La pubblicazione dei dati INAIL, relativi all’andamento antinfortunistico, per il segretario confederale della Cisl, Angelo Colombini “mostra una dimensione inaccettabile che richiede una reazione forte da parte del governo, della politica e delle parti sociali”.
“I dati dei primi 11 mesi del 2022, sono chiari – sottolinea Colombini- 1006 persone hanno perso la vita lavorando e un aumento considerevole di infortuni nei luoghi di lavoro (+29,8%). Senza poi dimenticare chi attualmente deve lottare con la malattia che, a causa della franchigia, non dà diritto ad alcun ristoro economico. L’ammontare dell’avanzo di fine anno del bilancio dell’ Inail, in termini di miliardi, non offre alibi al decisore politico, sia sul piano delle risorse economiche mancanti che su quello del ridotto organico da anni carente in base alle esigenze per l’erogazione dei servizi agli assicurati. Il prossimo 12 gennaio, nell’incontro già calendarizzato tra governo e sindacati gli impegni da mettere sul tavolo in tema di tutela della salute e sicurezza dovranno essere molti, compresi quelli sul piano legislativo (a partire dai decreti mancanti, come per la qualificazione delle imprese o il Fondo sulla rappresentanza e pariteticita)”.
“Il sindacato da sempre c’è – conclude Colombin i- così la Cisl, nei posti di lavoro, mediante le proprie rappresentanze, con i patronati, ma occorrono interventi sinergici, tra tutti gli attori, istituzioni e parti sociali, nel quadro di una strategia nazionale fatta di obiettivi, azioni e risorse”.
E.G.