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Il doppio filo che unisce turismo e trasporti. Il convegno organizzato da Fisascat e Fit Cisl

Tommaso Nutarelli
Settembre19/ 2023

Integrazione. È questa la parola magica che Salvatore Pellecchia e Davide Guarini, segretari della Fit e della Fisascat Cisl hanno ripetuto nel corso dell’evento organizzato dalle due categorie a Roma Turismo e trasporti. Una strategia condivisa per lo sviluppo del paese. Dunque una governance partecipata e unitaria, capace di mettere in comunicazione e sinergia i vari attori, e che superi il regionalismo o il sub regionalismo dove molto spesso è scivolata l’offerta turistica.

Per il turismo manca ancora un approccio manageriale, che non sia, invece, figlio dell’improvvisazione. Un cambio culturale nel quale vedere il turismo come un’industria. È questa la chiave di lettura offerta da Angelo Di Gregorio, docente all’Università Milano-Bicocca. Innovazione, digitalizzazione, formazione e sostenibilità sono le chiavi di volta per operare questo salto di paradigma. Anche perché i numeri, ha spiegato Ugo Arrigo, anch’esso ordinario alla Milano-Bicocca, raccontano di un’Italia dal grande potenziale non sempre compiuto. Al livello di ricavi, il 2022 segna il ritorno ai livelli pre covid, con 44 miliardi. Ma occupiamo, in Europa, la settima posizione nel rapporto tra peso del turismo sul Pil. Tra i paesi che si affacciano sul Mediterraneo, per affluenze siamo fuori dal podio, e al livello mondiale siamo quinti. Nel nostro paese i flussi turistici sono equamente divisi tra stranieri e a italiani, con i primi che per l’88% arrivano dagli stati limitrofi in auto. Questo comporta che due turisti su tre si fermino nelle località del Nord.

Per il numero uno della Fisascat il ripensamento del turismo deve passare dal rendere il settore attrattivo e di qualità. “La presenza di donne e giovani è maggioritaria, ma non è un settore facile dove lavorare – ha sottolineato Guarini -. Ancora lo si pensa come un lavoretto, un’occupazione di ripiego. Per questo molti lavoratori guardano ad altri settori, dove c’è una maggiore qualità della vita lavorativa”. Per questo, prosegue Guarini, “è importante investire sulla formazione, sul rafforzamento degli istituti professionali, della formazione continua e la digitalizzazione”. Il settore, ha ricordato il leader cislino, è stato uno dei maggiormente colpiti dal lockdown imposto dal covid. Il fatto di avere un ministero ad hoc è un bene, ha precisato, così come la volontà di aprire un tavolo permanente di confronto. Rivolgendosi alle controparti presenti al dibattito ha ricordato che l’altra grande partita ancora aperta è quella dei rinnovi contrattuali.

Sul versante datoriale, il 2023 del turismo non è andato benissimo. Per Marina Lalli, presidente Federturismo Confindustria, nel mese di agosto è mancato soprattutto l’apporto del turismo nostrano. Secondo Alessandro Massimo Nucara, direttore generale di Federalberghi Confcommercio, la presenza nelle strutture recettive segna un -5%, rispetto al 2019. Un dato dovuto al -8% degli italiani. Per Lalli bisogna “recuperare una visione nazionale e d’insieme, anche sulla promozione. La riforma del titolo V della Costituzione del 2001, che ha demandato alle regioni questo aspetto, non è stata un bene”. Per Confindustria è importante spingere sulla digitalizzazione per far compiere un cambio di passo al comparto, anche se le risorse del Pnrr non sono molte. Confcommercio ho posto attenzione sulla difficoltà nel reperire manodopera. “C’è un problema demografico che è sotto gli occhi di tutti – ha detto Nucara -. Servono politiche a sostegno della genitorialità. Abbiamo il 25% di lavoratori stranieri. Un dato destinato a crescere”.

Ma senza delle solide gambe il turismo non può correre. Ecco perché il leader dei trasporti della Cisl, Pellecchia, ha sostenuto che i due settori “sono legati a doppio filo. Se si lavora insieme è un bene per tutto il paese”. “Quello delle infrastrutture è il tema dei temi – ha continuato Pellecchia -. La questione Meridionale è ancora aperta, e lo sviluppo delle infrastrutture può unire Nord e Sud, come la caduta del muro di Berlino unì le due Germanie”. Per far compiere un salto di qualità ai trasporti, e quindi anche al turismo, per il sindacalista occorre “superare la frammentazione e arrivare alla definizione di un campione nazionale capace di operare su economie di scala. Dove questo c’è, come in Ferrovie, le cose vanno bene. Dove mancano queste condizioni, come nel trasporto pubblico locale, ci sono più difficoltà”. Nel rapporto con le istituzioni, spiega Pellecchia, “ci sono dei tavoli aperti che stanno andando avanti. C’è poi la partita dei rinnovi, trasporto aereo e tpl, ancora da giocare, dove si punterà molto sulla parte salariale per dare una risposta ai lavoratori e alle famiglie in difficoltà”.

“Turismo e trasporti sono una costellazione da mettere a sistema, da far crescere in produttività, efficienza, quantità e qualità del lavoro, investendo su nuove infrastrutture e sul grande patrimonio di arte, cultura e natura del nostro paese”, lo ha detto in chiusura dei lavori il segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra. “Non si può creare un sistema integrato tra trasporti e turismo senza garantire un salario dignitoso per i lavoratori, rinnovando i contratti e investendo sulle competenze. Serve puntare su formazione e qualificazione delle professionalità” ha detto il numero uno della confederazione di via Po’.  “Occorre anche cambiare il nostro modello di relazioni industriali dando ai lavoratori la possibilità di incidere sul futuro della propria azienda. La partecipazione è oggi la chiave per affrontare tutte le sfide di questa complessa fase storica”, ha concluso Sbarra.

Tommaso Nutarelli

Tommaso Nutarelli

Giornalista de Il diario del lavoro.