto Ponzo, presidente della Commissione Bilancio, programmazione economico finanziaria e partecipazione della Regione Lazio ha parlato invece del ruolo delle Regione Lazio nell’affrontare la crisi. Il politico ha ricordato come “il lavoro è stato al centro della politica della Regione che ha tutelato chi ha perso il lavoro con una legge sul minimo garantito. Anche Aurelio Lo Fazio, assessore all’Agricoltura della Provincia di Roma, ha richiamato l’attenzione sulla sinergia tra politiche e amministrazioni”. Per Lo Fazio “le istituzioni devono fare da ammortizzatore quando c’è crisi”.
Ha parlato poi Agostino Megale, segretario Confederale della Cgil che ha detto che almeno che non si inverta la tendenza con grandi riforme non si vedrà l’uscita dalla crisi prima del 2016. Megale ha poi attaccato l’Esecutivo che a suo dire “ha bloccato sul nascere ogni tentativo di concertazione con il sindacato”.
Giovanni Palmerio, professore della Lumsa, ha riportato il dibattito sulla genesi della crisi. Il professore ha ricordato come vi siano economie come quella statunitense e quella inglese molto finanziarizzate e altre come Germania e Italia che lo sono molto meno e che quindi hanno resistito meglio alla crisi. Laura Berry, direttore esecutivo Iccr, l’Iterfaith Center of Corporate Resonsability, ha ricordato come già dieci anni fa l’Iccr aveva sconsigliato di utilizzare strumenti finanziari come i mutui subprime. Per l’organizzazione si deve cercare un coinvolgimento responsabile delle imprese in modo tale da rifondare il capitalismo.
Fabio Salviato, presidente di Banca Etica, ha invece raccontato l’esperienza dell’Istituto, che negli ultimi dieci anni ha creato ben 150.000 mila posti di lavoro. Salvato ha chiesto che la politica si inspiri alle buone pratiche che la banca utilizza da un decennio per riformare le regole comuni. Stefano Parisi, direttore Affari economici della Presidenza del Consiglio, amministratore delegato Fastweb e presidente Asstel Confindustria, ha invece sottolineato, la straordinaria funzione sociale svolta dal sindacato e dalle imprese.
Infine Giuseppe Gallo, segretario generale della Fiba Cisl, ha nesso in guardia sulla crisi, Secondo il sindacalista le cause della crisi non sono state indagate fino in fondo. Gallo ha quindi indicato quelle che, a suo avviso, sono le tre principali cause dell’attuale situazione economica. La prima è rappresentata dalla cattiva distribuzione del reddito, a cui ha fatto seguito l’indebitamento del lavoro dipendente e del ceto medio. La seconda è il modello di intermediazione finanziaria che ha dimostrato di scaricare il rischio sui mercati. Il terzo è invece la deregolarizzazione che è stata attuata negli scorsi anni. A questo punto, per il sindacalista, l’unica via d’uscita dalla crisi è rappresentata dalla ridefinizione delle regole finanziarie che devono favorire la trasparenza e la governante.
Luca Fortis
30 ottobre 2009