A luglio, l’inflazione si conferma all’1,3% su anno. Lo afferma l’Istat, confermando la stima preliminare e aggiungendo che su base mensile l`indice nazionale dei prezzi al consumo per l`intera collettività (Nic), al lordo dei tabacchi, aumenta dello 0,4% su base mensile.
La risalita dell`inflazione, spiega l’Istat, si deve in primo luogo all`accelerazione su base tendenziale dei prezzi dei Beni energetici regolamentati (da +3,5% a +11,7%) e all`attenuarsi della flessione degli Energetici non regolamentati (da -10,3% a -6,0%). Un sostegno all`inflazione deriva inoltre dall`andamento dei prezzi dei Tabacchi (da +3,4% a +4,1%) e dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +4% a +4,4%). In rallentamento risultano, per contro, i prezzi dei Beni alimentari non lavorati (che scendono a -0,4%, dal +0,3% del mese precedente), dei Beni alimentari lavorati (da +2% a +1,6%), dei Beni non durevoli (da +1,3% a +0,9%) e dei Servizi vari (da +1,8% a +1,5%).
Sempre a luglio, l`”inflazione di fondo”, al netto degli energetici e degli alimentari freschi, resta stabile a +1,9%, mentre quella al netto dei soli beni energetici decelera lievemente (da +1,9% a +1,8%).
La dinamica tendenziale dei prezzi dei beni, pur restando negativa, registra una risalita (da -0,7% a -0,1%) e quella dei servizi è in lieve accelerazione (da +2,8% a +3%). Il differenziale inflazionistico tra il comparto dei servizi e quello dei beni si porta quindi a +3,1 punti percentuali (dai +3,5 di giugno).
I prezzi dei Beni alimentari, per la cura della casa e della persona rallentano su base tendenziale (da +1,2% a +0,7%), come anche quelli dei prodotti ad alta frequenza d`acquisto (da +2,0% a +1,8%).
L`aumento congiunturale dell`indice generale riflette, per lo più, la crescita dei prezzi dei Beni energetici regolamentati (+5,9%), dei Beni energetici non regolamentati (+3,4%), dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (+0,8%) e dei Servizi relativi ai trasporti (+0,4%). Gli effetti di questi aumenti sono stati solo in parte compensati dalla diminuzione dei prezzi dei Beni alimentari non lavorati (-1,5%).
L`indice armonizzato dei prezzi al consumo (Ipca) diminuisce dello 0,9% su base mensile, a causa dei saldi estivi di cui il Nic non tiene conto, e aumenta dell`1,6% su base annua (in accelerazione da +0,9% di giugno); la stima preliminare era +1,7%.
L`indice nazionale dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati (FOI), al netto dei tabacchi, registra una variazione positiva dello 0,4% su base mensile e dell`1,1% su base annua.
“A luglio – commenta l’Istat – l`inflazione risale leggermente, portandosi all`1,3% (+1% il dato acquisito per il 2024). Tale accelerazione riflette l`attenuarsi della flessione su base tendenziale dei prezzi dei Beni energetici (-4% da -8,6% di giugno), a causa sia della componente regolamentata sia di quella non regolamentata. Di contro, nel settore alimentare i prezzi dei prodotti non lavorati, come anche quelli dei beni lavorati, evidenziano un`attenuazione della loro crescita in ragione d`anno, che contribuisce al rallentamento del tasso di crescita dei prezzi del “carrello della spesa” (+0,7% da +1,2%). A luglio, l`inflazione di fondo rimane stabile a +1,9%”.
L`inflazione acquisita per il 2024 è pari a +1% per l`indice generale e a +2% per la componente di fondo.