INTELLIGENZA ARTIFICIALE E MERCATI DIGITALI: SFIDE PER IL DIRITTO DEL LAVORO
28 novembre 2022 – Parlamentino del CNEL e online sul canale YouTube CNEL – Ore 15,00-17,45
Ciclo seminariale 2022 LABChain Workshops
Regolazione del lavoro e proposta di regolamento sul mercato dei servizi digitali
Perché regolare il mercato e i servizi digitali a livello europeo impone un confronto anche con la regolazione del lavoro? Quali sono le fonti più appropriate per bilanciare le regole del mercato/servizi digitali con le regole del lavoro? Intervenendo l’Unione europea prima di altre grandi economie occidentali o orientali nella regolazione del mercato/servizi digitali, come e in che misura può svolgere una funzione di capofila nella tutela del lavoro mediante piattaforme? Il CESE ha segnalato che “le piattaforme online sono un fenomeno sempre più presente che mette in discussione gli operatori storici modificando il nostro modo di consumare e fornire prodotti e servizi, ma anche il nostro modo di lavorare e di dare lavoro” (Parere, 27.4.2021, sulla proposta del Digital Markets Act). Il Digital Markets Act (DMA) è stato approvato dal Parlamento Europeo il 5 luglio 2022 insieme al Digital Services Act (DSA), il regolamento sui servizi digitali. Le due proposte di regolamento compongono insieme il Digital Services Package, il quale entrerà in vigore nel 2023. Il DMA è volto a contrastare gli abusi di posizione dominante prima che si verifichi la violazione. Il DSA impone processi di trasparenza sulla profilazione e il funzionamento delle piattaforme online, con obbligo per i fornitori di collaborare con le autorità e sottoporsi ad audit indipendenti. La Commissione Europea ha ritenuto che la posizione di poche grandi piattaforme nel mercato digitale causi una debole contendibilità dei mercati delle piattaforme, una debole concorrenza e pratiche commerciali sleali che arrecano danno agli utenti. Con il DMA si passa da un controllo ex post a una metodologia ex ante mediante la quale il monitoraggio avviene prima che venga effettuata l’eventuale violazione. Di conseguenza, l’applicazione delle normative anticoncorrenziali dovrebbe essere più efficace in ragione dell’impatto che lo sviluppo dei mercati e dei servizi digitali può avere in Europa. Tra i vantaggi di tale disciplina europea (DMA e DSA) si possono annoverare anche alcuni elementi che attengono al coordinamento con specifiche discipline del lavoro. Per esemplificare, si pensi alla garanzia dell’interoperabilità con servizi digitali offerti da lavoratori autonomi e piccoli imprenditori o alla maggiore trasparenza sul funzionamento del mercato digitale e delle piattaforme, con una riduzione dei tempi di intervento delle autorità sui comportamenti anticoncorrenziali, anche relativi al costo del lavoro e alla retribuzione dei lavoratori. Inoltre, si noti che le regole europee sui servizi digitali risalgono alla direttiva e-Commerce del 2000, con la conseguenza che alcuni fenomeni recenti, collegati ai servizi digitali, come la circolazione di contenuti informativi illegali e dannosi (cd. hate speech, disinformation, etc.), dal 2023, potrebbero essere più efficacemente contrastabili, anche se riferiti a materie di competenza giuslavoristica e sindacale.
15,00 Saluti istituzionali
Tiziano Treu (CNEL)
15.15 Introduce e coordina
Michele Faioli (CNEL e Università Cattolica del Sacro Cuore)
15,30 Relazione
Eleonora Faina (Anitec-Assinform, Confindustria Digitale)
16,00 Ne discutono
Cristina Alessi (Università degli Studi di Brescia)
Stefano Bellomo (Sapienza Università di Roma)
Vania Brino (Università Ca’ Foscari Venezia)
Laura Calafà (Università degli Studi di Verona)
Luca Calcaterra (Università degli Studi Suor Orsola Benincasa)
Vincenzo Luciani (Università degli Studi di Salerno)
Valeria Nuzzo (Università degli Studi della Campania Luigi Vanvitelli)
Antonella Occhino (Università Cattolica del Sacro Cuore)
Riccardo Salomone (Università di Trento)
Gaetano Zilio Grandi (Università Ca’ Foscari Venezia)
17,30 Sintesi dei lavori
Nicolò Cappellazzo, Università Cattolica del Sacro Cuore
Matteo Luccisano, Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia.