“Restiamo basiti davanti alla notizia riportata oggi da alcuni organi di stampa sul fatto che medici di medicina generale, pediatri di libera scelta e altri professionisti medici, che hanno subito tanti contagiati e morti nel corso della pandemia da coronavirus, non siano coperti dall`assicurazione Inail in caso di decesso.
Non sono bastati più di 170 medici di famiglia deceduti per far estendere le tutele sul lavoro al contagio da virus e farlo rientrare nei casi d`infortunio sul lavoro. Alla luce della recente pandemia tocca ripensare ad uno strumento normativo adeguato che riconosca ai medici convenzionati le tutele previste per tutti gli altri lavoratori”: così Pina Onotri, Segretario Generale del Sindacato Medici Italiani, in una dichiarazione commenta la notizia che riguarda l`esclusione dei MMG dal riconoscimento d`infortunio sul lavoro in caso di contagio da Covid 19.
“L’Inail deve ammettere che in questi mesi i medici di famiglia hanno subito veri e propri infortuni sul lavoro a causa del contagio trasmesso dai loro pazienti. Le loro famiglie, per questo, hanno diritto ad essere indennizzate in caso di morte dei propri congiunti – continua Onotri – il riconoscimento dell`infortunio per i medici di medicina generale, nel caso di decesso da coronavirus deve essere previsto anche dalle assicurazioni priviate, che al pari dell`istituto pubblico, non presumono questa copertura”.
“Facciamo appello al Parlamento e al Ministro del Lavoro, dicastero a cui è affidata la competenza del caso, affinché intervengano per concretizzare un impegno degli istituti assicurativi pubblici e privati per una copertura ai medici di medicina generale e all’altre professioni mediche, ammettendo il pieno indennizzo in caso di decesso causato dal coronavirus. Si tratta di un riconoscimento di un diritto dovuto a chi ha sacrificato la propria vita a difesa della salute dei cittadini”, conclude Onotri.
E.G.