A marzo si registra una marcata flessione, su base annua, sia per le esportazioni (-6%) sia, in misura ancora più accentuata, per importazioni (-10,6%). Lo ha comunicato l’Istat spiegando che l’ampiezza di queste flessioni è in parte imputabile al diverso numero di giorni lavorati: 21 a marzo 2013, contro i 22 di marzo 2012.
Rispetto a febbraio, a marzo 2013 si registra un aumento per entrambi i flussi commerciali con l’estero, più ampio per l’export (+1,2%) che per l’import (+0,2%). L’aumento congiunturale delle esportazioni è principalmente determinato dalle vendite verso i paesi extra Ue (+2,0%). La crescita è accentuata per i beni di consumo durevoli e non durevoli (rispettivamente +5,9% e +2,7%) e i beni strumentali (+2,1%).
L’incremento congiunturale dell’import è la sintesi dell’aumento degli acquisti dai mercati Ue (+2,4%) e della flessione di quelli dai mercati extra Ue (-2,4%). In forte flessione gli acquisti di prodotti energetici (-6,9%).
Nel primo trimestre 2013 si rileva una flessione congiunturale per entrambi i flussi, più ampia per le importazioni (-1,7%) che per le esportazioni (-0,4%).
A marzo la riduzione tendenziale dell’export è particolarmente accentuata verso Spagna (-19,6%), Paesi Bassi (-13,9%) e Turchia (-11,9%). Rilevante è la diminuzione delle vendite di prodotti petroliferi raffinati (-28,7%), di metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti (-14,9%) e computer, apparecchi elettronici e ottici (-10,7%).
Sono in forte diminuzione le importazioni da Stati Uniti (-28,6%), paesi Opec (-28,1%) e paesi Eda (-27,8%). In forte contrazione gli acquisti di petrolio greggio (-29,6%), prodotti petroliferi raffinati (-27,1%) e computer, apparecchi elettronici e ottici (-22,0%).
La diminuzione delle vendite di metalli di base e prodotti in metallo, esclusi macchine e impianti, verso Germania e Francia e prodotti petroliferi raffinati verso Turchia, Stati Uniti e Spagna spiegano per quasi un terzo la diminuzione tendenziale dell’export.